Capitolo 5

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"Puoi dirmi chi era quel... quel... quel gran pezzo di ragazzo!"
Stavo sorbendo tutte quelle lagne da quando ero rientrata in casa. Ma non potevo essere figlia unica o vivere da sola? 
"Nessuno Anna."
Nessuno... non è nessuno. Continua a ripeterlo così magari ci crederai anche tu.
"Andiamo Elsa, è venuto sotto casa per parlarti!"
"Mi ha solo riportato il portafoglio."
Anna fece un sorriso abbastanza ammiccante.
"Allora vi siete già visti. Magari hai lasciato il portafoglio a casa sua..."
A quelle parole arrossii di colpo. Non potevo credere al fatto che la mia sorellina mi stesse parlando seriamente di quelle cose.
"Anna! Ti prego."
"Sei arrossita. Non ti succede mai."
Ora era diventata molto più seria, e con il tono di voce molto più triste.
"Che cosa vuoi dire?"
"Sai, tu stai studiando medicina e tutti siamo convinti che diventerai un ottimo chirurgo, dato che molto spesso... è come se tu non avessi emozioni."
Nessuno mi aveva mai detto queste cose, ma sapevo ciò che la gente vede quando mi guarda.
La fredda Elsa.
"Tu non mostri nessun sentimento... è dalla loro morte che fai così."
Aveva abbassato lo sguardo e sapevo che lo faceva per la paura che io potessi reagire.
"Elsa, è come se quando sono morti i nostri genitori qualcosa in te si sia rotto. Una volta da piccole eri tu quella più espansiva, quella bambina amata da tutti che non riusciva a stare in braccio al papà per più di cinque minuti. Non sei riuscita più ad aggiustare ciò che si è danneggiato. Al funerale non hai nemmeno pianto, come se le lacrime ti si fossero congelate negli occhi."
In realtà si erano congelate nel cuore, in un posto molto profondo dove nessuno è mai entrato. 
"Dai Anna ora basta."
"Non volevo che ti arrabbiassi."
"Non sono arrabbiata ma dobbiamo andare a prepararci!"
Cercavo di sorridere e di donarle, anche se per pochi istanti, la vecchia Elsa.
"Vieni alla festa?"
Iniziò a saltellare letteralmente e mi abbracciò forte correndo subito dopo su per le scale.
"Corro a farmi la doccia."
Oramai era già scappata in bagno mentre io ancora scuotevo la testa pensando a come Anna potesse cambiare umore dopo una semplice frase.
"Sono sicura che ti ha convinto il bel biondo."
Involontariamente un sorriso era nato sulle mie labbra espandendosi su tutto il mio viso e illuminando anche gli occhi.
Forse.

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