capitolo 4

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Jonatan molto scocciato apre la porta, dietro di questa c'è la ostes con un grande vassoio pieno di piatti ricoperti da carta stagnola.
"Posso appoggiare il vassoio sul tavolino?" Chiede la ostes, io e ho Jonatan restiamo zitti "ho forse interrotto qualcosa?" La signora di mezza età diventa rossa dalla vergogna quando capisce di aver interrotto un litigio.
Per placare questi dieci secondi imbarazzanti di silenzio dico: "em... No non si preoccupi, può appoggiare pure lì il vassoio. Da bere c'è qualcosa?"
"Sì certo, c'è: acqua frizzante o naturale, CocaCola,succo d'arancia rossa, birra, vino bianco o rosso"
"Per me una birra media grazie" dico in tono gentile ed educato "idem" dice Jonatan.
La signora ci passa le due birre in lattina e se ne va.
Jonatan chiude la porta facendola sbattere.
Io vado verso il tavolino con le due birre in mano, una la appoggiò sul tavolo e l'altra la apro e ne bevo un sorso. Prendo un piatto e delle forchette e mi siedo sul letto a gambe incrociate.
Jonatan non si è ancora mosso da quando ha chiuso la porta, continua a guardare ogni mia mossa.
Tolgo la carta stagnola dal piatto, hanno fatto le lasagne, hanno un ottimo aspetto, speriamo che siano anche buone.
Mi metto gli auricolari nelle orecchie e inizio a mangiare, non ho voglia di sentire la voce di Jonatan.
Intanto Jonatan sta appoggiando il vassoio pieno di piatti sul letto, si siede e inizia a mangiare.
Dopo 10 minuti che siamo seduti senza parlare, lui mi toglie un auricolare dall'orecchio e mi dice un semplice "scusa di tutto" perché di tutto? Di che cosa si dovrebbe scusare? Stoppo la musica, mi tolgo l'altro auricolare e mi giro verso di lui.
Ha gli occhi grondi di lacrime.

gli opposti si attraggonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora