Stranezze

52 2 0
                                    

Ancora non potevo crederci a quello che i miei occhi stavano vedendo.
Dopo una lezione di matematica posso ufficialmente dire che non è per niente il mio forte.
La campanella era suonata e mi avviai verso l'uscita con John e Alissa.
Non male come primo giorno di scuola direi, il mio quasi vicino di casa è il mio professore di matematica.
John mi continuava a parlare di una festa che faranno il prossimo sabato.
"Chiederò a papà e ti dirò." Gli dissi soltanto.
Ci dirigemmo verso gli altri.
Mentre stavamo camminando Alissa si avvicinò al mio orecchio sussurrando "c'è la strega e guarda come ti fissa".
Ci mettemmo a ridere e la strega alzò gli occhi. Ma chi si credeva di essere?
Bryan, da quel che ho capito è il capitano della squadra di football, continuava a fissarmi.
Iniziarono tutti a parlare della festa e ne erano tutti eccitati all'idea.

Dopo mezz'ora di chiacchierata mi incamminai verso casa.
Dopo aver svolto quei pochi compiti che ci avevano assegnato decisi di allenarmi dato che tra qualche giorno c'erano le selezioni per le cheerleader. Me la cavavo piuttosto bene e decisi di mettermi in gioco.
Sapevo quel che ero e non volevo più che succedesse che qualcuno mi mettesse i piedi in testa o si approfittasse di me.
Un anno fa sarei stata decisamente più ingenua ma era arrivato il momento di dare una svolta alla mia vita.
Dovevo farlo per me.

Dopo ore di allenamento e una doccia fredda, mi buttai sul letto e guardai il telefono.
4 nuovi messaggi: 2 da Barbara, 1 da Andrea e 1 da sconosciuto.
Fa che non sia lui, fa che non sia lui.
Aprii quello dello sconosciuto e ripresi fiato.
Era Selene, una ragazza che avevo conosciuto in mensa.
-Hai fatto colpo! ;)
Bryan mi ha chiesto di te poco fa.
                                                 Sel.
Sorrisi e spensi il telefono era tardi ed ero stanca.

La mattina mi ero organizzata tutto così non finivo di nuovo in macchina del professore.
Uscii prima e decisi di non andare a piedi, troppo stanca e avevo male a tutte le gambe dall'allenamento di ieri.
Dopo aver parcheggiato mi avvicinai al gruppo, notai che mi stava ancora guardando Bryan.
Ma non si stancava mai?
Gli sorrisi e lui ricambiò. Non era un brutto ragazzo, anzi devo ammettere che era davvero bello.
Sarà stato alto 1.80 capelli biondi, occhi azzurri e tanti muscoli, tanti.
Principe azzurro?
Si stava avvicinando a me. Ansia.
"Buongiorno Brook, come stai?" mi disse con un tono calmo e un sorriso spiazzante.
"Bene grazie.." Fummo interrotti dalla campanella.
Maledetta campanella. Viva la fortuna.
"Beh, devo proprio andare, ho scienze ora." Gli dissi, ma prima di riuscire a girarmi mi prese delicatamente per il polso e mi disse "Ti accompagno, tanto alla prima ora non ho nulla."
Iniziammo a parlare del più o del meno e scoprimmo di avere molte cose in comune: la passione per lo sport, per il cibo, per il cinema e per gli animali.

La giornata passò in fretta però ero stanchissima e avevo tutti i muscoli doloranti quindi decisi di non fermarmi a parlare e di andare subito a rincasarmi per infilarmi nel letto ed andare in letargo.
Andai a salutare tutti e quando i miei occhi si posarono su quelli di Bryan mi accorsi che i suoi erano già su di me.
Si avvicinò e mi disse soltanto:" Ci vediamo domani, ti vedo stanca, rilassati." E mi lasciò un bacio sulla guancia.
Ma che fa?
Sorrisi e me ne andai.
Ma quando mi girai vidi David che guardava, avrà visto tutta la scena?
Aveva una strana espressione, rabbia?
Impossibile, cercai di scacciare il pensiero e mi diressi verso il parcheggio. Mi infilai in macchina e notai che il tempo stava cambiando e come se l'avessi detto ad alta voce iniziò a diluviare.
Mentre aspettavo che tutte le macchine uscissero dal parcheggio vidi David fradicio che stava camminando nel marciapiede completamente bagnato.
Forse è il momento di ricambiare il favore.
Quando riuscii ad uscire dal parcheggio accostai vicino a lui, "Sali dai".
Quando fu dentro non mi salutò e ringraziò nemmeno, calò un silenzio imbarazzante.
Dopo 10 minuti mi disse:"Contenetevi tu e il tuo ragazzo."
Lo guardai come se avessi visto un alieno.
Ma che diamine sta dicendo?
"Non è il mio ragazzo e poi non mi pare di aver fatto qualcosa di sbagliato. Se ti dà fastidio un semplicissimo bacio sulla guancia puoi girarti e non guardare.
Comunque prego per il passaggio."
Quando finii di dire la frase ero arrivata davanti a casa sua, sembrava esterrefatto. Avevo forse esagerato?
"Non capisci." E uscì.
Stronzo.




**********
Alla fine è stato il professore ad essere finito in macchina di lei.💁🏻

BrookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora