Chapter1

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Questa che sto per raccontarvi, è la storia di una persona comune a tanti altri, la mia.

Mi chiamo Malcom Fries e sono originario di Milwaukee.

Tutti i miei problemi iniziarono un maledetto mercoledì di Agosto, di due anni fa.

Conobbi questo sito grazie ad una mia amica, Charlene.

Amante della scrittura e della letteratura, fu molto stimolante per me registrarmi e dare sfogo alla mia fantasia, alla voglia di far leggere qualcosa di mio a persone che come me condividevano le stesse passioni.

La prima raccolta che proposi al pubblico di Wattpad, fu una mia raccolta di poesie. Celavano una parte di me che probabilmente non conoscevo nemmeno. Avevo il dono o forse la maledizione, di creare qualcosa che per quanto malsano mi apparteneva, mi viveva.

Le mie erano poesie dannate, qualcosa che non so nemmeno io come uscivano dalla mia mente. Ogni volta che ne scrivevo una, qualcosa dentro di me cambiava, era come se una parte innocente della mia persona spariva, venisse inghiottita da qualcosa di invisibile ai miei occhi, ma che fosse viva e ben presente nella mia testa.

Ogni poesia si rubava una parte di me, come se in quelle poche strofe, un demone o qualcosa di peggio, si divertiva a dare sfogo alla sua irruenta malvagità.

Questa raccolta si chiama "I peccati di un Angelo."

Nel giro di sole due settimane, ebbi oltre duemila visualizzazioni e una sfilza di voti accompagnati da una miriade di complimenti più o meno disturbati.

Alcuni di questi commenti m'incutevano terrore, sembrava che alcuni utenti approvavano oltre ogni logica comune, quelle parole oscure e qui versi infernali, come se per loro fossi una sorta di messia o peggio.

Io che sono molto lontano da tutte queste cose mi chiedo ancora oggi come fosse possibile che la mia mente possa aver tirato fuori tali strofe, o per meglio dire, chi le avesse tirate fuori.

In quel periodo mi sentivo strano, mi svegliavo in piena notte con gli arti totalmente addormentati e una sensazione di vomito. Mi alzavo nel cuore della notte e buttavo giù questi abomini completamente in trance, come se fossi assuefatto da qualcuno o qualcosa d'inimmaginabile.

Quando al mattino mi svegliavo e tornavo a leggere ciò che avevo inconsciamente creato la notte passata, una sensazione di angoscia mi penetrava da parte a parte. Non potevo crederci, non volevo crederci.

Nel giro di un mese raggiunsi le diecimila visualizzazioni e cinquecento followers. Sembrava che uno sconosciuto come me avrebbe ben presto lasciato il segno in questo mondo di appassionati alla letteratura e alla scrittura.

Giorno dopo giorno però mi sentivo più fiacco e stanco, come se ad ogni commento o follower, una piccola parte di me si staccasse dal mio corpo, abbandonandosi chissà dove.

Consumato da questa situazione decisi d'interrompere la raccolta. Non avrei più scritto una sola poesia.

Cancellai totalmente la raccolta dal mio profilo ma avvenne qualcosa che ha dell'incredibile.

La notte della mia scelta mi svegliai con dolori ancora più forti, avevo la gola secca e vomitai solo aria.

Mi alzai per rinfrescarmi la faccia e vidi che il mio computer era acceso.

Mi avvicinai alla scrivania con un nodo alla gola e una pessima sensazione angosciosa mi assalì.

Mi affacciai sulla pagina aperta, vidi che la raccolta che avevo totalmente eliminato, era lì in bella vista con una differenza ancor più raccapricciante.

"I peccati di un Angelo", comprendeva dodici poesie, ma in quel caso, vidi sull'indice che ne segnava tredici, ovvero una in più che non portava nessun nome ma aveva una sigla: F8

Cliccai sulla poesia in questione e vidi che settantanove persone arrivarono a farlo prima di me. Per assurdo, quella poesia aveva settantanove visualizzazioni e altrettanti voti e commenti. Sembrava la poesia del secolo.

La lessi con non poco terrore e una sensazione di disagio mi percosse il corpo.

Dopo averla letta le mie mani si mossero da sole mentre vomitavo alla lettura di quelle strofe. Votai quelle immonde parole e commentai contro la mia volontà scrivendo un'unica parola: Faith (Fede)

Mi guardai le mani. Ero attonito quanto sconvolto da quello che stava accadendo e la situazione peggiorò quando diedi un'occhiata a tutti gli altri commenti.

Ogni utente che aveva letto e votato quella poesia, aveva scritto la stessa medesima parola: FAITH!

Un brivido gelato mi avvolse nonostante il caldo che il mese di agosto porta, sentivo che stavo per avere un mancamento e riuscii a sedermi sulla sedia di fronte la scrivania. Osservai esterrefatto e privo di ogni logica quelle righe, non sapevo cosa pensare, non sapevo cosa fare.

Un lampo improvviso invase la mia mente. Un'illuminazione mi portò a ragionare su qualcosa a cui non avevo pensato da subito, ma che forse complice la paura del momento, tralasciai.

F8, suonava come Faith.

Cosa stava succedendo?...

Dove mi avrebbe portato quest'illusione fatta realtà?

Vivevo un incubo chiamato per assurdo Fede.

Cosa mi stava trascinando in quel vortice chiamato incubo?

Restai seduto per non so quanto tempo.

Il computer si spense poco dopo e mi risvegliai la mattina seguente nel mio letto, completamente fradicio di sudore.

Per la prima volta avevo vissuto un incubo ad occhi aperti. Non potevo fermarmi,  dovetti per coscienza saperne di più.

Non potevo esimermi.

Qualcosa oltre la mia anima, me lo impediva.


Spazio autore

Spero che questo piccolo scorcio possa aver stimolato la vostra curiosità.

Se così fosse, il secondo capitolo uscirà a breve.

I Peccati di un AngeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora