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    Lidia tornò a casa sbattendo la porta con prepotenza, correndo subito verso la sua camera, accompagnata da un pianto isterico. Non salutò neanche i suoi genitori che erano in salone a guardare un film. 'Ecco, siamo alle solite!' avevano pensato. Per Simone e Riccardo non era la prima volta che capitasse una cosa del genere. Anzi, avevano perso il conto, ormai.
    "Chi va?"- chiese Riccardo, sapendo già la risposta.
    "Vai tu. Sai benissimo che l'unica volta in cui ci andai io finì male. Voglio proprio evitare di scontrarmi con Lidia."
    "Chissà perchè me l'aspettavo hna risposta del genere..."- disse Riccardo, fissando il marito con uno sguardo al marito -"...ok ok, ci vado io! Ma non puoi lasciare questa responsabilità solo a me. Dovresti renderti più partecipe, almeno per farle capire che ti interessi a lei e alle sue situazioni."
    "Si si, dopo vengo. Ma prima calma le acque, che non voglio essere travolto da esse."
    "Va bene."- diede un bacio leggero a Simone -"Vado che sennò mi ritrovo con dei cuscini e dei vestiti zuppi di lacrime."
    Riccardo si diresse verso la camera di Lidia, con una bottiglia d'acqua ed un bicchiere presi prima in cucina: dopo anni di pianti e litigi, aveva capito che non si poteva presentare da lei senza quelle due cose. Potè sentire i suoi pianti ben prima di trovarsi davanti alla porta. Bussò lievemente, senza però essere sentito. Entrò piano nella stanza e trovò la figlia rannicchiata in un angolo a guardare il vuoto, mentre le sue guance venivano rigate dalle lacrime copiose. Riccardo si chiese cosa avesse fatto di male lei per ricevere un trattamento simile. Si sedette vicino a lei, che sorprendentemente non gli chiese di lasciarla sola. Di solito lo spintonava oppure gli gridava di andarsene e questa era la prima che si mostrò apparentemente calma, il che gli preoccupò un pò'.
     All'improvviso, Lidia si ruppe in un pianto e di scatto l'uomo mise un braccio dietro la schiena per rassicurarla. Calmatisi la figlia, Riccardo iniziò a parlare con voce paziente e rassicurante.
    "Avanti, dimmi com'è andata."- chiese.
    "Come vuoi che sia andata?? Di merda è andata! DI MERDA! Quello stronzo di Luca mi ha preso per il culo per questi 3 mesi!"- fece un singhiozzo -"Lo sai che mi ha detto?? Ha detto che sono cambiata, in peggio, da 'persona normale' a 'zoccola'! Ipocrita del cazzo! Fino a stamattina mi considerava la persona più importante per lui e poi, all'improvviso, cambia completamente idea dandomi della 'zoccola'."- prese un fazzoletto già usato che in tasca per asciugarsi le lacrime -"Tu sai benissimo che io lo amavo! IO LO AMAVO!! Ti avevo detto pure che avevo trovato il ragazzo giusto. Ma stiamo scherzando? È la prima volta in tre anni che vengo lasciata per questo motivo."- pianse Lidia.
    "Amore di papà, dovresti prenderti una pausa da tutto ciò. Non stare con l'ansia di trovare a tutti i costi un partner: ti sta facendo solo del male. La fretta non porta da nessuna parte."- disse Riccardo.
    "Sai che vi invidio, te e papà? Vi stimo moltissimo per quello che siete e per ciò che siete riusciti ad ottenere. Siete la coppia più bella che io abbia mai visto."- si fermò Lidia, mettendosi a guardare il vuoto davanti a lei -"Vi invidio proprio. La vostra fortuna di esservi trovati è qualcosa che io non avrò mai! Sono destinata a stare sola in questo mondo di merda!"
    A Riccardo faceva proprio male vedere sua figlia straziarsi continuamente per amore. La capiva perfettamente: ci era passato pure lui, una volta, con Claudia. Spesso si domandò che fine avesse fatto lei, almeno fino a quando non la vide per la prima volta dopo che si erano lasciati. E rimase pure stupito vedendola scambiare effusioni con un'altra donna. 'La vita è proprio strana' pensò in quel momento. Intanto, Lidia continuò a disperarsi: non riusciva ancora a capacitarsi per tutto ciò che era successo. Non trovava i motivi di questa sventura: più ci pensava, più si metteva a piangere.
    Riccardo prese i fazzoletti dalla tasca, munitosi prima di entrare in stanza, e gliene porse tre con la speranza che smettesse versare lacrime. Le cantò una canzone, l'unica che la poteva aiutare: Thinking Out Loud. Per questo motivo Lidia voleva troppo bene a suo padre: la capiva in tutto e per tutto e faceva sempre la cosa giusta al momento giusto. Voleva bene anche al altro suo padre, anche se le riusciva difficile parlare delle sue situazioni senza litigare. Nonostante ciò, stimava entrambi come coppia: era curiosa di sapere la loro storia, come si erano conosciuti, quando capirono di esser fatti l'uno per l'altro.
    .Da tempo che voleva domandare loro questo, ma aveva sempre paura che le dicessero di no. Ma quella volta, pensava lei, sarebbe andata diversamente. Era stufa della sua situazione in amore e voleva a tutti i costi saperla, la storia, per almeno trarre qualche consiglio per il futuro. Sentiva che la storia amorosa dei suoi due padri l'avrebbe aiutata molto.
    Intanto anche Simone arrivò nella stanza di Lidia e si unì agli altri, sedendosi in modo che la figlia stesse al centro.
    "Allora? Che mi dite?"- chiese Simone.
    "La solita storia: il suo ex-ragazzo l'ha definita una 'troia'!"- rispose suo marito, battendo la ragazza nel tempo, temendo un'altra sfuriata da lei.
    "Cosa?? Chi si crede di essere lui da definire mia figlia una troia? E poi come fa a definirla tale?"- si adirò Simone.
    "Oh basta, non mi nominate quel testa di cazzo, che sennò scateno un putiferio! Vaffanculo a quello stronzo di merda!!"- sbottò Lidia.
    "Oh, piano con i toni e con le parole!"- disse Riccardo, poi si rivolse al marito, che cercò di contrabbattere con la ragazza -"E tu non continuare che non voglio altri casini. Capiscila, ha già i suoi problemi, non ti ci mettere pure tu!"
    "Si, si, scusami, anzi scusatemi."- si scusò lui.
    Si mise poi a consolare la figlia, che nel frattempo si ruppe di nuovo in un altro pianto. Simone e Riccardo passarono i successivi cinque minuti buoni a darle supporto.
    Lidia, ripresasi dalla crisi, iniziò a dire -"Sapete, era da un po' che ve lo volevo chiedere, ma mi potete raccontare la vostra storia d'amore? So che è una domanda personale, sicuramente avete qualche momento vostro che non volete condividere con nessuno, ma, ogni volta che vi vedo insieme, provocate in me sia un sentimento di stima che di invidia. Vi vedo sempre felici insieme ed anche durante le poche litigate, non mi sembravate davvero arrabbiati, ed era vero, tant'è che vi riconciliavate subito dopo. Il vostro sentimento d'amore è qualcosa di unico che vi distingue dagli altri e, come ho già detto prima, mi sembrate la coppia più felice che io abbia mai visto, sia etero che non. So che la mia richesta possa risultare alquanto fastidiosa, ma vi prego fatelo per me."
    Riccardo e Simone, davanti ad una simile richiesta, si guardarono compiaciuti: erano sicuri che prima o poi Lidia avrebbe chiesto loro di fare questo. Per loro non era un problema parlare della propria storia a loro figlia, anche dei segreti più oscuri, anzi, si fidavano moltossimo di lei poiché erano certi che avrebbe compreso senza rimanere scandalizzata. Sentire che loro figlia avesse praticamente definito la loro storia tutta 'rose e fiori', li fece ridere, poichè era del tutto ignara delle cose che succesero ben prima che lei arrivasse nella famiglia.
    "Sei sicura di riuscire a sopportare la nostra monotona e noiosa storia d'amore? Guarda che probabilmente rimarrai stupita, dopo averla ascoltata."- chiese Riccardo.
    "Si, ne sono sicura."- affermò fieramente Lidia.
    "Allora, sciaquati e vatti a cambiare, mentre noi prepariamo qualcosa per rendere il racconto meno pesante e noioso. Non vorrai sentirlo conciata in questo modo, no?"- disse Simone.
    La ragazza, felice come una teenager a cui gli avevano appena regalato un biglietto del concerto del suo idolo preferito, scattò subito in piedi e si diresse in bagno.
    I due padre non poterono fare a meno di sorridere a questa situazione. Nonostante i suoi diciannove anni, entrambi la vedevano ancora come la loro bambina. Non si capacitavano ancora l'idea che prima o poi Lidia avrebbe lasciato la casa: e chi potrebbe sostituirla?
    "Andiamo, su, che, vedendo come è volata verso il bagno, non ci metterebbe più di cinque minuti a finire di prepararsi."- disse Simone alzandosi.
    "Già, ed in questo lei ti assomiglia in tutto e per tutto."- affermò il marito.
Dopo aver riso, si diedero un bacio e si diressero in cucina a preparare qualcosa per il racconto.

Ah, nuova storia, nuova ship! Spero che le shipper di Dosawed possano apprezzare questo primo capitolo di questa ff. A voi altri che già mi conoscete...vi è piaciuto il capitolo? Vorreste essere al posto di Lidia? Che domande u.u certo che lo volete tutti. Spero che la mia nuova ff possa essere di vostro gradimento.
Ah, ed in via del tutto eccezionale, dato che l'intenzione è quea di pubblicare ogni settimana (domenica/lunedì), questa settimana pubblicherò il secondo episodio mercoledì, per darvi un buon inizio all'estate.

Ci vediamo mercoledì ^^!

Dosawed - L'Eredità Della MemoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora