capitolo 25.

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Mi risveglio a causa del sole splendente.
A volte odio il sole.

Prendo il telefono e vedo che è l'una di pomeriggio.
Sbuffo e mi alzo, uscendo dalla camera.
Vado in salotto, dove Mattia dorme sul divano.

Mi avvicino a lo squoto e lui si sveglia spaventato.

« devi portarmi a lavoro»

Dico e lui, dopo essersi stiracchiato e stropicciato gli occhi, si alza.
Va in bagno penso e riesce dopo un brevissimo lasso di tempo.

Prende le chiavi della macchina e ci mettiamo le scarpe, usciamo di casa e saliamo in macchina.
Appena parte gli do indicazioni per la strada e poi stiamo zitti, ascoltando la musica alla radio.

Appena arrivati, scendo velocemente ed entro dentro l'edificio.

Saluto tutti e poi vado in camerino a farmi truccare e conciare i capelli dal mio parrucchiere personale: Joseph.

Quando finisce, mi raggiunge Anastassia con il primo vestito che devo indossare.

Dopo aver indossato il vestito vado a fare le foto, ma vengo fermata da Manu.

« non mi saluti più?»

Chiede sorridente, stampandomi un bacio sulla guancia.

« ciao»

Dico liberandomi della sua presa sul braccio e mi metto in posa per le foto.

Dopo due ore strazianti finiamo di fare il servizio fotografico e io mi rivesto con i miei vestiti ed esco dall'edificio, intenta a tornare a casa ma Manu mi ferma un altra volta.

« perché mi eviti?»

Chiede fermandomi da un braccio.

« non ti sto evitando, sono stanca e non ho voglia di parlare con nessuno»

Mi tira a se.

« cosa ti turba bambina?»

Chiede, guardandomi negli occhi.

« solo che tra un po' inizia la scuola e dopo questo-indico il taglio sul polso- non sto molto bene»

Lui prende il mio polso e lo bacia.

« non farlo più, se stai male parla con me»

« forse è meglio se non ci vediamo più»

Dico e lui si allontana di un passo.

« perché?»

« perché si»

Dico, girandomi e incamminandomi, ma lui mi prende di peso e va verso la sua macchina.

Apre lo sportello e mi butta sul sedile, poi chiude la porta ed entra, velocemente, dall'altra parte e partendo velocemente.

Arriviamo in poco tempo a casa sua e mi trascina dentro l'abitazione.

« perché mi eviti?»

Chiede, cercando di essere calmo.

« non ti sto evitando, solo non voglio la tua compagnia»

Manu serra i pugni e diventa rosso in faccia.

« che t'ho fatto?»

Niente, assolutamente niente.

« sei qui »

Lui sta zitto, penso per riflettere.

« dimmi chi è stato»

Mi ordina, prendendomi per il polso.

« nessuno»

« Chanell tu hai qualcosa lo vedo nei tuoi occhi»

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