Family Snapshot - 2

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Infine decido di scrivere la mia storia, cerco il punto di inizio e improvvisamente mi appare.

Allora... c'era mia sorella che mi aveva detto di venire in bagno, vieni in bagno, solo fra un po', dammi qualche minuto, mi devo preparare, ti farò una sorpresa..., forse eravamo soli in casa. Io potevo avere cinque o sei anni, non ricordo se avevo già iniziato la prima elementare, ma dovevo essere più o meno lì, mia sorella ne doveva avere nove o forse dieci. Insomma lei mi disse di venire nel bagno ed io ci andai, e lì la trovai distesa per terra, sulle mattonelle fredde, nuda; ricordo il colore bianco della sua pelle. Era lì, completamente nuda, infreddolita, ma non priva però della sua autorità.

A quel tempo ero sempre io quello che faceva le cose sbagliate, e guai a coloro che osavano criticarla.

Era distesa su un fianco, e mi osservava con una certa severità. Credo mi abbia detto qualcosa tipo battimi, dammi le botte, fammi male, credo... io ricordo così.

Qualcosa deve avermi detto, ed io ho bene in mente la cosa delle botte perché lo sguardo severo si era per pochi istanti trasformato in uno sguardo supplichevole, vinto da un desiderio incontrollabile, del quale tra l'altro si pentì immediatamente.

No, tu non capisci!

Non puoi capire! Non sei abbastanza grande! Cosa fai lì essere inferiore? Cosa fai lì a guardare il mio corpo prezioso completamente nudo? Proprio tu, piccolo verme? Come hai potuto immaginare che io ti avrei concesso tutto questo? Il premio dei premi! Il tesoro dei tesori! Il mio corpo! Esci! Vai via! Non ci provare più!

Io ovviamente uscii dalla stanza, e provai a dimostrarle la mia maturità facendo finta di niente per il resto della giornata, e per il resto della nostra vita.

Ecco credo che tutto abbia avuto inizio da lì, lo so che è un modo per semplificare, ma quello fu uno di quei momenti di svolta, ed è facile pensare adesso che dopo quasi più di trenta anni di vita io riesca ancora a trovare in tutto questo la sintesi del mio rapporto con le donne.

Nei giorni seguenti sperai di essere chiamato nuovamente nel bagno, ma ciò non avvenne, anche se non finì tutto lì.

Non ricordo altri eventi così eclatanti in quel periodo, ma, se è vero che a quel punto dovevo avere circa sei anni, negli anni seguenti sicuramente non persi il contatto con quella sensazione di testa debole e di viscere pungenti, così come non smisi di subire la presenza e i movimenti di mia sorella, che incombeva.


Accidenti, sembra scritto un secolo fa, e poi mi sta mettendo su un'ansia...

Ecco, per chiarezza, adesso trovo le prossime pagine scritte da una mano diversa, sono qui, insieme alle altre, ma non sono state scritte dalla stessa persona.

Quelle che mi trovo avanti adesso hanno una calligrafia diversa.

Su, vai, andiamo avanti...

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