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"Papà sto uscendo con Kate" urlai davanti alla porta.

Mio padre era al piano di sopra, probabilmente a conservare tutte le cose di mia madre.
Ieri non abbiamo parlato del fatto che me ne sia andata, non mi venne neanche chiesto il motivo. Tutta la sera siamo stati inondati da un silenzio imbarazzante e terribile.

"Non ti preoccupare lo avverto io" disse Parker passandomi davanti.

"Ti ringrazio"
Aprii la porta, e fui travolta dall'area fresca che c'era fuori.
Non vedevo l'ora di uscire, e di rilassarmi un po'.
Quando mi voltai per chiudere la porta, mi ritrovai davanti Parker, che la stava bloccando.
Inclinai la testa, non avendo capito il perché di quell'azione.

"Rose" chiese "Stai bene?"

C'era qualcosa in lui che mi fece crescere una sorta di fastidio. Essendo mio fratello maggiore, ha sempre sentito di possedere un lato che dovesse difendermi e consolarmi quasi come un padre, ma io ho sempre preferito l'altra parte di lui, quella più tranquilla, indipendente.

Tolsi la mano che Parker teneva sulla porta, e afferrai la maniglia.

"No, mia madre è morta" avrei voluto dire, ma mi limitai a sorridere e a dire:
"È tutto ok"

Non sono mai stata una grande attrice, e questo lui lo sapeva anche meglio di me.

"Il fatto è che.." spiegò "Soffriamo tutti. Non sei sola. Ti capisco. In questa storia ci siamo dentro tutti"

"La differenza tra me, e te, e papà, è che io sto provando ad uscirne...e se proprio mi capisci, per favore, torna a fare quello che stavi facendo. Ho detto che va tutto bene" cercai di essere il più dolce possibile, e di non mostrare la sofferenza, ma mollai dopo aver capito di avergli fatto già intuire tutto.
Alla fine, Parker si rassegnò, mi fece un cenno per salutarmi, e chiuse la porta.

Bravissima Rose, complica le cose chiudendoti in te stessa. Mi rimproverai.

Ma sicuramente mio fratello pensava la stessa cosa.

Cercai nella borsa le chiavi della macchina, e quando le trovai, l'accesi.

Dovevo aiutare Kate a scegliere un vestito da Damigella d'Onore per il secondo matrimonio di sua mare, Maureen. A quanto pare il suo ex teneva una relazione segreta con un'altra. Il tipico.

Però, penso che sia ancora peggio un altro fatto, ovvero che Kate detesta il nuovo fidanzato di sua madre. Non lo conosco bene. Ci ha accompagnate al cinema una volta, potevamo andarci anche da sole, ma ha insistito tanto. E' l'allenatore dei 'Croswer', squadra di calcio che ha rappresentato in diverse gare la nostra città. Non è il Massimo della simpatia, e diciamo anche che non è molto presente, ma questo a Maureen non importa, invece a Kate si.

"Stavo pensando" disse Kate quando la raggiunsi davanti al negozio "Di fingermi malata. Magari potrei anche farmi portare una fetta di torta a casa".

"Vedo che oggi siamo creative" sorrisi.

"Si" aprì la porta "Cercavo anche di farti ridere... scusa se non mi sono presentata ieri. Mia madre ha insistito riguardo alla mia opinione sul vestito da sposa"

Cominciammo a camminare, osservando ogni abito. Kate lo voleva rosa pelle, anzi, sua madre le aveva detto di prenderlo di quel colore.

"Non fa nulla...questo mi piace" le dissi quando me ne mostrò uno.

"Lo vado a provare, insieme a questo, e questo. Ti chiamo quando ho finito".

A passo veloce, la vidi scomparire dopo che chiese dove si dovesse dirigere per i camerini.

Presi il telefono, e contemporaneamente continuai a camminare. Notai che avevo ricevuto un messaggio da mio fratello, diceva che stava andando in un locale con alcuni amici, e che sarebbe tornato prima di cena.
Mi fece piacere sapere che anche lui voleva distrarsi, è una brava persona, ha studiato tanto questo inverno e dovrebbe concedersi un po' di divertimento.
Io ci stavo provando, e per quanto possa farla sembrare facile, è molto dura, ma cerco di tenermi tutto dentro.

"Oh, mi dispiace" dissi.
Mi resi conto di essere andata contro qualcuno, e di avergli fatto cadere l'abito.
Senza guardare di chi si trattasse, mi chinai, e presi il vestito.
Osservandolo bene, era ancora perfetto.
Fui felice di non essere una persona tanto goffa.

"Ecco, mi scusi ancora".
Solo in quel momento mi accorsi che il viso del tipo era molto familiare.
Lui mi osservò bene, ed io feci lo stesso.
William.

"Ciao" mi disse "Tu sei Rosalie"

"E tu William"

"Si, ancora non ho avuto tempo di cambiarlo"

Non fui in tempo a capire quella frase.
Cercando di dimostrarmi meno idiota possibile, feci un semplice sorriso.
Sarebbe stato inappropriato chiedergli il perché riguardo al cambio del nome?
Che cosa folle!

"Come mai, in questo negozio?" Domandai.

Osservammo tutt'e due ciò che ci circondava. Ovvero una marea di vestiti rosa, bianchi, tutti per damigelle o spose.

"Sono con mia sorella" disse, e poi indicò l'abito che stava tenendo in mano "Questo è per lei, non fraintendere"

"No, non era mia intenzione" sorrisi.

Guardandolo attentamente, non si direbbe proprio che suo fratello sia morto. Insomma. Aveva l'aria di uno contento, felice, per nulla triste come me o Parker.
Se si trattava di finzione, allora, descriverlo come il più bravo attore del mondo, sarebbe stato corretto.

"Diciamo che" disse Kate arrivando, con lo sguardo fisso sul vestito che stava indossando, "È troppo stretto ai fianchi, ma mi piace"

Quando alzò gli occhi, vide William, e la sua espressione infastidita e stanca, mutò in un sorriso incerto, come se non capisse cosa avesse davanti a sé.

"Tu sei Will? Essen?" chiese indicandolo.

"Con chi ho il piacere di parlare?"

"Oh, sono Kate! Kate Cossers...non ricordi? La vecchia amica di Maureen! Abbiamo trascorso l'estate insieme, al campus, quando avevamo quattordici anni. Dormivamo tutti e quattro nella stessa tenda, tu, tua sorella, io e tuo fratello!" Spiegò senza fare pause.

Mi sentii veramente in colpa. Il fratello di William era venuto a mancare...probabilmente Kate non lo sapeva.
Ma stranamente, lui non sembrò neppure impallidire. Anzi, sorrideva ancora.

"Ma certo!" Le disse "Hai vomitato i pancake"

"Tu non adori i pancake?" Chiesi a Kate confusa.

"Oh, no" rispose William al posto suo "Li avevo fatti io quei pancake"

"Ah, capisco"

Quasi quasi mi scappò da ridere, ma non lo feci. Quel posto era così silenzioso che non ebbi il coraggio neanche di alzare la voce.

E poi c'era Kate, che era diventata tutta rossa.

"Comunque" disse cercando di dimenticare l'argomento "Ti trovo bene. Tua sorella?"

"Ha comprato un locale, vuole renderlo tutto suo. Si chiamerà Muistan, venerdì organizzerà una festa per l'apertura."

Ricordai che mio fratello me ne aveva parlato due settimane fa, facendomi vedere la foto che aveva scattato al cartellone.
Mi disse anche che alla festa ci sarebbero andati praticamente tutti i ragazzi e le ragazze. Diciamo che ci sono pochi locali qui.

"Wow! Non sapevo fosse suo! Potremmo passarci, che ne pensi Rose?"

"Mi farebbe piacere" infilai timidamente le mani in tasca.

"Farebbe piacere anche a me" disse William.

'Le coincidenze sono le cicatrici del destino'
-Carlos Ruiz Zafón

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⏰ Last updated: Aug 24, 2016 ⏰

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