Ritorno all'infanzia: nascondino

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Praticamente, ora chi passa vede una pazza psicopatica in mezzo alla via. È proprio in questo momento che vorrei una mano, un'aiuto di qualcuno che possa riportarmi a casa, che possa farmi riabbracciare mamma e papà e che possa farmi ritornare il sorriso, di nuovo, come quando ero in aereo diretta qui, a Londra, incosciente di cosa sarebbe accaduto. Ora più che mai ho bisogno di aiuto, ora più che mai ho bisogno di qualcuno.
Non ho soldi con me per pagare un taxi, quindi devo fare tutto a piedi spinta dalla parola casa che mi rimbomba in testa.
La bici la lascio qui. Se non ricordo male alle 13:00 ci dovrebbe essere il cambio di turno del portiere, quindi dovrei entrare senza problemi.
Questa non ci voleva: ci sono vigili(veri sta volta) che parlano con il portiere. Credo cercano me.
C'è una panetteria alla mia destra, magari ci vado ed esco quando se ne andranno i vigili dall'albergo. 'Where is the toilet?' chiedo alla panettiera, una giovane ragazza più o meno della mia età, che mi guarda in modo abbastanza strano, e che aprendo bocca ma senza dir nulla, indica la sua destra con il dito. Chissà cosa deve aver pensato.
Sulla porta del bagno c'è una parte tonda e di vetro, da dove sto spiando e...no, questo no!

Intrappolata in un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora