Capitolo 26

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Le ginocchia cominciano a dolere, appoggiate al terreno cosparso di schegge, foglie e bastoncini.
Rebeccah, dietro di me, punta l'arco.
Matthew è appena apparso dietro a Frank, dopo aver aggirato un pezzo di foresta per non farsi vedere.
Ormai la coltre soffocante di fumo si sta alzando in un alta colonna che va a scurire il cielo.
Continuo a tenere d'occhio i due dell'11: si stanno consultando. La ragazza storce il naso e tira due colpi di tosse; a. quel punto il ragazzo afferra una lunga lancia e gliela passa, poi afferrà un bastone molto appuntito e si dirige dritto verso la nostra trappola. Nel frattempo, uno scalpiccio e delle urla giungono da un viottolo tra gli alberi.
Prima che i due possano anche solo accorgersene, un gruppo da cinque persone irrompe correndo nella piccola radura: uno si butta immediatamente addosso al ragazzo e lo scaraventa a terra, facendogli volare via l'arma e tenendogli le mani strette attorno al collo. Questo, nel divincolarsi, lo colpisce con una ginocchiata nello stomaco e, contando sull'attimo di stordimento, si libera e gli afferra la testa tra le mani, spezzandogli il collo in una semplice mossa.
Rabbrividisco e mi sale un conato di vomito, ma non riesco a distogliere lo sguardo.
La ragazza ha infilzato un altro tributo con la lancia, prima ancora che quello potesse avvicinarsi.
Il ragazzo riesce ad afferrare due ragazzi per la nuca e a fargli sbattere la testa tra loro tanto forte che il cranio si fracassa sul colpo,  lasciando i corpi cadere a terra senza vita.
L'ultima ha solo il tempo di vedere la fine dei suoi compagni, prima di abbandonare la gara con una picca conficcata nel petto, trapassata da parte a parte.
I cinque colpi di cannone risuonano e rimbombano nell'arena.
Quasi li confondo con i battiti convulsi del mio cuore.
I due vincitori, probabilmente convinti a scovare chi ha appiccato il fuoco e a ucciderlo, cominciano a guardarsi intorno.
I cadaveri giacciono ancora a terra. Quello è il prezzo della presunzione.
Una pozza di sangue si allarga sotto il corpo esangue dell'unica ragazza, quella che era stata in disparte, avrà avuto 13 anni...
La testa mi gira: mi sbilancio e poggio una mano a terra.
Un bastoncino.
Un crak rimbomba nella radura come un esplosione.
Non ho il tempo di accorgermi della ragazza che si sta dirigendo verso di noi,: è già morta; Rebeccah dietro di me, è dritta come un fusto con il suo arco in mano e lo sguardo di ghiaccio.
Il ragazzo urla e si butta sul corpo della compagna per soccorrerla, ma in quel momento un coltello lo colpisce tra le scapole. Altri due colpi.
« Andiamo. Adesso.» dice Matthew, le mani ancora calde di sangue.
Nessuno dice nient'altro, non un'altra occhiata al braciere spento dalla battaglia, semplicemente ci alziamo e corriamo via dal quel posto.
Fingo di non notare il fiore che Rebeccah lascia cadere in mezzo al campo.
* * *
Poco dopo siamo tre metri sotto terra, il buco nel terreno nuovamente coperto con l'intreccio di legno e foglie.
Nessuno dice niente: c'è puzza di morte in questo rifugio.
Rebeccah, seduta con le gambe piegate contro il petto, ha la testa rivolta all'indietro e guarda l'apertura del nascondiglio. Accanto a lei, la faretra rovesciata e abbandonata accanto al coltello lavato al lago subito dopo averlo usato. Quello non porta più tracce dell'ignobile scopo per cui è stato usato, ma la coscieza dei due del 12 non si può lavare e ne porterà per sempre i segni dolorosi.

Matthew sta accanto alla sua compagna, nella stessa posizione, coscia contro coscia, anima contro anima. Si vede, loro non hanno bisogno di gesti eclatanti o parole, ma si amano. Forse più della loro stessa vita.
Mi mettono nostalgia.
Loro, nella sfortuna, sono stati fortunati.
Potrebbero passare gli ultimi istanti della loro vita insieme.
Io invece non so se ne uscirò mai viva. Frank forse sta pensando a quello che penso io. Mi fa un cenno e io mi avvicino a lui.
«Lasciamoli soli» mi sussurra nell'orecchio. Annuisco. Ci defiliamo con una scusa, prendiamo due armi di fortuna e usciamo in ricognizione. Quei due si meritano un po' di intimità.

Dereck's POV
Quel Frank e Marina sembrano un po' troppo complici. È fastidioso. Vorrei esserci io, lì, a proteggerla.
Vorrei poterla abbracciare quando ha paura.
Non riesco a vederla così.
Prima sembrava così sconvolta... Ha un cuore buono: si dispiace per chi muore sul campo. Io non riesco davvero, invece, perchè ogni vita che se ne va è una speranza per lei. E questo è tutto quello che conta in questo momento.
È il mio ultimo pensiero mentre i miei occhi si chiudono contro la mia volontà e sprofondo nel sonno.

Rebeccah's POV
Raccolgo i vestiti da terra e li rimetto addosso, non so quando potrebbero tornare i nostri alleati.
Ricopro anche Matthew, che si è addormentato subito.
Non posso fare a meno di sorridere.
Nonostante tutto quello che è successo oggi, il mio unico pensiero è rivolto a lui. È così bello mentre dorme. Adesso non è sulla difensiva, il suo viso, così come il suo corpo, è rilassato. Non dormiva così da tempo... E mi mancava vederlo tranquillo. È quasi come se un alone di calma e serenità stesse circondando anche me e, prima che possa rendermene conto, sono appallotolata contro di lui, gli occhi chiusi e il cuore in pace.

Frank's POV
Guardo Marina camminare a fianco a me. La fiammata rossa dei capelli, gli occhi chiari, l'andatura scomposta; è uguale a quando l'ho conosciuta. Non è veramente cambiata di una virgola. È sempre bella, nonostante la tuta aderente sgualcita e i capelli annodati. E nonostante questo, non mi ha mai attratto. Mai un pensiero poco casto durante gli abbracci tra le lacrime, quando credevamo di aver perso la nostra migliore amica, Sophia. Tutte le notti a parlare di lei e a ricordarla mai mi avevano fatto venire il minimo dubbio sulla nostra amicizia. Io amavo e amo già una ragazza che ho scoperto troppo tardi di poter ancora avere.
« Quanti sono ancora? » mi chiede improvvisamente, sempre a bassissima voce, riscuotendomi dai miei pensieri.
Faccio un conto veloce, spalancando gli occhi alla realizzazione:« Uno. Direi che siamo agli sgoccioli».

Spazio Me:
Eheheh, vedete? Comunque ho già buttato giù gli ultimi capitoli!
Baci!
P. S. Scusate per i vari errori e se non è proprio il massimo, un giorno ci tornerò sopra e 'restaurerò' tutta la storia

I primi Hunger GamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora