34 // Let's do it!

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Grazie alle parole di Michael, mi decisi.
Gli avrei parlato.
'Ben detto!' fu il messaggio che ricevetti da lui in risposta, quando gli scrissi, nel pomeriggio, che mi ero convinto.
'Fallo ora' mi scrisse pochissimo tempo dopo

'No, no. Non ora'
'Louis, vai.' Continuò lui.

Non ero sicuro di andare il giorno stesso.

Mi sarei prima dovuto preparare mentalmente e magari qualche parolina da dirgli.

'Ma che parolina! Tu ora vai lì, e gli dici le cose come stanno in faccia! Tanto, per tutta la rabbia che avrai accumulato, le parole ti verranno fuori da sole' rispose, ed aveva ragione.
'Eh va bene' pensai tra me e me 'Devo andare ora. Raccogli il coraggio, Louis. Raccogli il coraggio, e va' da quel bastardo'.
E così feci.
Misi il cellulare in tasca, scesi, con un jeans ed una canotta nera, prendendo subito dopo le chiavi e uscendo di casa.
E così, con passo svelto e il cuore che batteva a mille per l'ansia, fui diretto in poco verso casa Styles.

Dopo un po' di minuti, mi ritrovai davanti la porta di casa sua.

Ero davvero incerto se bussare o meno.
'No Louis, hai camminato fino ad ora per venire qui, e di certo non ti tirerai in dietro proprio ora!' disse la vocina nella mia mente.
Giusto. Giustissimo.
Bussai.
'Merda' pensai un istante dopo.

'Che cazzo ho fatto' subito dopo ancora.
Ma oramai ero lì.
Avevo davvero la faccia che, sentivo, era caldissima, e non di certo per il caldo sole che c'era quel giorno.
La porta si aprì.
'Cazzo!' fu l'esclamazione che mi venne in mente appena si mostrò Harry senza maglietta e con un paio di jeans attillati blu, la fronte un po' sudata. Le sue sopracciglia si abbassarono appena mi vide.
Sicuramente si sarà chiesto cosa ci facessi lì.
"Che cosa c'è?" mi chiese, infatti, non accennando neanche un piccolo sorrisetto e mantenendo le sopracciglia sempre nella stessa posizione.
"Posso entrare?" chiesi, anche io senza accennando nessun sorriso, ma in modo più delicato.
"Certo" rispose, sempre con la stessa espressione e facendomi spazio.
Io varcai la soglia della porta. Harry era solo in casa.
"Devo parlare assolutamente con te" gli dissi.
Le mie mani stavano tremando e non riuscivo a guardarlo il faccia per l'imbarazzo.
'Ma perché Louis? Perché non dovresti guardarlo in faccia? Dopo la schifezza che ha fatto dovrebbe essere lui a sentirsi in imbarazzo davanti a te'.
Ennesima osservazione giusta della vocina nella mia testa.
Sollevai il viso e mi voltai, questa volta, guardandolo negli occhi, anche se fu un po' più difficile di quel che credevo.

"Perché mi stai facendo tutto questo?" gli domandai, con la faccia quasi indignata da lui
"A che ti riferisci?" mi domandò. Aveva sicuramente capito, ma pensai che sarebbe stato quasi divertente sbattergli in faccia tutto quel che mi aveva fatto, tutta la verità, aggiungendo, per farlo sentire più in colpa, il modo bruttissimo in cui mi sentivo.
"Prima mi accarezzi, poi mi baci, poi continui a farmi capire che ci tieni davvero a me" mentre raccontavo, Harry aveva l'espressione di chi è stufo di sentir parlare una persona: sbuffava appena, roteava gli occhi al cielo e spostava lo sguardo altrove.
'Certo, Harry, la verità fa male' pensai.
"E poi, tutto d'un tratto, ti presenti alla festa con una tipa bionda con gli occhi azzurri, presentandola come "la tua ragazza", iniziando poi ad ignorarmi totalmente" mentre raccontavo, le lacrime si facevano spazio nei miei occhi blu "Non mi dai neanche spiegazioni e, per chiudere il tutto in bellezza, mi dici che per te non valgo nulla" ecco, le prime lacrime erano scese al riemergere di quella scena, di lui che mi urla in faccia quella frase schifosa.
Harry, nel frattempo, aveva il suo sguardo su di me.
"Perché? Voglio...voglio solo sapere il perché..." dissi, con voce rotta dal pianto, mentre altre lacrime scendevano. Ora riuscivo a fissarlo negli occhi, in attesa di una sua risposta, ed ero certo che non me ne fossi andato finché non l'avrai ottenuta.
"Sei arrivato fin qui per chiedermi questo? Davvero?" disse lui, quasi con tono ironico
"Perché? Cosa c'è di tanto strano? Mi hai trattato da schifo, facendomi sentire uno schifo! Hai trattato anche me come un brutto giocattolo, mi hai illuso e poi mi hai buttato via, perché ti diverti a farlo, vero? Ci sono i miei sentimenti di mezzo, ed io ho il diritto di sapere perché tu mi abbia fatto questo!" dissi, alando la voce, mentre le lacrime, oramai, presero a scendere più velocemente.
"Hai visto" disse lui, in tutta calma e con le braccia conserte "Cosa ci si prova ad essere gettato via da una persona a cui tieni tantissimo, senza spiegazioni?" domandò.

Inizialmente non capii dove volesse andare a parare.
Poi collegai.

Oh...
Abbassai pian piano lo sguardo, asciugandomi le lacrime.
Anni prima, io avevo fatto esattamente lo stesso.
"Tu...tu non sai perché lo avevo fatto..." risposi
"Esatto, ed è stata questa la cosa che mi ha fatto più rabbia! Mi hai lasciato, hai lasciato il tuo migliori amico senza una fottuta ragione!" disse, decisamente arrabbiato e alzando poco più la voce. "Vuoi spiegarmi perché lo hai fatto? Ho passato giorni a piangere, perché il mio migliore amico, mio fratello, non si è fatto sentire per mesi, che poi sono diventati anni!" continuò.

Ma cosa avrei potuto dirgli? Non avrei mai potuto dire che l'avevo fatto perché stavo iniziando a provare qualcosa per lui, qualcosa di forte.

Sapevo che lui non provava lo stesso per me.
"Stavo...attraversando un brutto periodo, e volevo essere lasciato in pace" dissi, mentendo pienamente

"Oh ma andiamo, non raccontarmi cazzate! So bene che c'è dell'altro!" disse lui, questa volta di più la voce.
Ma come cazzo lo aveva capito?
"Non...non mi sento ancora pronto per dirtelo, okay?" dissi, un po' nervoso
"Piuttosto, tu! Perché hai fatto tutto questo? Non vorrai farmi credere che lo hai fatto solo per "farmi assaggiare la stessa medicina"?" dissi, facendo le virgolette con le mani, alterato.

Lui abbassò lo sguardo, sicuramente incerta sulla risposta.
Ero sicuro che mi avrebbe raccontato una balla da un momento all'altro.

Don't play with my heart - ||Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora