Capitolo 4

967 62 4
                                    

"Ron smettila di ingozzarti!" Strepitò la signora Weasley quella sera a cena. Tutta la famiglia era riunita per la classica cena di fine estate, il giorno prima del rientro ad Hogwarts. Hermione si sentiva inquieta, spaventata e al tempo stesso una codarda. Era lei che aveva organizzato tutto quel piano, era lei che aveva deciso di sacrificarsi per il suo migliore amico e adesso? Faceva tutta quella sceneggiata? Come sperava di salvare delle vite umane e di affrontare una guerra magica se non riusciva nemmeno ad affrontare la prima parte del piano?

Doveva essere forte, lucida e astuta di mente. Non poteva permettersi di essere debole. Anche perché doveva ricordarsi che avrebbe dovuto affrontare lo smistamento e se non si dava una controllata con il cavolo che il capello parlante l'avrebbe messa tra i grifondoro, i coraggiosi di cuore. Sarebbe stato oltre al danno pure la beffe...

"Nof" smi sdo ingoffando." Biascicò Ron con la piena di cibo. Tutti i presenti ridacchiarono, Hermione compresa, tranne la signora Weasley che gli lanciò un'occhiataccia di rimprovero. A Hermione sarebbe mancato anche quell'aspetto di Ron, che alla fine lo caratterizzava.

"Pensate piuttosto a finire i vostri bauli. Domattina non voglio ritrovarmi a dovervi gestire tutti quanti all'ultimo minuto." Brontolò Molly, guardando severamente i ragazzi.
"Harry e Hermione cari, voi come siete messi?" Chiese molto più dolcemente e con il sorriso stampato sul volto.
"Bene signora Weasley, grazie mille. È quasi pronto il mio baule." Sorrise Harry. Hermione sentì ancora una volta una fitta dolorosa alla base dello stomaco, ma questa volta la ignorò, o per lo meno ci provò.
"È tutto pronto signora Weasley. La ringrazio." Rispose sorridente, finendo di mangiare l'ottima torta di melassa che Molly aveva preparato per dolce. Era la sua preferita, e Molly era un'ottima cuoca. Avrebbe sentito nostalgia anche dei suoi pranzi per cinquanta persone.

"Perfetto cari, allora quando avete finito di mangiare andate in camera e finite di fare i bagagli. Poi andate a letto. Alle sette e mezzo tutti in piedi." Disse sbrigativa, iniziando a ritirare a colpi di bacchetta i piatti vuoti.
"Ma mamma è prestissimo. Il treno parte alle undici." Si lamentò Ron, ormai a bocca vuota.
"No che non è presto signorino! Siete troppo lenti nel prepararvi e ti ricordo che ogni anno è la stessa frittata. si parte sempre troppo tardi. Quindi poche storie." Lo rimbeccò.
"Siamo lenti perché stanchi." Brontolò il più giovane tra i ragazzi Weasley.
"E allora vai a letto prima Ronald! E adesso, prima di fare altri discorsi inutili, alzati e vai a sistemare il tuo baule, che immagino sia un disastro." Lo rimbeccò la madre.

Finiti i vari brontolii tutti quanti iniziarono a salire le scale strette e traballanti della tana che si snodavano sui vari piani della casetta di campagna. Esteticamente non era il massimo, ma per Hermione così come per Harry, era la casa migliore del mondo e lo sarebbe sempre stata, anche se forse per Hermione sarebbe rimasta solo un ricordo.
"Come sono i G.U.F.O? Per voi è stato difficile? Non saprei, sono un po' preoccupata." Chiese Ginny ansiosamente, guardando preoccupata i tre ragazzi.

"Andrà tutto bene Ginny, non è poi così difficile. Basta che tu studi regolarmente per tutto l'anno." La rassicurò Hermione dolcemente.
"Ma tu mi aiuterai, vero?" Chiese la rossina speranzosa. Hermione deglutì a vuoto... Stava per fare una promessa che non avrebbe mai mantenuto...
"Certo, ti aiuterò." Mormorò
"E voi promettetemi che studierete." Aggiunse, guardando i suoi migliori amici con il disperato bisogno di essere certa che ce l'avrebbero fatta anche da soli. Nel caso lei fosse piombata nel passato e i suoi amici fossero rimasti immutati nel loro tempo.

"Ma aiuterai pure noi, vero?" Chiese Ron indignato e al tempo stesso orripilato alla prospettiva di non ricevere l'aiuto della riccia.
"Vedremo." Rispose vaga, sorridendo lievemente. Gli facevano tenerezza, ma si sarebbero dovuti destreggiare da soli dal giorno seguente in poi, nel caso fosse stato possibile. Non sapeva come sarebbe andata... Le faceva male lasciarli soli, ma lo faceva solo per il loro bene e per il loro futuro.

Non sapeva se tutto il mondo sarebbe tornato indietro di vent'anni oppure, solo lei sarebbe tornata al tempo dei malandrini, scomparendo dalla sua vita attuale. Non ne aveva la più pallida idea e avrebbe dovuto parlare urgentemente con Silente, l'unico in grado di aiutarla. Quello in effetti non era un problema da poco. Poteva anche riuscire a salvare il terribile destino che spettava a gran parte delle persone che aveva conosciuto nel suo futuro o che erano morte troppo precocemente ma per l'appunto, cosa sarebbe accaduto dopo?

Finché non sapeva se avrebbe vissuto una vita parallela o non, non poteva esserne certa. Perché per l'appunto tutto il mondo sarebbe potuto tornare indietro di vent'anni e a quel punto, non ci sarebbero più stati nessun Harry e Ron se non lei che sarebbe stata l'eccezione però, una volta estinto il suo compito, non aveva la più pallida idea di quello che sarebbe successo a lei che aveva osato sfidare il tempo e al tempo stesso il destino.

Ma allo stesso tempo non sapeva ciò che sarebbe accaduto se lei si fosse trasferita in una specie di dimensione parallela dove viveva vent'anni indietro e i suoi amici vivevano nella sua attuale vita reale o insomma, per essere più chiari, le loro vite sarebbero state scandite da due ritmi temporali diversi. Lei avrebbe potuto a quel punto modificare il passato, ma il futuro? Cosa sarebbe potuto accadere? Se Harry era già nato e ormai quasi un uomo, come avrebbero potuto Lily e James mettere al mondo un altro Harry? Sarebbero esistiti due Harry a quel punto?. Che gran casino, nemmeno nella sua mente riusciva a fare chiarezza.

Quel pensiero la spaventava... E se avesse fatto un disastro? Se in realtà la sua fosse una pessima idea? Forse doveva annullare tutto e lasciare le cose così com'erano, lasciando ad Harry il compito di sconfiggere Voldemort, invece che tentare di fare l'eroina nel passato...

"Vigliacca." Sussurrò una vocina maligna nella sua testa.
"Cosa?" Sibilò la sua coscienza interiore, punta sul vivo.
"Stai nuovamente cercando di svincolare." La beffeggiò
"Non è vero!" Ruggì in protesta la vocina dentro la testa di Hermione
"La verità è che non sei abbastanza coraggiosa." La provocò la solita vocina maligna
"Menti."
"Allora smettila di piangerti addosso e affronta le tue scelte." ...

-Nuovo capitoloo! Spero che la storia vi piaccia 😙😙😙. Io nel frattempo continuo a scrivere capitoli ❤. Leggete, votate e commentate. Un bacione grande grande a tutti ❤😚. -

Vite ParalleleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora