She'll be with us

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Povs. Justin

"Come stai ?" mi chiede Zayn, entrando. Non lo vedo da diverse settimane, da quando siamo tornati a Los Angeles.
Da quando Selena é morta. Non lo sa nessuno, ma credo che qualcuno stia iniziando a chiedersi che fine ha fatto.
"Come al solito." gli rispondo solamente, chiudendo la porta. 'Vorrei morire anche io' sarebbe la risposta piú adeguata.
"So che sembrerò un insensibile e un cinico, ma non possiamo non fare niente, rimanere così."
"Cosa intendi ?" gli chiedo, anche se ho già intuito di cosa vuole parlare.
"Ti prego, non odiarmi, ma qualcuno, prima o poi troverà il corpo di Selena e..."
"E cosa vorresti fare ? Bruciarlo come abbiamo fatto con quegli scagnozzi ? Bhe, sappi che non succederà." sbotto, accendendomi una sigaretta.
La stanza é poco illuminata, la casa é un totale casino. Non voglio mettere in ordine niente, voglio che resti esattamente come era quando mi sono infilato nella loro macchina. Quando c'era ancora Selena.
"Non dico quello, ma solo... Portiamola lontana da quel casale. Dobbiamo fare qualcosa, Justin, o finiremo tutti in carcere. E Selena verrà ricordata per essere un'assassina. E noi non vogliamo  questo, giusto ?"
"Non ritorneremo in quel posto, mai piú."
"Lo capisci che lo facciamo per lei ?!" grida.
"Lei era tutta la mia vita, non puoi farmi credere che lo fai per lei, hai solo paura di finire in galera !" urlo pure io.
"Non eri l'unica persona che la amava, cazzo !- sbotta -L'hai sempre trattata di merda e ora non puoi comportarti come se gl'altri non l'avessero mai amata." dice, duro.
"Nessuno teneva a lei quanto ci tenevo io, nessuno ha provato per lei quello che ho provato io. E lei non ha mai amato nessun altro ragazzo, se non me." dico, sicuro. So di cosa parlo, cosa sentivo ogni volta che sorrideva.
"Tu questo non lo sai ! Selena amava in continuazione, lei non pensava piú a te da diverso tempo !"
"E chi altro avrebbe amato, se non me ?!" sto perdendo il controllo.
"Lei amava me, Justin ! Mi amava e io amavo lei !" sbotta.
"Stai delirando."
"Sto delirando ? Tu non sai cosa c'è stato tra noi, a te non importava niente di lei. Io ci tenevo veramente e se solo tu non fossi salito sulla nostra macchina... bhe, lei sarebbe ancora con noi." queste parole mi trafiggono il cuore come lame affilate.
"Basta, non intendo ascoltare altre assurdità. Fuori da casa mia."
"Questo non cambierà che"
"Fuori !" grido.
Mi guarda un'ultima volta ed esce.
Mi siedo sul divano, con la sigaretta ancora tra le dita, che brucia senza che abbia preso neppure un tiro.
'Se solo tu non fossi salito sulla nostra macchina... bhe, lei sarebbe ancora con noi.'
Queste parole non mi escono dalla testa. Rimbombano nella mia mente, come se fossero un eco. Non posso addossarmi la colpa della sua morte, é troppo. Lei é stata uccisa da uno scagnozzo di Ed, io non c'entro. So che é così, e lo sa anche Zayn. Ma perché, se ne sono tanto sicuro, sento un macigno sul petto ?
É un dolore forte, profondo.

"Non posso credere di averti dovuto riprendere dal commissariato, un'altra volta." Selena si strofina il viso con le mani e si siede sul divano.
"Non é stata colpa mia..." borbotto.
"No ? Ti hanno per caso costretto a farti di chissà quale droga e poi a guidare ? Ieri sera avresti potuto uccidere qualcuno." mi rimprovera, mentre si toglie i tacchi.
"Ma non é successo, non devi preoccuparti."
"Ma sarebbe potuto succedere ! Justin, hai capito la gravità della situazione ?" mi guarda dritto negl'occhi.
"Smettila di comportarti come mia madre. Sei la mia ragazza, Sel." vado verso la cucina per evitare il suo sguardo.
Sento i suoi passi venire verso di me  mentre apro il frigorifero.
"E con questo ? Sono io ogni volta che devo pagarti la cauzione e riportarti a casa, come un bambino. Hai ventitré anni, dovresti crescere un pò."
Mi verso l'acqua.
"Sono i soldi della cauzione il problema ? Se vuoi te li restituisco." bevo un sorso e lei sbuffa.
"Sei davvero infantile." si allontana di qualche passo.
"Dov'è Kate ? Non l'ho vista oggi." mi chiede, riferendosi alla cameriera.
"Uhm... l'ho licenziata, si é permessa di riprendermi." poggio il bicchiere dentro il lavello.
"E sentiamo, per cosa ?" si mette una mano sul fianco.
"Ha trovato erba in un cassetto e la voleva buttare. Te ne rendi conto ?" ridacchio per conto mio.
"Basta, non ce la faccio piú. Non posso piú continuare cosí, noi non possiamo andare avanti in questo modo." cammina velocemente verso la camera da letto. La seguo e vedo che toglie una valigia da sotto il letto.
"Cosa stai facendo ?"
"Quello che avrei dovuto fare molto tempo fa : me ne vado. É finita Justin, questa volta per davvero." inizia a riempire la valigia con i suoi vestiti.
"Non puoi dire sul serio." sono nervoso, mi passo una mano tra i capelli.
"Mai stata più seria. Questa volta hai davvero oltrepassato il limite." chiude la valigia, la prende e va in salotto.
"Selena, riprenditi. Abbiamo superato cose piú gravi che un licenziamento."
"Lo capisci che é stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso ? Io non ce la faccio piú." si rimette i tacchi.
"Ti prego, non andartene." la supplico.
"Mi dispiace Justin, ma é la cosa giusta da fare. Se rimango qui finirei con il cambiarti e ti amo troppo per farlo. Ma amo troppo me stessa per accettarti così come sei. Mi dispiace, davvero." mi guarda un'ultima volta e poi esce da quella dannata porta bianca. So che questo non é un 'molla' del nostro solito 'tira e molla', questa volta sento che é finita davvero.

*Six weeks ago* (Sei settimane prima)

Povs. Ellie

Sento qualcuno bussare insistentemente alla porta.
"Un attimo, arrivo !" grido, mentre costui non vuole sentire ragione.
"Volevi buttare giú la portOh mio Dio, Ed !" esclamo, quando lo vedo. É piegato in due, con le mani che pressano sul fianco. La maglietta é piena di squarci, come i pantaloni. Le mani sono sporche di sangue, come i suoi indumenti.
É notte inoltrata, non c'è anima viva in strada, é fortunato che nessuno lo veda in queste condizioni.
"Entra, svelto." gli dico, scostandomi di lato.
Quando é dentro, mi affretto a chiudere a chiave la porta d'ingresso.
"Cosa diamine ti é successo ?" gli chiedo, ancora sotto choc.
"Sono stato coinvolto in una sparatoria, devi aiutarmi, ho una ferita molto profonda." ha il fiatone, i suoi respiri sono pesanti, affannati.
"Va bene, ma cosa posso fare ?"
"Devi ricucirmela. Prendi dell'acqua calda, degli stracci, ago e filo. Fai in fretta o moriró dissanguato."
Corro a prendere quello che mi dice e poi torno da lui.
Sí é sdraiato sul divano, senza maglietta. La ferita sanguina tantissimo e devo ingoiare un groppo in gola.
"Ho già tolto il proiettile." mi dice, mentre inumidiscono il panno.
"A mani nude ?"
"Sí. Devi ricucirla molto bene."
Annuisco e gli pulisco la ferita, il sangue é davvero tanto. Poi inizio a cucirla, a infilare l'ago nella pelle e ad unire i due lembi di carne. Si contrae dal dolore, nonostante cerco di essere il più veloce possibile, nonostante il tremore della mia mano.
Non so cosa sia successo per ridurlo in questo stato, ma me lo dovrà dire.

I want you 2 - Non é finita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora