{capitolo 5}

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"La adoro"
Risponde.

"Quindi ti va di rimanere qui?"

"Non vi accorgerete neanche della mia presenza, lo prometto"

"Tranquilla. Per qualsiasi cosa non esitare a chiamarci. Credi di riuscire a scendere?"

"Penso di sì"

"Perfetto. Ora io devo vedermi con genn, quindi..."

"Vai pure. Io me la cavo"
Scrive sorridendo.

"Allora a dopo lynn"

"Ciao alex"

Apro la finestrella e mi calo giú per il tetto. Arrivato nella mia stanza lascio la portafinestra aperta, così se lynn deve scendere può entrare. Afferro le chiavi sul tavolo del salotto e mi reco agli studi di casa lavica, dove genn mi aspetta per lavorare al nuovo pezzo.






Lynn

Non posso ancora credere di essere stata così fortunata da trovare queste persone meravigliose. Mi hanno dato un passaggio, un aiuto e ora pure un alloggio. Ero così preoccupata che alex mi cacciasse, dato che comunque neanche io mi sarei fidata di me stessa probabilmente, ma d'altra parte avrei davvero fatto una brutta fine a napoli da sola per le strade. Però ora sono qui, sana e salva nella mia nuova casa. Forse non troverò mai le parole per ringraziare alex e la sua famiglia, ma farò il possibile per essere loro il quanto meno di intralcio possibile. Siccome prevedo che dovrò passare qui un po' di tempo penso che inizierò a fare qualche piccolo ritocco per personalizzare la soffitta. Di fianco a me ci sono un sacco di scatoloni e non vedo l'ora di scoprire cosa contengono.
Mi avvicino ad uno a caso e a fatica lo apro, dato che era chiuso ermeticamente da un'abbondante striscia di scotch da pacchi. Dentro trovo dei barattoli bianchi in plastica e qualche pennello sporco e spennato. Provo ad alzare i barattoli, ma sono veramente pesanti, così mi limito a levare il coperchio. Questi contengono della pittura gialla, blu, rossa e bianca. Soddisfatta, decido di aprire un'altra scatola, dove stavolta trovo dei pezzi di tessuti vari di tutte le forme, colori, dimensioni e fantasie. Altra scatola altra sorpresa: nella terza trovo degli strumenti da carpentiere. Sono un po' arrugginiti, ma dovrebbero comunque tornarmi utili. Nella quarta ci sono dei vecchi vestiti impolverati, ma in buono stato. Nelle restanti non trovo nulla di importante, aria fritta diciamo. Arriva il momento di aprire l'ultima, in cui trovo un sacco di libri, ma non sembrano proprio libri. Provo a prenderne uno, soffio su di esso per togliere la polvere e trovo un'etichetta con la scritta a penna: alex 1995-2000.
Lo apro e non credo ai miei occhi: é un album di foto. Prima vedo una foto, probabilmente di alex appena nato nella culla, poi una nel passeggino e una con sua nonna. Chissà se si ricorda di questa roba. Continuo a sfogliarlo, ogni tanto ridendo e ogni tanto commuovendomi. Finito quello ne prendo subito un altro e in un'oretta li faccio passare tutti. Li ripongo accuratamente nella scatola dove li ho trovati e decido di mettermi al lavoro. Prendo una felpona larga dai vestiti vecchi e mi levo finalmente questo straccio di dosso. Prendo i pennelli e la vernice: adesso il mio scopo é quello di rendere la soffitta irriconoscibile.





Alex

È stata una giornata dura e sono molto stanco. Il nuovo pezzo è quasi pronto e sono molto soddisfatto del nostro lavoro. Uso le ultime forze per trascinarmi fino a casa, dove getto subito da parte felpa, scarpe e chiavi. Ho lasciato lynn a casa da sola per circa tre ore e mezza e spero proprio che non abbia avuto problemi e soprattutto che non ne abbia procurati. Salgo accuratamente sul tetto e noto qualcosa di strano: i vetri della finestra sono coperti da due tendine di tessuto. Stranito, entro e vedo lynn giocare con la vernice. La soffitta è... è... wow!
Subito prendo il cellulare.

QUASI AMICI {urban strangers}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora