-sembri nervosa- mi fece notare Whitney intanto che stavamo aspettando che anche Maryclare finisse d girare la sua parte di video.
-devo andare a fare un'ecografia e me ne ero scordata, ero d'accordo con la mia amica Queen di vederci ma devo annullare- le spiegai cominciando a rosicchiarmi le unghie.
-ehi, ehi! Non ti mangiucchiare le unghie o l'estetista di ucciderà, poi sei incinta e il letto unghiale e più debole e si sfalda più facilmente- mi ammonì Whitney.
-uf... ok, hai ragione- mugugnai sconfortata.
-scusa ma non puoi farti accompagnare dalla tua amica? Così non devi disdire con lei-
-hai di nuovo ragione, adesso la chiamo e glie lo propongo-
Presi subito il telefono fra le mani composi il suo numero.
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-che bello vedrò i miei nipotini- batté le mani tutta contenta quella pazza della mia migliore amica.
Mi coprii il viso con una mano per non vedere la perplessità e il divertimento delle altre future mamme.
-è solo un ecografia Queen, calmati un po'- la pregai.
-ma finalmente vedrò i tre demonietti-
-sarà come l'immagine della scorsa ecografia, solo le macchie che li rappresentano saranno un po' po' più grandi- insistetti.
-non affronti nel giusto modo la tua gravidanza Alexia, sono più emozionata io di te- si immusonì.
-forse perché io ho tanta paura- dissi buttando fuori l'aria come a liberarmi da un peso.
Era ciò che sentivo dentro di me e nonostante ogni giorno vivessi come se non fossi incinta cercando di fare cose normali, solo... stando più attenta.
Anche Kendall se ne era accorto di come cercassi di affrontare tutto questo e con piccole cose mi aiuta.
-hai ragione, se fossi io nella tua situazione probabilmente sarei spaventata anche più di te- ammise.
-cambiamo argomento, tu mi devi ancora dire com'è andato l'appuntamento con Edgar. È una settimana che siete usciti insieme e ti sei rifiutata di parlarmene per messaggio- le feci notare.
Queen si illuminò di nuovo e si sedette nella sua posizione da: "non ti immagini neanche" schiena dritta, mani intrecciate e sorriso furbetto.
Un marchio di fabbrica in pratica.
-mi ha portata a pattinare sul ghiaccio, mamma mia quante sederate e ginocchiate che gli ho fatto dare! Ogni volta che stavo per cadere mi aggrappavo a un suo braccio o alla spalla e lui perdeva l'equilibrio. Poi dato che eravamo tutti infreddoliti siamo andati a berci una cioccolata calda in quel bar che hanno aperto vicino al negozio di giocattoli, era buonissima te li giuro! Uno di questi giorni ti ci devo portare ad assaggiarla, ah! Poi prima di riaccompagnarmi a casa..-
-ti ha anche accompagnata casa, wow un bell'appuntamento- ammisi.
-si è stato dolce-
Ok forse posso smettere di crederlo un idiota.
-beh, prima abbiamo testato gli armmortizzatori della sua nuova macchina- disse piano.
Testato?... Oh no! È un super idiota.
-tu mi stai dicendo che al vostro primo appuntamento avete fatto sesso in macchina!- bisbigliai a denti stretti incredula.
-e allora?-
-il primo appuntamento deve essere dolce romantico e il vostro per un po' lo è stato, non subito sesso-
-parlò quella che ad una festa si baciò e scopò il proprio migliore amico- di quelle parole se ne pentì subito.
Non voleva essere cattiva ma lei sa molto bene quanto mi faccia sentir male ricordare quel avvenimento.
-Grace Alexia- mi chiamò la dottoressa Mitchell.
Vidi Queen guardarmi con sguardo un po' assente.
Le diedi un pacca amichevole sulla spalla e l'esortai ad alzarsi insieme a me.
-se non ti alzi non vedi l'ecografia -
Sa quanto odio che ci sia qualcosa che non vada fra di noi così mi sorrise riconoscente e mi seguì nello studio.
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Quando la Mitchell mi versò il gel sulla pancia inorridii.
Se non fosse che è l'unico modo per scoprire come stanno i bambini ne farei volentieri a meno.
Le cose gelatinose no mi sono mai piaciute, sono così viscide e fastidiose.
Passò la sonda sul gel e apparvero le mie tre piccole macchie.
-questi sono i gemelli-
Spiegò più a Queen che a me dato che io sapevo già riconoscerli.
-loro sono le femminucce e lui è il maschietto- indicò sul monitor.
-come stanno? Tutto a posto?- non seppi resistere.
-si, sono tutti e tre in ottima forma direi. Tu invece come ti senti, problemi?-
-nessuno, per adesso solo tanta voglia di cose dolci e salate-
-tutto normale, perfetto allora lo prossima volta che ci vedremo sarà per fare un ultimo controllo due settimane prima che tu entri nel nono mese così vedremo bene come stanno i bambini e vedere bene quando dovrebbero nascere-
-ok-
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Alla fine presi un pullman per tornare a casa e mi sentivo un completo disastro.
Per fortuna che non avevo dato retta a Queen quando stavamo guardando i negozi che vendevano articoli per neonati e sono rimasta fuori dal negozio.
Se le avessi dato retta ora avrei un centinaio di pacchetti fra le mani.
Inserii la chiave nella toppa e aprii la porta.
Me la chiusi dietro le spalle e mi ci appoggiai sfinita.
-Alexia sei tu?- domandò Kendall dalla cucina.
-si sono io!- risposi iniziando a togliermi la giacca.
All'improvviso tutte le luci si spensero e io sobbalzai gridando.
Odio il buio, e lo temerò per sempre.
Mi ricorda le volte che dormivo nel letto con mia madre e mio padre irrompeva nella stanza ubriaco prendendola per i capelli e insultandola, poi se non si era sfogato abbastanza con mia madre stuprandola iniziava a tirarmi gli schiaffi dicendo che ero una puttana come mia madre.
Il respiro mi si affannò e le gambe iniziarono a tremarmi.
-Kendall- piagnucolai tastando con le mani sul muro in cerca dell'interruttore.
Vidi una flebile fiammella avvicinarsi e sicuramente sono sbiancata più di prima.
-Alexia, sono qui-
Nel tenue bagliore prodotto da quella candela riconobbi i suoi lineamenti e mi fiondai su di lui.
Kendall mi strinse forte con il braccio libero ed iniziò ad accarezzarmi delicatamente la schiena.
-va tutto bene, ci sono qua io- mi sussurrò all'orecchio.
Riuscii a calmarmi appena un po' e respirai a fondo il suo profumo.
-non te ne andare ti prego- mormorai ancora conla voce tremante e gli occhi bagnati dalle lacrime
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Tutto al contrario
RomanceAlexia ha 17 anni e ha da poco realizzato il suo sogno di essere una modella. Destino vuole che però dopo una notte passata a festeggiare senza preoccuparsi di possibili conseguenze di aver bevuto un po troppo, un ragazzo affascinante, un bacio di...