Luke's.
Si era addormentata mentre posizionava le ultime foto sulla mensola e per mia sfortuna notai quanta tristezza si nascose nei suoi occhi mentre guardava quella con sua madre. Sapevo che dall'accaduto lei era stata l'unica impassibile, non ha neanche pianto al suo funerale mi raccontò Ashton. Ebbe continuato la sua vita tranquillamente, come un robot, ma dissero che dal quel giorno non sorrideva più.
E lo vidi quel giorno stesso, mentre parlava fin troppo seria, si sentiva fuori posto. Stranamente lei mi ricorda un me di due anni fa.
Non potevo continuare a guardarla fino all'una di questa notte, dovevo andarmene. Solitamente uscivo dalla mia stanza solo per combinare qualche guaio o per scoparmi Tracy, ma adesso non avevo bisogno né della prima opzione e neanche della seconda.
Volevo solo guardarla dormire, così bella raggomitolata sopra il cuscino, quelle poche lentiggini le davano un'aria da bambina e quegli occhi verdi così privi di luce, spenti. Le sue labbra adesso imbronciate, probabilmente per la posizione che aveva preso il suo viso sul cuscino, così carnose e sfumate di rosso senza alcun rossetto.
Ma da quando somiglio al personaggio Shakespeariano? Mi ero fatto abbindolare da degli occhi? Oh, ma andiamo io sono Luke Hemmings.
Alissa's.
"Svegliati marmocchia!" Una voce metallica, quasi prima di emozione parlò al mio orecchio e dall'alito che seppe di menta mischiata al tabacco non seppi esattamente chi fosse. "Mocciosa!" Nessuno osava chiamarmi così, neanche mio fratello Ashton.Spalancando gli occhi ebbi la voglia irrefrenabile di schiantare il palmo della mia mano sul viso dell'interessato.
"Marmocchia, devi alzarti, all'istante." Sbraitò questa voce roca e suadente allo stesso tempo. Diventò fastidiosamente piacevole sentire questa voce, ma allo stesso tempo mi fecero innervosire parecchio quegli aggettivi scadenti contro la mia persona.
"Non te lo ripeterò più, devi alzarti, non hai nemmeno cenato e fra meno di dieci minuti ci sarà la festa di benvenuto!" Le coperte vennero tolte dal mio corpo facendomi venire la pelle d'oca, odiavo quando la mia pelle subiva questi sbalzi di temperatura.
"Fa come vuoi." Dopo un paio di minuti la porta venne sbattuta forte alle spalle del mio letto.
Dopo qualche ora qualcuno venne a disturbare il mio sonno, ancora, pensai.
La persona che stava dietro l'involucro di legno stava ripetutamente cercando di buttare giù la porta."Alissa Veronica Irwin, se non muovi le tue chiappe ad alzarsi da quel letto, sfonderò la porta." Mio fratello, cazzo, imprecai mentalmente. Era davvero arrabbiato, mi aveva anche chiamato con il mio nome completo e lui non lo faceva mai.
Gemetti rumorosamente, esasperata mi alzai dal letto caldo andando verso quella che potevasi chiamare una porta.
La aprì con un gesto veloce rigettandomi sul letto poco dopo.
"Brutta stronza vuoi alzarti? Luke mi ha anche detto di averti chiamata marmocchia, da quando non difenditi il tuo onore da donna vittoriosa?" Urlò al mio orecchio ed io non feci altro che sbuffare o grugnire, sembravo un cane randagio con la bava alla bocca.
"Lasciami dormire, Ashton." Sbraitai con la testa contro il cuscino. Volevo che andasse via.
"Da quando non dormi, Alissa?" Più o meno una settimana, avrei voluto rispondere, ma non lo feci e così, faticosamente aprì gli occhi alzandomi dal letto comodo, per la decima volta quel giorno.
"Così ti voglio." Sorrise prontamente protendendosi verso la mia guancia, improvvisamente grugnì di nuovo sapendo che se avesse provato a lasciare un bacio sulla mia guancia, lo avrei preso a morsi. "Come siamo aggressive oggi." Mi allontanai da lui prendendo la giacca sull'appendiabiti ed uscì dalla stanza con indosso gli stessi abiti. "Ehi, aspettami." Farneticò in risposta chiudendosi la porta alle spalle e raggiungendomi.
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Mnemophobia » Luke Hemmings. #Wattys2016
FanfictionE se la paura di ricordare potesse esistere? «esiste la paura dei ricordi?» chiese annoiato dai miei lunghi discorsi. «credo... credo di sì, vediamo...» cercai nell'innumerevole elenco e poi la vidi, ma il ragazzo dagli occhi cristallini la lesse pr...