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ANNA

Sentivo voci diverse riversarsi nell'aria. Voci lontane e vicine. Urli, Sussurri, pianti e rimproveri. Voci maschili e femminili articolavano parole sempre differenti che volteggiavano nell'aria, leggere.

Ascoltavo il rumore dei passi, che rimbombavano a contatto con il pavimento. C'era chi correva, allarmato al pensiero di perdere l'aereo, chi camminava tranquillamente, consapevole che avrebbe dovuto attendere pazientemente qualche ora prima della partenza, e chi semplicemente stava lì, fermo, ad aspettare. Forse un amico, un parente, un collega. Negli occhi di quelle persone si rifletteva la loro gioia, l'ansia, la paura, l'agitazione... ed era bellissimo osservarle.

C'era centinaia di gente in quell'aeroporto. Era straordinario pensare che ogni singolo individuo avesse una destinazione da raggiungere, un viaggio da compiere, dei pensieri da ascoltare, dei sogni da avverare, una vita da vivere.

Mentre cercavo di orientarmi in quell'insieme assordante di rumori, mi facevo largo tra la folla di gente che, trascinando dietro di sé la propria valigia, avanzava in direzioni sempre diverse.

"Dobbiamo affrettarci se non vogliamo perdere l'aereo la partenza è prevista per le ore 5:10."

Alessia era precisa. Molto precisa. Aveva organizzato lei il viaggio, e per niente al mondo avrei voluto rovinarglielo. Ma a volte si perde involontariamente il controllo e seguendo l'istinto del proprio cuore, non si ubbidisce alla mente.

E poi alzai lo sguardo, e lo vidi. Un enorme schermo dove erano registrate tutte le partenze previste nelle ore successive. Un lungo elenco formato dalle città più belle, mete stupende, destinazioni fantastiche. Ed era bello pensare che, per ognuna di queste, sarebbe partito un aereo che, trasportando un certo numero di passeggeri, gli avrebbe permesso di raggiungere il loro obiettivo. E lì in mezzo, a caratteri cubitali compariva quel nome.

-NEW YORK : 5:10-

I pixel luminosi che creavano quella parola sul tabellone delle partenze, non erano sufficienti a trasmettere il significato che quella città aveva per me. Ma vederli lì, fermi, significava che cera un aereo pronto a volare, veloce, fra le nuvole nel cielo, per portarci in quel posto meraviglioso dove avremmo dovuto affrontare un passo importante della nostra vita.

DESTINED||Nash Grier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora