Harry Styles è davanti a me.
In tutto il suo splendore.
Fradicio a causa della pioggia.
-Signor Styles...- sono stupita dalla sua presenza.
-Smith...- continua.
-Cosa ci fa qui?-
-Ho bisogno di parlarle di alcune cose in merito alla gestione dell'azienda- inizia a mordicchiarsi il labbro inferiore. Non sa cosa dire.
-A quest'ora?- domando.
-A me pare l'orario perfetto per parlare di affari-
-Non potremmo discutere semplicemente lunedì mattina nel suo ufficio o durante la riunione?- chiedo.
Perché parlare di questioni che interessavano solo ed esclusivamente il lavoro nel bel mezzo della notte? Sapevo che non era questo il motivo. Vuole sapere di suo figlio, di nostro figlio.
-Poche storie Signorina Smith, mi faccia entrare altrimenti verrà licenziata- mi minaccia.
Quel posto di lavoro per me è tutto. Non posso perderlo, altrimenti non saprei più come pagare le bollette, l'asilo per il mio piccolo bimbo, i viveri e moltissime altre cose.
-Si accomodi pure Signor Styles. Mi dia il tempo di portare mio figlio nella mia camera, in modo da poter discutere meglio- spiego e acconsente.
Prendo Travis dal divano ma questo si rivela molto più di un impresa poiché inizia a pesare un po'.
Mio figlio sta crescendo troppo in fretta, penso. Ed è così. Ricordo la prima volta che lo cullai tra mie braccia subito dopo essere nato. Invece, ora, eccolo lì, ranicchiato a causa del freddo, nonostante la casa sia ben riscaldata, con il suo pigiamino preferito e il suo orsacchiotto tra le braccia. Una lacrima riga il mio volto ma l'asciugo in fretta. Non voglio mostrarmi debole dinanzi all'uomo che ho amato con tutta me stessa e che, invece, in questo momento mi sta facendo soffrire.-Faccia fare a me- dice.
Non appena lo afferra, Travis stringe le braccia attorno al collo di Harry e inizia a sussurrare qualcosa che non capisco. È troppo per me.
-Dove si trova la sua camera?- domanda.
-Mi segua-
Non appena adagia il piccolo corpo di Trav sul mio letto, comincia ad osservare l'intera stanza da cima a fondo. Il suo sguardo si posa su una nostra fotografia. Io e lui, il giorno di San Valentino, mentre dormivamo l'uno tra le braccia dell'altro. Quella foto la scattò Niall, durante un viaggio che organizzammo.
Chi mai si dimenticherà di quei bei momenti passati insieme? Nessuno dei due... pensai.
Un piccolo sorriso si fa largo sul suo viso.
Attiro la sua attenzione tossendo e capisce che è ora di scendere in cucina.-Desidera qualcosa da bere Signor Styles?-
-Si, un bicchiere di vodka-
Non è cambiato affatto. Ogni volta era solito bere qualcosa di alcolico quando aveva nostalgia di qualcuno.
Forse sentiva la nostra mancanza.
Ma, il nuovo Harry era cambiato, quindi non sapevo più cosa pensare.
Non appena gli poso il bicchiere, mi ringrazia e mi siedo difronte a lui.-Allora, Signorina Smith, a cosa sono dovuti i suoi ritardi la mattina?-
-Non è semplice svegliare un bambino alla sette di mattina Signor Styles, mi creda. D'ora in poi, cercherò di arrivare sempre in orario- dico con voce sottile, abbassando lo sguardo.
-E' proprio di questo che vorrei parlare. Potrà arrivare a lavoro, in una fascia di orario compresa tra le otto e mezzo e le nove, in modo da sistemare il suo bambino tranquillamente. Invece, assieme al suo collega Nick Grimshaw, assumerà un ruolo molto importante all'interno dell'azienda. Cooper, mi ha parlato, oltre ai suoi ritardi, della sua capacità lavorativa. Mi ha riferito che è una ragazza seria e attenta. Così, ho valutato l'idea di nominarla vicerettore dell'atelier. Alla prima difficoltà, sarò costretto ad assegnare il posto ad altri suoi colleghi. Questo, comporterebbe anche la perdita del suo posto di lavoro. Quindi le consiglio di non deludere mai nessuno-conclude.
YOU ARE READING
Eighteen ||Harry Styles
FanfictionTenera e struggente, una complicata storia d'amore. Lei. Bethany Smith. Una ragazza semplice e intraprendente. Esuberante e idealista. Lui. Harry Styles. Il più grande scapolo internazionale, celebre per il suo misterioso fascino e per la sua profe...