Capitolo 22

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-'mi dispiace tanto'- dice Lidya buttandomi le braccia al collo.
Rimango lì imbambolata a farmi stringere da lei per poi ricambiare la stretta.
-'non è colpa tua, è Nathan'- cerco di tranquillizzarla.
Lei si stacca da me e mi guarda carica di dispiacere.
-'so che sei qui per chiedere il mio aiuto ma non posso fermarlo, ma posso aiutarti in caso lo rifaccia, posso solo darti una mano a riconoscere la finzione.'- sento morire le speranze. Credevo che lei potesse bloccarlo o che ne so creare delle mura intorno al mio cervello se necessario, con tutto il potere che dispone gioca ad armi pari con Nathan in fondo.
-'Devi sapere una cosa però'- aggiunge scura in volto prendendomi per mano.
La guardo in attesa sperando che stia per dirmi un modo per fermare Nathan.
-'non puoi fidarti di nessuno Lexi. Nemmeno di Jake'-
La guardo confusa senza sapere cosa dire. Certo che posso fidarmi di Jake, lui mi ama e io lo amo, perché mai non dovrei fidarmi di lui?
-'cosa stai insinuando?'- chiedo automaticamente sulla difensiva.
-'non è cattivo e ti ama davvero ma sta facendo delle scelte sbagliate, la scoperta di Bethany, l'obiettivo del Frear, tutti quegli anni di bugie, di oppressione da parte dell Ordine non lo rendono lucido. Credo che voglia la pietra per spodestare Alaric e mettersi a capo dell Frear. Che voglia vendicarsi e dare ai guardiani una vera guida che sappia proteggere loro e gli umani'-
La certezza nella sua voce mi fa contorcere lo stomaco. È vero Jake è stato ingannato da sua madre, è stato oppresso dall'Ordine e non mi ha mai nascosto la sua fiducia nell'ideale alla base del Frear ma questa è tutta un'altra storia.
-'lui non mi userebbe mai per arrivare alla pietra.'- dico scuotendo la testa. Lo conosco meglio di lei e se dico che non lo farà, non lo farà.
-'non importa quanto pensi di conoscere una persona, ci saranno sempre parti di lui che ti rimarranno nascoste. Una persona è troppo complessa, ha troppi angoli bui che tu non potrai mai vedere, pensieri che non potrai mai ascoltare e che non ti dirà ad alta voce.'-
Mi sto davvero arrabbiando non può insinuare queste cose su Jake, non glielo permetto. Io di lui mi fido.
Tolgo le mie mani dalle sue guardandola freddamente. -'smettila, lui non è Nathan'-
Lidya mi guarda ferita come se non l'avessi colpita con le parole ma con uno schiaffo.
Forse non avrei dovuto tirare fuori Nathan ma non posso sopportare che lei insinui il dubbio nella mia mente che Jake voglia usarmi.
-'non volevo ferirti, se l'ho fatto mi dispiace. Non ho nulla contro Jake, le sue motivazioni sono valide, il suo sogno onorevole ma ha bisogno di quella pietra ed è convinto che tu lo aiuterai.'-
Ed è vero? Lo aiuterei?
-'se la pietra vuole me, come fa ad usarla lui? O Alaric?'- chiedo confusa cercando di calmarmi.
-'non conosco i piani di Alaric, nonostante l'animi lectrix non riesco a capire le sue intenzioni, ma sono convinta che Jake non ti farebbe del male, probabilmente ti chiederebbe solo di dargliela... In questo modo terrebbe sotto scacco Ordine e Cacciatori.'- dice con cautela temendo una mia reazione.
-'sono qui perché voglio che tu mi aiuti a tenere fuori Nathan dalla mia mente, se non puoi aiutarmi me ne vado'- dico cercando di non essere troppo secca.
Lei sospira e mi afferra una spalla con delicatezza.
-'resisti Lexi e pensa solo con la tua testa.'-
Detto questo tutto sparisce e io mi ritrovo di nuovo davanti a Flo.
-'wow stavolta è durato poco'- fa lei stupita.
-'cosa ti ha detto?'- chiede Jake staccandosi dalla parete a cui era appoggiato per avvicinarsi a me.
Le parole di Lidya mi tornano velocemente in mente ma con la stessa velocità tornano a nascondersi non appena incrociò lo sguardo di Jake. Non mi userebbe mai per arrivare alla pietra. Non è come Alaric.
-'ha detto solo che può cercare di farmi capire qual è la realtà quando Nathan ci riproverà.'- opto per una mezza verità.
Appena terminato Jake dice di riportare ciondolo e pugnale nell' ufficio di Alaric ma io prendo tempo. Decido di volerli tenere per un po' per precauzione, così me li infilo nella testa della felpa assicurando a Jake che li riporterò il giorno dopo.
Per cambiare discorso decido di parlare a Jake del diario di Camille che ho trovato proprio nello studio di Alaric.
-'Bhe credo sia normale che si conoscessero.'- ammette quando glielo chiedo una volta tornati in camera.
-'vuoi dire che c'entra ci quello che non ti va di dirmi'- ribatto piccata.
Lui mi guarda per qualche secondo prima di rispondere. -'Alaric è in grado di leggerti nella mente, se te ne parlassi sarebbe un rischio'-
Ricordo la volta che mi aveva afferrato il braccio e Jake mi aveva spiegato che ponendo la giusta domanda aveva potuto ricevere la risposta che cercava senza chiedermela.
-'ma non è detto che ci riesca, insomma nessuno ci è mai riuscito con me. Avevamo detto che non ci sarebbero più stati segreti tra di noi ma a quanto pare solo io sto rispettando la promessa.'- ribatto con rabbia.
-'non sono disposto a rischiare. Quello che sto facendo è troppo importante. Non voglio più parlarne.-
Detto questo si alza dal divano lasciandomi lì seduta da sola.
Forse Lidya ha ragione dice una vocina nella mia mente.
Mi ritornano in mente le immagini della mia allucinazione poco prima che Jake trovasse me e Josh dopo essere entrati nella casa abbandonata. L'animi lectrix stava cominciando a chiamarmi a sé e vidi Jake che mi trafiggeva con un pugnale. Se fosse stato un avvertimento? Cosa ci faceva lì da solo?
Scuoto la testa imponendomi di smetterla. Probabilmente questa non sono io, ma Nathan che cerca di nuovo di farmi dubitare di lui.

Sono intenta a prepararmi un panino in cucina persa nei miei pensieri. Sto pensando a Lisa e a Carly. Vorrei che fossero qui, che potessimo vivere tutti insieme come un tempo. Sicuramente avrebbero fatto battutine non appena fossi entrata in cucina e avessi preso in mano del cibo. Sorrido al loro ricordo mentre l'appetito comincia a venire meno. Non mi importa se sono arrabbiata con Lisa, mi manca da morire...
Delle braccia mi abbracciano da dietro facendomi sussultare.
-'scusa per prima'- mormora Jake appoggiato alla mia clavicola.
-'so che sei nervoso e preoccupato. Lo capisco. Vorrei solo non essere tagliata fuori, tutto qui.'-
Lui annuisce senza dire nulla e poi mi dà un bacio veloce sulle labbra.
-'vado di sotto per un po'- dice stringendomi un'ultima volta forte a se. -'a dopo'-
Lo dice in un modo strano, come se non fosse sicuro di farlo quel qualche motivo...guardandomi per un un po' prima di convincersi ad andarsene.
-'a dopo'- mormoro. Lo guardo uscire dalla porta mordendomi un labbro, con lo stomaco ormai chiuso. Avevamo abbattuto certo muri, incredibile con che velocità possano ricostruirsi. Finisco per mettere il panino in frigorifero perché il mio appetito è morto sepolto.

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