Save her (Capitolo Finale)

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Sono passate due ore.

Io sono sceso e ho preso delle margherite bianche da un fioraio aperto 24h.

Ormai esiste davvero di tutto.

Il bello di essere un fantasma sono le cose gratis.

So che le margherite sono i suoi fiori preferiti.

Salgo di nuovo, ed entro cautamente in camera sua.

Appoggio le margherite in un vaso, e mi avvicino ai medici.

Dicono che è già tanto se riuscirà a superare la notte.

Sono quasi le tre del mattino, ed io ho passato le ore precedenti accanto a lei a parlarle.

Dicono che parlare durante il coma aiuti.

E poi, succede qualcosa.

Vedo il suo spirito abbandonare il corpo.

Sono fuori alla stanza, e la sto guardando attraverso i vetri.

Do un rapido sguardo pieno di paura al macchinario e vedo che non è morta.

Si è solo distaccata dal suo corpo.

E' ferma, sul lettino, e si guarda intorno spaesata.

All'improvviso, i suoi occhi sono su di me.

Mi vede.

Oh, Dio.

Lei mi vede.

Apro la porta, e fatto un po' di coraggio, entro.

Io suoi occhi sono ancora sul mio viso.

Parliamo un po', poi la convinco a lasciare quella stanza.

Non si accorge di nulla.

Meglio.

Le dirò tutto quando sarà pronta.

Mentre la porto a casa mia, cerco di calmare il tremore che si è impossessato delle mie mani.

Sembra lievemente smarrita.

Quando vede la mia casa, un'espressione strana le attraversa il volto.

Pagherei oro per sapere a cosa pensa.

Saliamo, e la lascio entrare.

Si guarda attorno, un tantino spaesata.

« Perdona il disordine. Non sono abituato a ricevere visite » dico, e cerco di apparire sicuro di me.

Ma non ci riesco.

Mi volto, e la sorprendo a fissarmi.

Chi l'avrebbe mai detto che i nostri occhi si sarebbero incrociati?

Lei si avvicina alla vetrata, e fissa il mare con aria triste.

Cosa non darei per alleviare le sue sofferenze.

Per spazzare via la tristezza.

La raggiungo, e guardo l'orizzonte.
Insieme a lei.

« Mi sarebbe piaciuto morire in mare » dice, in un sussurro. « Sarei stata simile a una sirena. O un pirata ».

La sua affermazione mi fa ridere.

Un pirata?

Non la immagino con una benda nera sull'occhio e un uncino al posto della mano.

Ma come una sirena sì.

Dio, se la immagino.

« Ti piacciono i pirati? » chiedo, e cerco di scacciare via l'immagine di lei vestita da sirena. Si avvia verso una poltrona, e si siede.

Save me, or let me goDove le storie prendono vita. Scoprilo ora