"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH"
L'urlo di Emma svegliò tutta casa Swan. Mary Margaret e David si precipitarono in camera della figlia, con il cuore che batteva all'impazzata per lo spavento. Quando aprirono la porta trovarono una Emma sconvolta, sudata e tremante rannicchiata nel suo ampio letto a due piazze, con le coperte completamente per terra, come se ci fosse stata una lotta fino a pochi minuti prima.
"Tesoro hai avuto un incubo" - abbracciandola constatò inoltre quanto fosse infreddolita, così intimò a David di chiudere la finestra con un semplice cenno del capo.
"Mamma..." - "Sono qui amore" - "Lui...L-lui era morto". Emma era visibilmente sotto shock, la paura che un abbraccio non le sarebbe bastato in questo caso era molta. In quel momento le venne un'idea: "Cosa ne dici di passare la notte con Killian? Ti accompagno là se vuoi, così potrai assicurarti di persona che non gli succederà nulla se ti concedi qualche ora di sonno. Nella stanza ti ricordi se c'era una poltrona o un letto di fianco al suo su cui potresti accomodarti eventualmente?"Emma non riusciva a credere alle sue orecchie, sua madre sembrava riuscire a capire alla perfezione il suo stato d'animo, e doveva ammettere che quella era l'unica soluzione che, per così dire, avrebbe potuto tenerla tranquilla per la notte. "Sì, c'era una grossa poltrona, ma penso che ci sia già Anne ad occuparla."
"Beh potresti darle il cambio! Non mi dispiacerebbe stare vicino anche alla mia vecchia amica in un momento del genere, scommetto che non avrà lasciato il figlio nemmeno per un secondo, perciò sarà stanchissima. Intanto che ti accompagno David può preparare la camera degli ospiti, così dopo una tazza di camomilla magari ha voglia di stendersi per un po' per riprendere le forze. Che ne dite?" - la domanda sembrava rivolta ad entrambi, anche se ormai la decisione sembrava ormai presa. Quando Mary Margaret aveva un piano in mente, difficilmente non andava in porto.Il tragitto in auto fu brevissimo, Emma aveva portato con sé una borsa con dentro una coperta, nel caso le fosse venuto freddo e un libro...il libro, quello che la aveva fatta avvicinare a Killian: Orgoglio e Pregiudizio. Sapeva che il sonno non sarebbe arrivato tanto facilmente, inoltre non avrebbe saputo che cos'altro dire a Hook, se non di tornare da lei. Quindi aveva pensato bene di portare quel libro per poterglielo leggere ad alta voce: aveva come la sensazione che avrebbe potuto riavvicinarli, ancora una volta, riportando Killian ad uno stato di coscenza, riportandolo da lei.
Arrivati in ospedale, come previsto, Mary Margaret convinse Anne ad andare a casa loro per riposarsi, la quale con molta riluttanza, e parecchi ripensamenti e sensi di colpa, decise di accettare. In fin dei conti era già mezzanotte, quindi non sarebbero state molte le ore in cui sarebbe mancata da quella camera, dal momento che sarebbe tornata alle prime luci dell'alba.
Ora Emma era rimasta sola con Killian. Fortunatamente gli avevano tolto il respiratore, indice del fatto che aveva almeno ripreso le facoltà polmonari in autonomia, inoltre la visione che le si sarebbe parata davanti sarebbe stata meno straziante.
Prese la poltrona, e proprio come aveva immaginato durante il tragitto, la sistemò di fianco al letto, il più vicino possibile, e vi si sedette avvolgendosi la coperta attorno. Accese la luce soffusa che era disposta sul comodino sulla sua destra e spense invece quella fastidiosa luce al neon che illuminava a giorno la stanza. Doveva ritenersi fortunata del fatto che gli inservienti non avessero fatto problemi circa gli orari delle visite, d'altro canto nulla avrebbe potuto fermarla, e se avessero voluto farle problemi non solo avrebbero dovuto vedersela con la sua collera, ma anche con quella di sua madre, il che, forse, era anche perggio. Una partita persa in partenza.<< È una verità universalmente riconosciuta, che uno scapolo in possesso di un'ampia fortuna debba avere bisogno di una moglie.
Per quanto poco si possa sapere circa i sentimenti o i punti di vista di un uomo del genere al suo primo apparire nel vicinato, questa verità è così saldamente fissata nelle menti delle famiglie del circondario, da considerarlo di legittima proprietà di una o l'altra delle loro figlie. ...>>La lettura proseguì per la seguente ora e mezza, finché le palpebre di Emma non cominciarono a farsi pesanti, la gola non cominciò a farsi sempre più secca e la voce stanca e flebile. La poltrona era così comoda, che senza nemmeno accorgersi scivolò tra le braccia di Morfeo.
"E-..em...Emma.." - Il suono del suo nome, come un eco lontano, cominciò a disturbarle il sonno. Sembrava così lontano, e un suono così dolce, che era quasi piacevole sentirlo. Sembrava la voce di Killian. Un momento, ERA LA VOCE DI KILLIAN!
Quando Emma aprì gli occhi vide che Hook la stava guardando, proprio come le era tanto mancato, quelle pozze azzurre erano così profonde e piene d'affetto, sentendosi guardata in quel modo il suo cuore accelerò i battiti, e un lieve rossore le colorò le gote e una enorme felicità cominciò a montarle dentro.Un pensiero percorse la mente di Emma prima di poter fare i dire qualsiasi cosa, come un fulmine a ciel sereno: è solo un sogno, non illuderti. Non metterti ad urlare di gioia per qualcosa che stai vedendo solamente tu. Non svegliarti, sorridi e avvicinati, goditi questo momento prima di tornare alla triste realtà.
Così facendo Emma si chinò verso Killian e gli diede un caldo e leggero bacio sulle labbra, al quale Killian, senza la forza per poter rispondere, sporse un braccio, invitandola a sdraiarsi accanto a lui. Secondo Emma, tutto quello che stata accadendo in quel momento era un sogno, un bellissimo sogno, quindi non ci pensò due volte a salire sul letto, il più delicatamente possibile, per paura di fargli male, e a sdraiarsi accanto a lui, girandosi su di un fianco, in modo che lui potesse stringerla tra le sue braccia.Un calore avvolgente pervase tutto il suo essere, non ricordava di essere mai stata così felice. Si trovava tra le braccia dell'uomo che amava, non avrebbe potuto trovarsi in un posto migliore. Tutte le lacrime che si erano asciugate sulle sue guance per la disperazione sembravano non esserci mai state, per lasciare spazio ad un'unica, dolce lacrima di serenità. Il profumo familiare invase le sue narici, sollevandola da qualsiasi preoccupazione, facendola sentire a casa come non mai. Il suo respiro debole sui suoi capelli le provocò dei brividi familiari lungo tutta la schiena, che ebbero la strana e inaspettata capacità di rilassarla ulteriormente se fosse possibile. Tutto sembrava perfetto, fin troppo perfetto, proprio un sogno.
Abbandonarsi a quella beatitudine fu così semplice, il suo respiro diventò pesante e regolare dopo pochi secondi, e cadde in un sonno profondo, rigeneratore e senza sogni, come raramente è concesso.
Senza nemmeno sapere che quello che era appena successo non era frutto della sua immaginazione che dava spazio al suo più grande desiderio, bensì era reale.Killian si era svegliato, richiamato da quelle parole in sottofondo, che da lontano, come un eco lo avevano riportato nel mondo reale. Emma lo stava chiamando, e lui doveva tornare; aveva sbagliato tutto con lei.
Emma non poteva essere una delle tante! Aprendo gli occhi, gli si parò davanti quello che per lui era uno spettacolo di fuochi d'artificio: Emma, con le sue guance lievemente colorite, quelle lunghe ciglia accarezzanti la chiara pelle vellutata, celando quei bellissimi occhi verdi che conosceva tanto bene, il biondo dei suoi capelli fare delle onde sinuose lungo le spalle, creando delle spettacolari ombre alla luce soffusa della stanza. Il pensiero che fece prima di riuscire a trovare la forza per pronunciare il suo nome, riprendendo facoltà delle sue corde vocali fu semplice: tu. Tu sei Lei.***
Non so voi, ma non riesco a fare a meno di essere elettrizzata per questo capitolo. 😍 È molto carico di emozioni che spero vi siano arrivate. Inoltre spero di essermi fatta perdonare per lo spavento del capitolo precedente e per non aver risposto ai vostri commenti, ma sapete, non volevo rischiare di fare spoiler 😝 (motivo per cui non ho voluto tenervi troppo sulle spine e ho voluto pubblicare il capitolo successivo in fretta ❤️).
Sarei molto felice di sapere che cosa avete pensato leggendo, se siete stati con il fiato sospeso, se siete felici quanto me per il suo risveglio o se siete rimasti delusi e vi aspettavate altro. Tell me mooore 😘😘😘
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We are (im)possible
RomanceEmma Swan e Killian Jones. Elisabeth Bennet e Fitzwilliam Darcy. Epoca diversa, età diverse, circostanze diverse; ma allo stesso tempo, stessi sentimenti, stesse divergenze e stesso coinvolgimento. Difficoltà, passione, amicizia, romanticismo, dr...