Ecco fatto, sei perfetta!- Dice mia zia , legando l'ultima parte dei capelli in una treccia greca fatta da un solo lato.
_Grazie Zia!- Mi guardo allo specchio ed è fatta davvero bene, inoltre avendo i capelli castani coi riflessi biondi si crea una scia tricolore.
Indosso le calze nere, tacchi e vestito fragola ed una pochette abbastanza larga da contenerci le mie amate ballerine. Mi trucco in modo leggero e l'ansia inizia a salire. Tra meno di un'ora avrò Simone di fronte e nonostante le mille chiamate l'ho risposto una sola volta.
Non so neanche se le voglio più quelle maledette spiegazioni, non so se voglio ancora uscire con lui, non so se voglio baciarlo ancora, non so se voglio lui.
So quello che non voglio e mi sembra già abbastanza: non voglio più casini, non voglio complicazioni, non voglio ostacoli, non voglio ancora una volta tuffarmi e trovare il vuoto.
Claudia viene a prendermi , in macchina già ci sono Serena e Irene ,un'amica di mia cugina che proprio non mi va giù, pensa che poiché ha ventisette anni può scoparsi chiunque ed essere giustificata.
E poi dice sempre" Ah quanto mi piacerebbe avere vent'anni come te" gioca a fare la donna vissuta."
Entro in macchina e mi accomodo accanto ad Irene che inizia a stridulare e a complimentarsi con me.
"Quanto sei bella" dice..."Hai un trucco fantastico"
"I tuoi capelli poi..." in realtà non sono dei complimenti sinceri, lo dice per riceverli a sua volta. La ringrazio cordialmente ma non ricambio, come sempre e come sempre lei continua a guardarmi ancora per qualche istante sperando che dalla mia bocca esca qualcosa tipo: Anche tu sei bellissima!
Arriviamo al Royal e ci accomodiamo al tavolo riservato, consegnamo i regali a Claudia che li apre con poca sorpresa, visto che aveva già disposto tutto come piace a lei: ordiniamo quattro Cosmopolitan, anche le nostre consumazioni sono scelte da lei, le piace pensare di essere una delle protagoniste di sex and city: "ad esserci come una di loro" penso tra me e me.
Io sarei Miranda, la gelida e fredda Miranda.
Brindiamo e buttiamo giù tutto d'un sorso. Claudia parla dei suoi nuovi amori, sempre troppo brevi per crederli reali, sempre troppo superficiali per dargli importanza. Per lei l'amore dura un'ora, in un'auto, magari la mia, accompagnata da chissà quale "cavaliere".
Rifletto per un po' sul suo modo di amare e giungo alla conclusione che per amare in quel modo è necessario non amarsi affatto.
Non puoi mendicare amore se hai rispetto per te stessa, non puoi concederti a chiunque con la speranza che uno qualsiasi riesca a capire quanto amore puoi dare, non puoi sacrificare la tua personalità per compiacere chissà quale uomo.
Rifletto su Claudia, sull'amore, sui suoi amori sbagliati ed eccolo, disinvolto e noncurante con le mani strette alla vita di una ragazza , accompagnato da Raf e altri due amici, ci saluta da lontano , eccolo: il mio amore sbagliato, l'ennesimo.
_Oh mio Dio, Ludovica , Simone sta con una.- cinguetta Irene
_Sti cazzi Irè- le dico urtata.
Raf mi travolge con un abbraccio e mi spiaccica contro al suo petto, come solo lui sa fare.
_Non pensare a nulla- mi farfuglia. È il suo migliore amico, ma Raf ogni volta che Simone fa qualche cazzata, glielo rinfaccia senza pensarci due volte e senza pensarci due volte cerca di proteggermi tra le sue grosse spalle da nuotatore. E stasera lui è ancora qui, pronto a schierarsi dalla mia parte e ad incoraggiarmi.
Ed io ovviamente non riesco a ricambiare, sono incazzata col mondo, mi stacco da lui e sento che Simone è accanto a noi a guardarci, ma non mi volto, non deve vincere, non lui , e dico scandendo bene le parole:
_Ti ringrazio, ma posso solo dirti :, lui alla sua vita io alla mia!-
Detto questo, Raf lo guarda, abbassa lo sguardo e si accomoda accanto a me. Mi spiace trattarlo così, ma un altro dei miei grandi difetti è che la rabbia non mi fa ragionare. Simone si avvicina e sfidandomi con lo sguardo mi presenta i suoi due amici e Federica, la sua ragazza, per stasera.
Stupida , vorrei dirle, non farti usare, non lasciare che ti tratti come un'esca, non ti umiliare. Stupida lui è qui per me e questo tu devi averlo sentito, perché appena mi ha guardata ti ha lasciato i fianchi , si è avvicinato a me baciandomi forte e lentamente e tu, stupida, imbarazzata hai abbassato lo sguardo. Stupida, non lasciare che faccia di te quello che vuole. Stupida alzati e scappa via. Stupida non essere me.
Ci risediamo tutti e loro ordinano rum e pera , io mi faccio un altro giro di Cosmopolitan .
_Ludo com'è andata la settimana?- mi chiede Raf, mentre giocherella con le decorazioni del mio cocktail.
_Bene, Raf, le lezioni sono estenuanti , ma me la cavo!- e gli faccio un occhiolino.
_Così estenuanti da non poter rispondere al cellulare, Raf, pensa te..Aggiunge Simone in modo minaccioso.
Poi si volta, raccoglie nella mano i capelli di Federica ,mi chiede di scattargli una foto e la bacia.
Serena mi guarda quasi in apnea e io faccio un cenno d'assenzio per rassicurarla, prendo la fotocamera e la punto verso di lui ma...
_Cazzo! – mi scappa un urlo e guardo con occhi spalancati oltre la fotocamera
Il resto del gruppo, incuriosito si gira di scatto guardando tutti LUI: mi guarda spogliandomi con l'unico strumento che può usare: quei maledetti occhi belli, alza il bicchiere di champagne che regge tra le mani e sussurra , facendomi decifrare le parole:
_A, te! è Mattia Dorsa.
Mille ad uno per me, Simone mi dispiace. Lo so, stai morendo di rabbia, te lo leggo negli occhi che vorrebbero uccidermi, nelle mani che giocherellano un po' troppo col pacchetto di sigarette, nelle gambe che tremano, tremano troppo e nelle labbra che tieni serrate tra i denti.
Mi alzo per fumarmi una sigaretta, noto Mattia, un po' più lontano da noi che sta con un amico e due donne accanto a lui. Esco fuori e come prevedevo vengo raggiunta da Simone.
Mi strattona con forza contro il muro del bar, mi stringe i polsi fino a farmi mancare le forze si avvicina e mi dice:
_Perché Ludo? Perché non rispondi, perché non mi cerchi, perché quel tizio brinda per te?
_Ma tu pensi davvero di stare nella condizione di giudicarmi, di attaccarmi, ma lo vedi che m'hai fatto stasera? Tu hai baciato lei avanti a me , sei un pezzo di merda Simone.- gli do un pugno nel petto e mentre sto per andarmene incontro Samuele, accompagnato da Francesco un suo amico, che non accorgendosi della scena ci saluta:
_A belli!
_Carissimo- risponde Simone
_Bellezza! – mi dice Francesco stampandomi un bacio sul viso .
_Noi entriamo!- termina Samuele
Io li seguo e Simone mi attira a sé nuovamente e mi dice:
_Sarebbe evidente a chiunque che sto con lei per fare un dispetto a te, la verità è un'altra, non raccontiamoci calzate. Non sono io il problema, avrei potuto amarti, davvero, avrei potuto rispettarti e t'avrei trattata come la migliore delle donne. Il problema non sono io, il problema sei tu. Tu scappi, fuggi da chi ti vuole bene e da chi ci tiene a te , e sai perché?
Perché tu fai la vittima, ma in realtà è che tu a fare la schiava di Ettore ti ci trovi bene, allora vai Ludo, vai cazzo... Lasci sempre tutto e tutti per lui, saresti in grado di tradire chiunque per seguire lui, saresti in grado di mandare a puttane una vita intera se lui ti promettesse, come sempre, cose che non manterrà mai, allora corri ancora una volta da lui, forse ci riesci stavolta, forse sali di livello, forse riesci a diventare la sua sgualdrina. che pena mi fai!.- me lo dice col veleno in bocca mi lascia le mani con forza e io non riesco neanche a risponderlo.
Rimango disorientata, e mi sembra di stare in un incubo, un incubo senza fine , senza uscita. Mi lascio cadere a terra e mi si sfilano le calze, vedo un po' di sangue ma non sento dolore, non sento più nulla...
Sento solo: " la sua sgualdrina, la sua sgualdrina, la sua sgualdrina" .
Entro dentro e chiedo a Sergio, il barmen , di farmi un "invisibile".
_Ludo sei pazza? È pesantissimo.
_Sergio ma scherzi, è per Simone!- fingo.
Lui si rilassa e inizia a versare nello shaker cinque tipi di bevande, mette del ghiaccio, agita bene e me lo versa.
_Ludo, dopo guida te – e mi fa un occhiolino.
Mi volto e lo bevo tutto d' un sorso. Sento la gola che brucia, ma solo quello. Io non volevo sentire niente, niente più ed invece provo ancora qualcosa. Mi chiama Serena al cellulare, stacco la chiamata e lo spengo.
Su un tavolo libero c'è un bicchiere di vodka intatto, bevo anche quello, e sento ancora, sento tanto, sento tutto. Ho bisogno di vomitare, corro in bagno.
Caccio un universo: fegato, pancreas, cuore, stomaco, anima, e solo in fine l'alcool . Perché Simone io con te mi ero impegnata , io con te davvero c'avevo messo anima e organi. Io volevo riscattarmi e tu eri il mezzo per riuscirci, invece no, hai voluto fare di testa tua, hai voluto professare l'amore per la tua ex. E tu lo sai io come sono. Io sono orgogliosa, sono ribelle e adesso sono maledettamente incazzata. Incazzata per tutto, per te, per me , per l'altra, per noi. Ma quale cazzo di noi , eh Simo? Il noi lo mettevi in mezzo te, quando ti faceva comodo. Tu sei altalenante, bisogna prenderti bene, perché sei incostante e instabile .
Dici di volere il sole e ti lamenti del caldo, di volere le stelle e poi nemmeno le guardi, dici che vorresti qualcosa di serio da me e ti baci un'altra, ma soprattutto dici di volermi bene e non sei qui con me.
Io cercavo una cosa , una cosa sola, perché io m'accontento, perché chi è nata schiava non può rinascere regina, perchè una "sgualdrina" , come dici tu, non può essere amata; Simone avrei voluto solo che tu fossi stato "quello del giorno dopo". Invece tu non c'eri neanche il giorno prima, tu non c'eri mai.
Mi dicevi "mi ricordi tanto lei" e io ero contenta, perché se tu m'avessi ricordato Ettore io t'avrei sposato.
Non capendo che stai con me perché lei ti manca ancora, e mi vuoi perché non puoi avere lei, e mi cerchi perché vorresti cercare lei. Ma lei è sposata e tu non puoi. Simone, la verità è che stiamo nella stessa merda , allora forse non solo io ambisco al posto di sgualdrina, Simone tu come me, desideri qualcosa che non avrai mai. Ma ti è andata male hai trovato l'unico rifugio con due uscite, perché da me si esce solo e non si entra mai, perché da me si va soltanto via senza ritornare, perché del mio covo o te ne appropri con avidità o resti fuori. Simone stavolta non sono io ad abbandonare, hai deciso tu di lasciare fuori te e me.
Perché io ho capito come sei:
Ti lanci a capofitto in ogni cosa, molli tutto e parti, pieno di adrenalina mista ad eccitazione.
Poi , però, ti accorgi che non era quello che ti aspettavi e ritorni, pretendendo che tutto sia rimasto uguale:
ma te ne sei andato e l'hai abbandonato, e se l'hai abbandonato si è affievolito, e se si è affievolito non è più come prima, e se non è più come prima è solo grazie a te.
Vomito, vomito ancora e sempre più forte, piango senza freno. La testa gira da far paura e mi accorgo di essermi rovinata scarpe e vestito. Mi tolgo tutto perché solo alla vista del rigetto mi viene la nausea. Resto in culottes, calze strappate e canotta intima , mi infilo le ballerine, e guardandomi allo specchio noto che il rimmel è sceso fino al mento. E mi viene in mente Ettore, e mi scappa un sorriso, quando piangevo mi diceva "Somigli a Pierrot così, ma io ti voglio come Afrodite, perché Afrodite sorride sempre, e tu quando sorridi sei bella da far paura!" .
Bussano alla porta, e mi rendo conto che sto da troppo tempo in questo maledetto bagno.
Ma come faccio? Non posso uscire in mutande e non posso rimettermi il vestito col vomito addosso.
Bussano ancora.
_Occupato!- urlo
Ma continuano a bussare sempre più forte.
Apro appena un po' la porta e ci trovo Mattia , spinge con forza la porta , entra e la richiude.
_Che ti è successo?- Mi dice preoccupato, come se ci conoscessimo da anni.
_Nulla- lo guardo dritto negli occhi e non sono più scontrosa come prima, perché adesso avrei solo bisogno di un abbraccio.
Quest' uomo è un incanto, indossa una camicia celeste avvitata che descrive tutti i lineamenti dei suoi fianchi, ha un maglioncino sulle spalle beige ed un jeans stretto , con delle Timberland ai piedi. Vestito in modo informale sembra ancora più bello, restiamo in silenzio per qualche secondo e non mi accorgo che mi sono incantata, cercando di scrutare ogni minima parte del suo corpo, ogni dettaglio, ogni particolare.
_Ho qualcosa che non va?- mi dice goffamente guardandosi.
_Io , in canotta e culottes, con delle calze rotte , trucco sciolto e vomito sui vestiti dovrei dirti se qualcosa nel tuo abbigliamento non va? - lo guardo e scoppiamo entrambi in una risata contagiosa.
_Mattia!- Interrompo il tutto e lui si fa serio
_Lo so che non sono nella condizione di chiederti nulla, e ho sbagliato, lo so, ma mi porti via da qui?
Lui mi guarda appena e poi si guarda attorno :
_ È un problema!- mi dice con aria di chi cerca qualcosa, ed io già mi sono pentita ti averglielo chiesto
_Ecco, risolto! – e si slaccia il maglioncino che aveva sulle grosse spalle e aggiunge:
_Indossa questo, posso mica farti uscire in mutande?
Io sorrido e faccio come mi dice. Stasera mi sento vicina solo a lui, mi sembra di non aver mai conosciuto nessuno al mondo, lui è il solo viso familiare che identifico.
Mi do una ripulita e da Pierrot stavolta , caro Ettore, mi trasformo in Afrodite per davvero, non solo perché lo vuoi tu, non è per far piacere a te, è che mi sembra di aver cancellato tutto o almeno voglio cancellarlo, solo per stasera , questa notte è ancora mia, questa notte voglio darmi un'occasione, solo per questa notte voglio poter ancora sorridere.
Lui prende i tacchi ed il vestito da terra e mi avvolge la vita con il suo braccio.
_Mattia ma c'è del vomito sopra!- gli dico indicando le mie cose.
_E allora se non vuoi che ci sia anche sui miei vestiti , facciamo presto ad uscire da qui.- e come due bimbi esplodiamo a ridere ancora e usciamo fuori dal locale.
Ci avviciniamo alla sua macchina: un fuoristrada nero, mi apre la portiera e fa segno di accomodarmi, richiude la porta e dallo specchietto retrovisore lo vedo che si accinge a mettere i miei vestiti nel cofano.
Entra in macchina e riesco a sentire il suo inebriante profumo, forte e stimolante, sa di freschezza, di aria, di buono, sa di libertà.
_Non devi avvisare i tuoi amici?- chiede e mi porge il suo cellulare.
_Faccio da sola, grazie – gli dico prendendo il mio.
Trovo cinque messaggi delle chiamate di Serena, e 2 messaggi di Simone:
<Torna qui!>
<Non essere sciocca, mi sto preoccupando>
Vaffanculo Simo, mi chiami sgualdrina e poi ti preoccupi, come sempre non ti smentisci con la tua incoerenza.
Mando un messaggio a Serena e le dico:
<Sto bene, sto con Mattia, è tutto ok >
Spengo il cellulare e lo guardo, poi penso alle due donne e all'altro uomo che erano al suo tavolo.
_E tu non devi avvisare i tuoi amici?
_Sono grande e vaccinato... io ! Mi fa un occhiolino e mette in moto.
_Anche io sono vaccinata.
_Ma non sei grande!- e mi da due colpetti sulle gambe.
_Allora, mi dici cosa ti è successo questa sera? - aggiunge.
_Se ti dico che non mi va di parlarne ti offendi?
_Sarebbe la cosa più dolce che mi hai detto da tre giorni.
_Cazzo, ti conosco solo da tre giorni e sono in macchina con te, riportami al bar, Mattia.- dico ironicamente
_Io non so cosa sia accaduto stasera, ma so che quando mi hai visto, fuori la porta , hai fatto un sospiro di sollievo e te lo leggevo negli occhi che volevi andare via da lì.
_Perchè non m'hai portata , allora?
_Certe cose bisogna chiederle, sono solo tre giorni!- strizza l'occhio
_Se non fossero tre giorni? Se ci fossimo conosciuti da più tempo?
_Non sono uno di quelle persone che chiede: se voglio una cosa la prendo, se percepisco qualcosa o sento qualcosa la incoraggio. E senza offesa, se ci conoscessimo da tempo non saresti mai stata in bagno , in mutande, in quelle condizioni da sola, al massimo saresti stata con me implorandomi di fare l'amore con te.-
E mentre lo dice è talmente sicuro di sé che sembra sincero. Io lo osservo sconvolta e lui mi guarda seriamente e mi sfida con gli occhi , ma poi non riuscendo più a trattenersi si volta dall'altro lato, porta una mano avanti alla bocca e comincia a ridere.
_Non ho idea – dico, con fare altezzoso.
E porto le mie mani sulle orecchie, poi sulla bocca e poi sugli occhi.
E lui:
_È un nuovo balletto che hai imparato a fare? O è un modo per dirmi che tutto sommato sono simpatico?
_È un modo per dirti che tutto sommato stai girando da tre ore , intorno al bar, senza sapere dove andare.
_Nonostante le mie abilità di agente 007 non ho idea di dove abiti.
_Arriva a Piazza Dante poi ti dico.
_Ma hai mangiato?
Cosa c'entra adesso il cibo?
_No!
_Bene perchè io ho fame!
_Oddio!- urlo improvvisamente.
Lui frena di sbotto e mi mette una mano sulla pancia per bloccarmi.
_Che è successo? Chiede sbigottito
Io sorrido e aggiungo:
_Scusami non volevo spaventarti, c'è il signore col camioncino che vende i crocchè! Li compriamo?
Lui si copre il viso con le mani, lasciando solo gli occhi scoperti, e si volta a destra e sinistra.
_Stavi per farmi fare un incidente , cazzo!
_Non ti arrabbiare- e non riesco a trattenermi dal ridere vedendo la sua faccia ormai sbianchita
_Non ho controllato il tono della voce.
_No,Ludo- mi ha chiamata Ludo? L'ha detto in modo così seducente, scandendo ogni singola lettera:
L.U.D.O. Il mio nome si perdeva in quelle labbra così grandi. Si , dimmi Mattia , qui c'è L-U-D-O- che ha occhi ed orecchie solo per te.
_Non è giusto!- Termina, ma io mi ero fermata alle prime due paroline non capendo quello che volesse dire, sentirlo pronunciare quel nome, il mio nome , in quel modo così confidenziale mi manda in tilt.
Lui fa inversione e si accosta avanti al signore dei crocchè.
_Quanti ne vuoi?
_Una busta intera!
_Ma dopo dobbiamo mangiare.
_No, mangiamo adesso.
Lui mi sorride e chiede al signore di riempirne due buste.
Rientra in macchina e si accosta più avanti in un parcheggio di un supermercato.
_Se ti invitassero a cena a mangiare caviale non penso che saresti così entusiasta.
_ La vedi questa busta?- e indico i crocchè appoggiati sul cruscotto
_Si?
_Non valgono cento cene a base di caviale.
Lui abbassa i finestrini e mi porge la busta. Inizio a mangiare e mi sento osservata mi volto e lui è lì che mi guarda, mordendosi le labbra e abbozzando un sorriso
_Che hai? Non ti piacciono? -
_Certo!- distoglie lo sguardo su di me e inizia a giocherellare col manubrio.
_Oh, ma tu devi ritornare al bar? Scusami, scusa davvero Mattia, riaccompagnami, mi dispiace.
_Ehi, ehi, calma! Non devo ritornare da nessuna parte.
_Sei pensieroso, qualcosa non va?
_No, è che ti pensavo in quel bar...
_Vuoi sapere cosa è successo, giusto?
_No, mi hai detto che non ti va e rispetto la tua decisione, dovresti solo riflettere sulle persone che ti circondano.
_In che senso? - non riesco a seguirlo
_Pensi che ti vogliano bene?
_A loro modo, si!
_Posso dirti la mia opinione?- ed io annuisco.
_Io penso ci sia un solo modo di amare, si ama senza riflettere, senza rimorsi, senza rimpianti,senza rancore.
Io non credo alle ripicche perchè in amore c'è il chiarimento; nemmeno all'orgoglio, in amore c'è dignità, e tanto meno credo al menefreghismo, in amore c'è interesse. Io proprio non capisco cosa intendi "a loro modo" perchè quello non è un modo di amare, quello è un modo di mortificare, che è diverso. Ed io non penso che tu possa essere trattata così. Tre giorni sono pochi per conoscere una persona, è vero, non ho questa presunzione; ma io tre giorni fa , in quel parcheggio ho visto una ragazza coraggiosa, con grande carattere, determinata e con una forte personalità- Io ho visto una rosa, piena di spine sotto e bella in superficie. Stasera non avevi nulla a che fare con quella rosa, eri succube, passiva, remissiva: stasera eri come l'edera, avevi bisogno di arrampicarti a qualcuno, per sopravvivere. Ma tu non sei l'edera, tu puoi camminare da sola!
Come è semplice per te, Mattia. Mi conosci da tre giorni e già vuoi insegnarmi ad amare. Dovrei spiegarti come è stato insegnato a me l'amore, sai? Solo allora, capiresti perchè sono così. Io sono abituata a porte sbattute in faccia, e cellulari spenti per giorni,a parole non dette ed insulti urlati, a pochi "mi manchi" e ad una serie infinita di "vaffanculo" . Mi hanno insegnato che l'orgoglio viene prima di tutto, perchè è il solo modo per non soffrire, sei solo, ma non soffri per gli altri. E soprattutto, mi hanno insegnato che non bisogna mai ammettere quello che provi, perchè ti rende debole e fragile, io vado avanti con bugie e sotterfugi. Si, Mattia , ti sei sbagliato, purtroppo! Non sono assolutamente forte come pensi, io l'edera la tengo tatuata nel cuore, io senza un muro su cui appoggiarmi non valgo niente, e se mi staccano dal muro, come l'edera, inizio ad arrampicarmi a terra, sempre più in giù, e quando mi sembra che sia arrivata al limite, io , quella forte e con personalità, come dici te, mi scavo una buca per cadere ancora più in basso.
E sono talmente subdola , che non ho neanche il coraggio di dirtelo, abbasso lo sguardo e ti sorrido, voglio ingannare anche te, voglio farti credere che io sia quello che vuoi tu, come mi vuoi tu. Adesso che mi sto sottomettendo a te , al tuo volere, non mi pare che ti dispiaccia tanto, Mattia.
_Perchè non rispondi? Pensi che io abbia sbagliato? Parliamone.
_No, hai perfettamente ragione.
_Mi stai prendendo in giro, lo sento.
_Fai il mago?
_No, ma guardo i tuoi occhi spenti , nuovamente, e i movimenti tesi e freddi che stai facendo. Ma è stata una serata abbastanza "movimentata" , quindi chiudiamo l'argomento, me ne riparlerai quando ti fiderai di più di me.
_Grazie , Mattia!
_Non c'è di che , Rosa!
Sorrido. La discrezione e la perspicacia di quest'uomo mi fanno impazzire. Ha capito tutto, o forse, e se ne sta lì, buono ad aspettare in silenzio che a me , venga voglia di parlarne. Grazie Mattia, se non fosse che domani dovrò tornare ad odiarti mi saresti stato simpatico per molto tempo.
_Sai che questa roba ci farà male?- mi dice, toccando , disgustato, i crocchè.
_Sai, che ci sono cose che fanno molto più male?
_ Per esempio?
_Un bacio negato, un amore non corrisposto, una grande bugia.
_Ma tutto può risolversi riconsiderando il proprio cammino e gli accompagnatori che abbiamo scelto. Per curare il fegato, invece, c'è bisogno di un trapianto.
_Ma per te è tutto così semplice?
_No, ma la sincerità con sé stessi soprattutto, e con gli altri, rende tutto meno complicato.
_Non sei abituato a mangiare sta roba, eh?
_No, però è buona.- Mi sorride e continua a mangiare.
_ Io scendo, ho bisogno di fumare- bisbiglio
_Aspetta, ti faccio compagnia.- scende,prende una giacca deposta al lato posteriore dell'auto e me la porge.
_E tu non hai freddo solo con quella camicia?
_Sto bene!- e piega il capo da un lato per essere più convincente.
Estrae una sigaretta dal suo pacchetto, l'accende , si accorge che io, come al solito, ho perso l'accendino, me lo porge e sorride. Io riguardo di nuovo quello stemma ed osservo Mattia con uno sguardo d'intesa.
Ma ho molte domande da fargli, non voglio scherzare sul più bello, ho la sola occasione di scoprire cosa
_Parlando dell'amore, prima , hai detto che non c'entrava con l'orgoglio. Tu non sei orgoglioso?
_Certo che lo sono. Io , infatti, non amo da un pezzo. Ti stavo descrivendo cosa è l'amore, non come lo vivo.
Tu hai gli occhi di chi non ha mai amato davvero, e sei ancora giovane per rassegnarti.
_E tu, come mai non ami più?
_Io ho dato tutto l'amore che avevo, e qui dentro- dice battendo dei colpi sul cuore- non ne ho più.- E quegli occhi del colore del carbone ardono come se stessero esposti al fuoco, ed io brucio , mi sento bruciare tutta.
_Mattia, nemmeno io ho più amore.
_Tu non sai cosa sia l'amore: è diverso, devi solo imparare, e credimi, ne hai tanto.
_Come fai a saperlo?
_Occhi, bocca, gambe, mani, il tuo corpo sprigiona voglia di amare da tutti i pori. Basta solo capire dove indirizzarlo.- mi dice questo ed io arrossisco, abbasso lo sguardo e continuo a fumare.
Lui si avvicina, mi bacia sul capo, e mi abbraccia. Quell'abbraccio che desideravo, quello che avevo sempre bisogno di chiedere, quello negato o dato per pietà; e tu, Mattia, tu che sai tutto, come facevi a sapere che avevo bisogno proprio di quello?
Lo stringo forte a me, senza voglia di lasciarlo andare, mai...
_Me lo stai dicendo, in questo momento!- mi sussurra all'orecchio
_Cosa ti sto dicendo?
_Che hai bisogno solo di imparare.
Alzo lo sguardo verso di lui, e lo guardo dritto negli occhi , lui si avvicina ancora di più , mi stampa un bacio sulla fronte, stacca le mani dalla mia schiena, fa un passo indietro , si tocca la fronte e dice:
_È ora di andare!
Annuisco.
Mi apre la portiera, salgo e richiude la porta, mi raggiunge velocemente, mi tolgo la giacca e gliela appoggio sulle spalle.
_Tienila!
No, sto bene! Metti un po' di musica! _Gli faccio l'occhiolino.
Lui accende lo stereo e alza un po' il volume.
_Norah Jones , Don't Know Why, se vuoi saperlo.
_La conosco, è bellissima.
Mi guarda stupito e sorride. Restiamo in silenzio per tutto il tragitto , ed ogni volta che per cambiare marcia, sfiora la mia mano, lui incrocia il mio sguardo e distoglie subito l'attenzione
_Svolta all'angolo, a destra.
Lui fa come gli dico e poi rallenta.
_La casa di colore arancione – gli dico.
Lui accosta , spegne il motore, mi prende la mano e mi dice:
_Spero che tu abbia ammortizzato un po' il tutto.
_Si , e ti ringrazio.
Lui mi mette una mano dinanzi alla bocca e mi contraddice col volto.
_No, non dirlo neanche, è stato un piacere.Aspetta!
Scende dall'auto e mi apre la portiera.
_Sempre gentile!
_Non posso dire lo stesso. - e mentre lo dice si veste da vittima
Sorrido.
_Il mio complimento è limitato a questa sera.
_Sperando che non resti limitato.
_Notte , Mattia.
_Notte a te.
Apro il cancello e lui è lì che aspetta, sposto un po' la tenda, della finestra che si affaccia sulla strada, e lo vedo, bello come il sole risalire in macchina e mettere in moto, sfreccia ad una velocità assurda. E il battito del mio cuore accelera sempre di più. Corro in bagno, mi svesto e mi faccio una doccia. Mi sciolgo i capelli, e vedo i suo maglione lì, che attira la mia attenzione e mi ricorda il suo viso. Stasera dormirò con te.
Lo indosso, e sa di lui, sa di tutto quello che non c'è ma che vorrei.
Mi metto a letto e accendo il telefono.
Un messaggio di serena:
<Avvisami appena torni, stai attenta.>
Mi arriva improvvisamente un messaggio. Emozionata ed eccitata apro subito e...
Una chiamata di Ettore. E come tutte le favole anche la mia è finita, è scoccata la mezzanotte , si ritorna alla vita di sempre, ad odiare il mondo, a non fidarmi di nessuno e ad avercela con tutti. Mi sento in colpa per la bella serata trascorsa, perchè in realtà mi illudevo che tutto potesse passare con delle belle parole. Ma non è così! Mattia non è con me , qui, a raccogliere i cocci . Ha trascorso una bella serata e poi se e ritorna a casa sua, con i suoi problemi, e le sue amanti, qui c'è il suo maglione, e come di ogni persona, mi resta solo l'essenza...
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Nient'altro che noi!
RomanceLudovica e Mattia sono due anime perse.... Il destino gli farà incontrare sulle note di "figli delle stelle". Molte saranno le prove d'affrontare, molti gli ostacoli da superare... Nuovi i sentimenti da scoprire..... Nient'altro che noi ...