Pov. Bella
Perché? Edward perché? Perché mi avevi lasciato da sola?
Dicevi di amarmi. Che ero tutto per te, che ero tutto il tuo mondo e poi mi hai lasciato.
Mi hai abbandonato. Mi avete abbandonato tutti. Vi consideravo la mia famiglia.
Carlisle e Esme i miei genitori, Alice, Emmet, Japer e Rosalie i miei fratelli. E tu il centro del mio mondo. Ma tu te ne eri andato ed io ero rimasta sola. E tutti quelli intorno a me soffrivano con me.
Ma è per il mio adorato papà che mi dispiaceva di più. Lui non meritava di soffrire cosi per me, anzi meritava di essere felice. Perciò avevo pensato di prendere inconsiderazione l'idea di andare a vivere con mia madre. Lontano da qui. Lontano da te. Ma anche solo il pensiero di abbandonare Forks e tutti i ricordi che avevo (ricordi di te, di noi) mi fece soffrire ancora di più. Allo stesso tempo però non potevo più rimanere in quella città. In mezzo al compatimento e alla pietà di tutti quelli che mi circondavano e che mi rivolgevano sguardi impietositi non appena mi fissavano. In mezzo alle male lingue. No, non potevo più farlo.Dovevo mettere la parola fine a tutto quel dolore.
Perciò fu cosi che una mattina mi svegliai di buona lena anche se era domenica.
Scesi di sotto e preparai la colazione per me e mio padre. Una volta pronta la servii in tavola conscia che lui si sarebbe svegliato a breve. Pochi secondi dopo, infatti, lo sentii alzarsi e scendere di sotto. Si fermo sulla soglia della porta, era scioccato. Ma potevo capirlo infondo erano settimane che mi aggiravo come un fantasma e che appena potevo mi chiudevo in camera mia soffrendo in silenzio e dando sfogo al mio dolore.
-Buon giorno papà.- cercò di riprendersi dallo stupore e si avvicinò
-Buongiorno tesoro. Come mai sveglia a quest'ora di domenica?-
-Niente, è che oggi volevo risistemare un po' la casa cosi ho pensato di alzarmi prima. Tutto qui. Tu stavi uscendo?- sembrava un po'imbarazzato, forse non voleva lasciarmi da sola
-Dovrei andare a pesca con Billy. Ti dispiace?-
-No, certo che non mi dispiace anzi divertiti.- mi apparve più sollevato dopo questa mia affermazione
-Bene allora io vado.- si alzò dalla sedia dopo aver finito il suo caffè e si avviò alla porta
-Certo ciao papà.-
Appena fu uscito anche io mi alzai lavai tutto e cominciai a pulire in giro. Se non l'avessi saputo non avrei detto che quella era casa mia perché anche se negli ultimi tempi non ero stata particolarmente attenta evidentemente Charlie lo era stato.
Alla fine terminai verso l'ora di pranzo, ma non avevo molta fame. Cosi andai a fare una doccia e mi cambiai, pulire mi aveva distratto ma non del tutto. Tutti gli oggetti che avevo pulito erano cosi pieni di ricordi e avevo la necessità di rilassarmi per non pensare per qualche istante, anche a ciò che stavo per fare. Quando scesi al piano di sotto e mi guardai intorno notai un blocco degli appunti sul tavolo della cucina. Mi avvicinai con calma e ne strappai uno. Presi una penna e scrissi le uniche parole che mi vennero in mente in quel momento, le uniche che sentivo essere le più giuste in una situazione simile: "Perdonatemi vi prego. E sappiate che vi voglio bene. A tutti voi." la fissai al frigo con una calamita.
Poi mi diressi verso l'uscita, presi una giacca e uscii.
Salii sulla mia auto e mi diressi senza fretta verso il bosco. Andavo piano, molto piano.
Ma ad un certo punto arrivai comunque a destinazione. Non mi ero neanche accorta che avesse cominciato a piovere. Perciò fuori dall'abitacolo era buoi pesto. Normale amministrazione per Forcks. Scesi dall'auto e mi diressi verso la scogliera. Mi avvicinai lentamente e guardai di sotto.
Li dove le onde si infrangevano sugli scogli. Guardai il cielo e le nuvole da cui intanto la pioggia cadeva e si abbatteva su di me.
Ero li, in cima al mondo, e aspettavo di essere accolta nell'abbraccio dell'oceano. Ma prima volevo godere ancora un po' di quella bella sensazione. Di quella pace che solo in quel luogo un'anima disperata come la mia poteva ancora godere. Solo che ad un certo punto sentii uno strano rumore provenire dal bosco dietro di me. Mi voltai spaventata, ma persi l'equilibrio e caddi. Solo che non urlai. Infondo era quello che volevo. La morte era ciò che desideravo. Anche se fu piuttosto strano. Non sentii nulla. Nulla. Tranne che il rumore dell'acqua che si infrangeva sugli scogli per l'ultima volta.
Note
Salve a tutti e spero che vi siate goduti il primo capitolo. Ho deciso di pubblicare anche su Wattpad la storia I Custodi. Per chi non lo sapesse, infatti, la storia è disponibile anche su EFP sul mio profilo JioCullen98.
Buona notte a tutti e a risentirci ad un'ora più decente.
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I Custodi
FanfictionLi dove finisce il mondo. Li dove regna il silenzio. Li dove giacciono le anime stanche. Li affronteremo il nostro ultimo nemico. La morte.