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Astor Row, 2.

Scendo all'indirizzo designato e mi imbatto per la prima volta in quella che sarà la casa per i prossimi anni, si spera.

È un quartiere tranquillo, molto ordinato e contornato da infinite schiere di alberi che si affacciano sulla strada frastagliata di foglie.

I palazzi, costruiti a schiera, sono fatti di mattoni e si affacciano sulla strada tramite una piccola scala. Il classico stile newyorchese che sto cominciando ad amare.

Saluto il taxista, che nel frattempo mi ha anche aiutato con i bagagli, e chiudo la porta facendo conoscenza con la mia nuova casa, un  appartamentino circondato da grandi finestre e mura di mattoncini, una piccola cucina moderna accompagnata da un divano bianco ed un mega televisore al plasma, un bagno discreto ed una camera da letto matrimoniale e moderna.

Piccolo ed elegante.

La adoro già.

"Pronto, mamma? Sono appena arrivata. Qui è fantastico!"

"Mi fa piacere! Quando cominci domani?" La voce di mia madre è elettrizzata, riesco a percepirlo anche dall'altro capo del telefono.

"Alle nove. Non sto più nella pelle! Buona notte."

Tutta questa frenesia mi ha  fatto rimuovere la stanchezza del viaggio, oltre che lo stress accumulato da quei tristi momenti sull'aereo. Penso che ci vuole proprio un bel bagno rilassante.

Accendo il pc e metto una playlist a volume moderato.
Gun's n roses.

Apro il getto della doccia e canto a squarciagola "welcome to the jungle" e penso che come incipit della mia avventura nella Grande Mela, tutto questo non sia niente male.

"You know where you are? You're in the jungle baby!" Le mie corde vocali sono tese al massimo.

Sento suonare insistentemente il campanello. Chi potrà mai essere? Forse ho esagerato con tutti questi acuti.

Prendo un accappatoio rosso fragola dalla valigia e mi precipito mortificata ad aprire la porta.

Oh, no.

Il tipo indisponente e trasandato che ho incontrato in aereo.

Cosa diamine ci fa qui?

E per di più sembra piuttosto inalberato.

Mi schiarisco la gola.

"Prego?" Dico con finta nonchalance.

Mi scruta per un attimo, da capo a piedi, soffermandosi sulla mia mise poco elegante, ed alza un sopracciglio.
Che atteggiamento snob. Sento di stare già per indispormi. Gli scocco un'occhiata infastidita.

"Forse per lei tutto questo è una giungla, ma noi non siamo avvezzi a vivere nella bambagia."

"Ma io non sapevo..." sto per controbattere decisa, ma vengo interrotta.

"Oh, ma adesso lo sa. Non ha più nessuna scusante" ribatte mellifluo.

Poi prosegue: "si dà il caso che il mio appartamento sia proprio di fronte al suo. E si dà anche il caso che, per sua grande sfortuna, l'appartamento in cui lei stessa sta orbitando in questo preciso istante sia di mia proprietà, quindi" prosegue facendo un cenno vago con la mano "volente o nolente, siamo costretti ad interfacciarci almeno una volta al mese per il pagamento del suo affitto."

"Molto nolente" rispondo in un sussurro, serrando i denti.

Alza un sopracciglio e so per certo che abbia sentito ciò che ho appena detto.

"Scusi? Ha detto qualcosa?"

"N-n-no."

Lo saluto con un cenno del capo e sto per chiudere la porta, ma vengo trattenuta dai suoi occhi color nocciola che mi osservano perplessi.

"Signorina, ho come l'impressione di averla già vista da qualche parte. Le pare?"

Perfetto, non si ricorda. Mi eviterà di partire con il piede sbagliato e bersagliarlo di pregiudizi sul mio conto.

"N-n-no, non c-credo proprio... io..."

"Meglio così. Se dovesse succederle qualche inconveniente, confido nella sua capacità di risoluzione dei problemi senza importunare nessuno, specialmente il sottoscritto. In ogni caso, mi può trovare dall'altro lato del pianerottolo."

"Non si preoccupi, preferirei scalare l'Everest piuttosto che chiederle aiuto."

"Prego?" Sembra infastidito.

"Oh, nulla. Mi chiedevo quale fosse il suo nome."

Rimane per qualche tempo in silenzio. Poi mi volta le spalle e si incammina verso il suo appartamento.

"Logan. Il mio nome è Logan."

Chiuo la porta. Questo tipo deve avere qualche rotella fuori posto, senza contare quell'aria di superiorità altamente indisponente.

Spero di averci a che fare il meno possibile.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 19, 2016 ⏰

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