Ero, per la seconda volta in una giornata, davanti alla porta di ingresso della casa della signora Lucia. Erano circa le 22.00, ed io mi ero ripresa abbastanza da andare a porgere le mie scuse a Pietro. Non avrei dovuto comportarmi in quel modo con lui. Forse era stato troppo diretto, ma io non avevo nessun diritto di trattarlo così.
Presi un bel respiro e bussai al portone. Non aspettai molto, perché il ragazzo mi aprì subito.
Mi guardò un po' stupito, forse non si aspettava che mi sarei presentata.
"Ciao" mimai con un filo di voce. "Ciao" rispose. "La nonna dorme" continuò, abbassando lo sguardo. "Cercavo te" risposi sbrigativa. Lui alzò lo sguardo di scatto, guardandomi sorpreso. "Ti devo parlare" continuai sicura, sperando di potergli parlare al più presto.
Lui annuì. "Aspettami qui" disse poi, sparendo dietro la porta che aveva lasciato semichiusa.
Tornò dopo pochi minuti, con indosso degli altri vestiti più adatti per uscire.
"Facciamo quattro passi se non ti dispiace, non vorrei svegliare la nonna." Disse chiudendo a chiave la porta. Io annuii:"Nessun problema."
Non aprimmo bocca per qualche passo, non sapevo da dove iniziare e sicuramente lui aspettava me.
"Volevo chiederti scusa per oggi, non avrei dovuto risponderti male e lasciarti così. Infondo te lo avevo chiesto io." Lui non rispose, mise solo le mani nelle tasche dei jeans continuando a guardare a terra.
"No, scusami tu. Forse non avrei dovuto essere così diretto." "No, hai fatto bene. Era quello che volevo, finalmente posso avere un'idea di quello che pensa la gente di me.." aggiunsi spostando gli occhi a terra, anche io.
"Secondo me dovresti fregartene di quello che pensano gli altri. Non hai niente da invidiare alle altre persone. Sei bella, sei intelligente e sicuramente avrai altre qualità positive che vorrei tanto scoprire con il tempo se me lo permetterai." Disse guardando avanti a sé, accennando un sorriso. Arrossii per le sue parole, e riabbassai lo sguardo. Davvero voleva continuare a conoscermi? Come faceva? Perché lui era diverso con me, rispetto agli altri? Decisi di non continuare a farmi domande, e di allontanare i brutti pensieri.
Continuammo a camminare in silenzio. Non parlavamo, e la situazione stava diventando al quanto imbarazzante. Non trovavo argomenti da iniziare, non sapevo cosa dire e da come sembrava, neanche lui ne aveva.
Mi invitò a prendere un gelato, così ci fermammo ad una gelateria.
Prima di tornare a casa, decidemmo di fermarci sulla spiaggia a guardare le stelle.
Ci sedemmo sulla sabbia fresca e puntammo gli occhi al cielo.
"Che meraviglia" esclamai ammirando le stelle, ammalliata dalla loro bellezza.
Pietro sorrise, poi si sdraiò comodo sulla sabbia. Lo feci anche io. Il mio corpo rabbrividì, non appena fui a contatto con la sabbia fredda.
"Perché non mi parli un po' di te? Voglio dire, mi piacerebbe sapere qualcosa su di te" disse tenendo lo sguardo puntato al cielo.
"Beh..Non c'è molto da sapere. Ho 16 anni, vivo con la domestica, i miei genitori sono sempre fuori per lavoro e l'estate vengo qui da sola alla casa dei miei, per passarci tutta l'estate. Studio canto e anche danza. Amo la musica, é tutta la mia vita." Dissi sorridendo, pensando a quanto fosse importante la musica per me. "Ora tocca a te" sorrisi, voltandomi verso di lui.
"Ho 18 anni, vivo a Taranto con i miei genitori e mio fratello. Lui ha 5 anni più di me. Gioco a calcio e ho tanti amici." Ci sorridemmo entrambi, per poi riportare lo sguardo alle protagoniste di questa sera: le stelle.
"Non hai detto niente sul tuo carattere" disse poi, come se fosse una cosa importante. "Neanche tu, se è per questo. E poi penso che quello lo dovrai scoprire da solo, se vorrai. Non voglio toglierti l'esclusiva." Dissi ridendo. Lui scoppiò a ridere e annuì:"D'accordo, ci sto. Vale lo stesso per me." Ci guardammo per poi scoppiare a ridere, e rispostare lo sguardo al cielo. Portai gli occhi sul mare e sospirai meravigliata. Era un panorama stupendo, e io per la prima volta ero davvero felice. Era una felicità diversa, che non avevo mai avuto l'opportunità di provare.
Ci alzammo dalla sabbia, prendendo poi la strada per tornare a casa. Il ritorno fu decisamente meno imbarazzante, riuscimmo anche a scambiare qualche parola e a condividere delle risate. Ogni minuto di più, mi rendevo conto a quanto ero sicura di voler incominciare a conoscerlo. Volevo mettermi in gioco sul serio, per conoscere una persona e passarci del tempo insieme. Ma non era una persona qualsiasi, lui era una persona speciale, diversa da tutte le altre.
Arrivammo davanti alla porta di casa mia, così ci fermammo l'uno difronte all'altro.
"Grazie" dissi senza pensarci. Lui sorrise:"E di cosa?!" Esclamò. "Per tutto. Ho passato una bella serata." "Anche io, sono stato molto bene." Sorridemmo. "Ciao" dissi prima di infilare le chiavi nella serratura. "Ciao, a domani." Aggiunse Pietro, sparendo dietro la porta di casa di sua nonna.
Chiusi la porta alle mie spalle, sorrisi sola come una stupida e mi morsi il labbro inferiore. Mi sentivo davvero felice.
Andai in camera, infilai il pigiama, spensi il telefono e mi coricai sul letto. Spensi la luce e chiusi gli occhi, immergendomi nel mondo dei sogni, con ancora il sorriso stampato sulle labbra.Mi svegliai sentendo bussare alla porta insistentemente. Mi stropicciai gli occhi, aprendoli lentamente per adattarli a poco a poco alla luce del sole.
Mi stiracchiai per bene e mi alzai controvoglia, per andare ad aprire alla porta.
"Antonietta! Buongiorno! Dormivi?" Chiese Lucia tutta raggiante. "Buongiorno Lucia. Sì, non sono riuscita a svegliarmi prima." Sorrisi imbarazzata, notando la sua vivacità di prima mattina. Ah certo! Che stupida! Lucia si svegliava sempre presto al mattino, per poi cucinare e scendere in spiaggia non appena fosse tutto al suo posto.
Lei sorrise pimpante:"Su ti aspettiamo in spiaggia." Disse poi, girando su se stessa per prendere la strada per la spiaggia. Quel 'ti aspettiamo' stava a dire che anche Pietro era già sveglio, e che quindi ero l'unica dormigliona? "Ah senti" disse tornando a guardarmi, come se si fosse ricordata di dirmi qualcosa. "Non portare l'ombrellone, Pietro ha già portato il nostro giù. Ci staremo" annuii sorridendo, per poi chiudere la porta dopo essermi assicurata che fosse scesa.
Feci colazione, lavai la tazza e andai a mettere il costume. Finii di prepararmi, poi scesi raggiungendoli.
"Buongiorno" dissi poggiando a terra la mia borsa. "Buongiorno" rispose Lucia, mentre Pietro si limitò a sorridermi e a fare un cenno con la testa.
Posai l'asciugamano sulla sabbia e mi stesi sopra.
"Niente bagno?" Chiese la signora Lucia. "Oh sì, magari tra poco" risposi socchiudendo gli occhi, per via del sole. Lei sorrise, portando lo sguardo avanti a sé.
Adoravo la signora Lucia, aveva sempre quel sorriso sincero stampato sul volto ed era sempre così dolce. Sapeva anche dirti le cose in faccia, se vedeva qualcosa andare storto. Non ti avrebbe mai lasciato a farti tante domande e problemi, lei arrivava al punto. Con lei non avresti mai avuto dubbi, sapevi sempre cosa pensava di te.
Mi tolsi il vestito e lo misi nella borsa, per poi prendere la crema solare e spalmarmela. Nonostante i miei tre mesi al mare ogni anno, non avevo una pelle molto scura. Mi abbronzavo poco, e quando tornavo a casa per l'inverno l'abbronzatura se ne andava presto.
"Andiamo?" Gridò felice la nonna di Pietro, con la sua tavoletta gialla tra le mani, pronta per andarsi ad immergere in acqua.
Io e suo nipote annuimmo ricambiando il sorriso. "Certo" rispondemmo insieme, per poi andare tutti e tre in acqua.
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Un Qualcosa In Più
RomanceAntonietta, una ragazza solare, pronta ad aiutare tutti, ha una grande passione per la danza e per il canto. Il problema, è che non ha amici, i genitori non ci sono mai per lavoro e per questo vive in solitudine. Riuscirà Antonietta, a dare una svol...