CAPITOLO 23 - VECCHIO RAPACE

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Macaria e suo fratello Izel si addentrarono sulle stradine rialzate della cittadina. Barry, curioso di scoprire la vera Acatitlan, li seguì. Il precorso si scindeva in varchi periferici, dove le catapecchie di legno occupavano ogni spazio dell'altura.
Barry roteò il capo smaniosamente, e una volta giunto nei pressi di una biforcazione, voltò alla sinistra e si trovò dinanzi la vera Acatitlan. Due sontuosi edifici predominavano sugli altri: il primo, dipinto di una tonalità carminio, era suddiviso in due piani e con eleganti balconi recintati  che libravano a mezz'aria; il secondo era architettato con maggiore ingegno, e la sua fisionomia assomigliava ad una grande aquila con le ali spalancate, infatti l'ingresso era il becco di un rapace e la pareti laterali assumevano la forma dell'ali. Tutt'intorno ai due possenti edifici, ergevano costruzioni in pietra che sembravano formare un'unica grande muraglia. Barry restò ad ammirare Acatitlan, cristallizzandosi.
«Quell'edificio che raffigura un aquila viene chiamato Cuauhcalli, detto anche la Casa delle Aquile. Nella Case delle Aquile si riuniscono tutti i capi guerrieri aquila.» Lo informò Tlachinolli guardando lui, poi di nuovo la Casa delle Aquile. A pochi metri Macaria si fermò di scatto.
«Incontrare quella canaglia? Tu sei impazzito.» Berciò la ragazza rivolgendosi a Izel.
«Macaria, non puoi rivolgerti a lui in questo modo, ora è il Riverito Oratore.» Sibilò il fratello con qualche remora.
 «C'è qualcosa che non va?» Si fece avanti il ragazzo corrucciando la fronte.
«Non sono affari che ti riguardano.»  Ripose Izel in tono arrogante.
Quant'è odioso, pensò Barry.
«Certo che sono affari suoi.» Subentrò Macaria, schierandosi dalla parte di Barry. «Lui è stato l'unico in questo dannato posto a tener viva in me la speranza. La speranza, che un giorno, io possa salvare nostra madre.» Le parole di Macaria provocarono un sussulto sul viso di Izel.  L'autostima di Barry crebbe, e il suo spirito si infiammò. Macaria non aveva mai speso belle parole sulla sua persona. In quel momento provò un frammisto di gioia ed imbarazzo.
«Possiamo anche andarcene.» Sbottò Macaria voltandosi verso Barry; dopodiché ci ripensò e furiosa squadrò il fratello. «Ora sei il figlio acquisito di tuo zio? Io ho supplicato l'attuale Riverito Oratore, tuo zio, di attaccare Tenochtitlan per salvare la vita di nostro padre. Ma il Riverito Oratore ha deciso di lavarsi le mani, e così i sacerdoti hanno strappato il cuore dal petto del nostro vecchio.» Concluse la ragazza e nei suoi occhi si accese una fiamma assopita, una forza insita che aspettò il momento giusto per mostrarsi.
Barry assimilò la vicenda velocemente, e rimase colpito per l'ennesima volta della risolutezza con cui Macaria parlò di suo padre. Il fratello abbassò lo sguardo al suolo, abbozzando un sorrisetto sornione.  «La solita Macaria. Quella che non si fa passare la mosca sotto al naso, e quella che non si fa intralciare da nessuno. Eri consapevole che nostro zio poteva fare ben poco...»

«Sapevo che mio zio poteva salvare mio padre, ma non l'ha fatto, poiché dopo la sua morte, lui è salito al comando.» Izel rimase spiazzato. Scrutò Macaria, ma non seppe reggere il confronto.
Il padre di Macaria era il Riverito Oratore della Regione dei Dirupi delle Aquile. Ecco spiegato il motivo per cui la ragazza sapeva adoperare le armi con destrezza.
Barry imparò a conoscere più affondo la ragazza; lei era diversa, una donna rivoluzionaria che non accettava di sottoporsi alle barbarie e alle ingiustizie di quel posto.
«Dovresti fare visita al Vecchio Rapace.» Tergiversò Izel cercando di colmare la rabbia della sorella.
«Dov'è?» Domandò lei con le braccia conserte.
«Nel solito posto, nella Casa delle Aquile.» Concluse Izel.

Macaria decise di accettare il suggerimento di Izel, e così Bary e Tlachinolli si incamminarono verso le Case delle Aquile. Acatitlan pulsava di quotidianità: sui banchi erano esposti alimenti di ogni tipo, nelle piazzole degli uomini erano intenti a suonare dei tamburi e i bambini gongolavano e se ne andavano in giro privi di vestiti. Dopo che ebbero superato il tramestio del centro città, arrivarono all'edifico. A pochi metri di distanza dalla Casa delle Aquile, un piccolo e grazioso tempio in legno lavorato e addobbato con sfavillanti piante, catturò l'attenzione di Barry, che non seppe sottrarsi dall'idea di contemplare quell'edificio.
«Quello è il Tamoachàn, si dice sia il paradiso e il luogo mitico degli dei.» Gli proferì Macaria sospirando, come se quell'edifico le avesse rimembrato uno spiacevole avvenimento.
Appena Barry entrò dall'ingresso, notò dei guerrieri asserragliati intorno all'edificio.
L'interno della struttura era angusto, con panche appoggiate alle pareti e piccole fessure da cui penetrava la luce del sole. La parte esterna era adibita all'addestramento dei guerrieri, e si estendeva in una vasta brulla popolata da aspiranti soldati intenti ad allenarsi con spade e archi ricurvi. All'ombra e di fianco ad un albero, un uomo anziano era seduto su una sedia di legno. L'anziano indossava uno sfarzoso elmo addobbato con piume d'aquila, i lunghi capelli bianchi oscillavano a causa del vento e il suo vistoso mantello rosso spiccava in quella arida parte dell'altura.
«Ecco il Vecchio Rapace.» Pronunciò Izel indicando l'uomo.
«Macaria, io e Tlachinolli rimaniamo qui.» Soggiunse Barry.
«Venite con me, un breve saluto e poi c'è ne andiamo da Acatitlan.» Ripose la ragazza elargendogli un sorriso contrito.
E così avanzarono verso l'uomo, divincolandosi dai soldati.
«Macaria da quanto tempo!» Esclamò estasiato e rauco l'anziano appena vide la ragazza; dopodiché si alzò dalla sedia. Indossava un velo bianco che gli copriva le parti intime, e il suo naso era schiacciato con grinze che gli colavano dal viso «Come mai sei da queste parti?»
«Salve maestro. Sono di passaggio. Volevo stanziarmi qui, ma ho notato che ad Acatitlan potrei creare più scompiglio di quanto ne abbia creato a Tenochtitlan. » Rispose la ragazza riservando un'occhiata di sdegno verso il fratello.
«Sei sempre la solita ribelle.» Asserì l'anziano ridacchiando; poi la sua attenzione si focalizzò su Barry. «Lui chi è?».
«Un amico di Macaria.» Rispose Barry precedendo la ragazza. Iniziava ad essere stufo di dover restare in silenzio ad ascoltare tutte le vicende.
«Un ragazzo dalla pelle bianca.» Affermò l'anziano con voce solenne, mentre un'aquila gli si appoggiò sulla spalla destra. Barry sussultò e i suoi battiti aumentarono, ma ci volle un'istante per stabilire un contatto telepatico con l'animale. Il vecchio catturò quel momento con uno sguardo arguto.
«Maestro la devo salutare, ho una questione urgente da risolvere.» Annunciò Macaria senza neanche spostarsi alla vista del grande pennuto.
«Macaria non puoi salvare tua madre.» Sentenziò il Vecchio Rapace serio.
«Anche se chiedessi aiuto al vostro Riverito Oratore sarebbe fiato sprecato.» Finì rassegnata bloccando la sua camminata.
«L'esercito della Triplice Alleanza sta avanzando verso di noi, e abbiamo radunato quasi tutti i popoli rivali di Tenochtitilan.» Ribatté il vecchio.
L'esercito della Triplice Alleanza contro tutte le regioni rivali, un conflitto stava per esplodere nell'Unico Mondo.
Ad un tratto Barry proruppe nel discorso: «Sta dicendo che una guerra è alla porte?» Domandò con fare preoccupato.
«Si, ragazzo. Credo che dovreste restare ad Acatitlan.»
Dallo sguardo corrucciato dell'uomo sembrava dovesse essere una grande battaglia. Ma Barry non ero in grado di crearsi un'idea nitida di come combattessero un conflitto gli abitanti dell'Unico Mondo. Aveva imparato ad usare un arco, ma non aveva appreso nulla delle arti belliche del posto.
Macaria fu scossa dalla notizia, e infatti tentennò a proseguire. Tlachinolli ammirò per tutto il tempo come gli uomini si allenassero.
«Ho sentito che lei è il più grande addestratore di queste terre. Voglio allenarmi qui.» Si azzardò il ragazzo risoluto e deciso facendo rimanere Macaria attonita.
«La guerra è in procinto di scoppiare, ci servono più soldati possibili, e quindi sei ben accetto.» Accettò il Vecchio Rapace saggiamente e con la sua voce graffiata. Sembrava avesse un'artiglio d'aquila fra le corde vocali.
Nella mente del ragazzo si scaturì un frammisto di entusiasmo e paura. Barry non aveva la più pallida idea di cosa l'aspettasse, ma voleva provarci, e per una volta essere partecipe ad una causa.

Il Quinto Sole - La Grande Battaglia [COMPLETATA]Where stories live. Discover now