Daphne e Joe, era da un po' che avevano finito l'intervista, ma siccome con lui si parlava bene, e siccome con lei c'era un certo feeling, dopo un'ora e mezza erano ancora seduti su quella panca, con un caffè preso dalla macchinetta lì vicino, e stavano parlando, per lo più si stavano conoscendo.
<<si vede che sei molto fedele Joe!!! Si capisce da come ti si illuminano gli occhi quando parli della tua famiglia!>>
Erano seduti uno di fronte all'altro, e si sorridevano, nessuno avrebbe potuto dire che c'era antipatia tra i due.Infatti tra loro erano uscite un po' di cose che avevano detto a poche persone, come quando lei da piccola si era messa le scarpe della madre, e siccome troppo grandi, aveva rotolato per tutte le scale di casa, erano appena 30 gradini, oppure di quando Joe, durante uno dei suoi incontri, si era dimenticato le mosse, e improvvisando, si ritrovò senza titolo, solo che lui doveva vincerlo in quel match.
Erano ancora presi dal loro discorso, che nessuno dei due vide Jon che si avvicinava.Jon si era appena fermato di fronte ai due, e Daphne, smettendo di parlare, non poté non notare quanto lui fosse virile in quel momento, dai suoi jeans che cadevano in quel modo sexy solo su di lui, salendo per la maglietta grigia,che indossava e che come sempre mostrava il suo petto e le sue braccia muscolose, fino al suo viso, che aveva quel sorriso strafottente, per poi notare che aveva messo i suoi pollici sulla cintura dei pantaloni, e non poté neanche non notare quella gomma, che lui masticava.
Si poteva davvero essere invidiose di una gomma da masticare??
Oh si.....lei lo era eccome!!Naturalmente Jon aveva fatto caso a come Daphne lo stava guardando, e proprio perché lei lo stava fissando da capo a piedi, con uno sguardo di ammirazione, lui sapeva che lei sarebbe caduta di lì a poco, ai suoi piedi.
Eppure si erano parlati molto poco, ma voleva scoprire cosa lei nascondeva, perché non gli era passato inosservato, lo sguardo che Daphne gli aveva rivolto qualche giorno prima, quando lui, prendendola per un polso, l'aveva strappata dalle attenzioni di Randy, e non gli era passato neanche inosservato il fatto, che quando lui l'aveva raggiunta, vicino alla sua macchina, aveva gli occhi ancora bagnati di pianto.
Forse non era molto forte come invece voleva far vedere.
Comunque sia, molto presto avrebbe saputo di più sul suo conto.Intanto era orgoglioso di se, visto che Daphne, non smetteva di ammirarlo <<allora? Hai finito o ti ci vuole ancora molto piccoletta??>> come si divertiva a stuzzicarla!!
Daphne venne riscossa dai suoi pensieri, si, perché nella sua mente stavano viaggiando strani pensieri.
Non sopportava proprio che lui la chiamasse così, preferiva di gran lunga che la chiamasse col suo diminuitivo, quindi quando si rivolse a lui, forse era un po' stizzita <<abbiamo finito già da un po' veramente! Ma tu non ti facevi ancora vedere! Così stavamo parlando un po'!>>A volte Jon era insopportabile, e Daphne sapeva che sarebbe stata dura tenergli testa, sapeva anche che lui era uno che le donne le usava solo per il proprio piacere, e di certo lei non si sarebbe mai abbassata a farsi usare.
Certo che però, se lui, continuava a comportarsi così, sarebbe stata veramente molto dura resistergli.
E poi ora avrebbe passato ancora un po' di tempo sola con lui, visto che aveva accettato ad accompagnarlo.Roman, avendo capito che forse era ora di andare, si alza dalla panca << Daphne!!! Ti ringrazio di avermi beato della tua compagnia! Ma adesso devo proprio andare! E tu Jon.....comportati bene con lei capito?>> nessuno gli toglieva dalla testa che a Jon quella ragazza piaceva, e Roman, iniziava a capire le intenzioni del suo amico.
A quelle parole Jon alza le mani e si guarda intorno girando la testa di qua e di la, come a dire " ma io non sto facendo niente!"
STAI LEGGENDO
Lunatic Love (Dean Ambrose) (#Wattys2018)
FanfictionDue persone Due vite Due destini Daphne, una ragazza schietta, dice sempre quello che pensa, anche se sa che questo suo essere la farà allontanare da più persone, e il suo passato torna sempre in qualche modo a disturbarla. Jonathan, un atleta, anch...