Capitolo 22

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Dopo una lunga e meravigliosa notte di sonno di sole sei ore, ci vestimmo con maglioni pesanti forniti da Zayn e andammo in agenzia. Avevamo dovuto affittare un taxi per muoverci, il che significava altri soldi sprecati, che appunto iniziavano a scarseggiare.

Entrammo nel piccolo edificio non esageratamente pieno e attendemmo il nostro turno, che arrivò una decina di minuti più tardi.

«Buongiorno», disse una donna con i capelli raccolti.

«Buongiorno», dissi cortesemente, «Dovremmo prenotare un volo per l'Islanda, non molto caro, al più presto e senza sbarchi intermedi se possibile»

«Mi dispiace, ma tutti i voli sono annullati per tutto il mese di gennaio, e purtroppo per questi ultimi giorni i voli disponibili sono già stati prenotati», disse lasciandoci a bocca aperta.

Che nervi. Che fottutissimi nervi.

«Ne è sicura?», chiese Zayn, «È sicura che non ci siano tre posti liberi, nemmeno in un aereo? Accetteremo anche se fossero uno su un aereo diverso dall'altro se necessario»

«No, mi dispiace. Nessun posto libero», ribadì dispiaciuta.

«Non si preoccupi», disse Jenna cordialmente, «Grazie per la pazienza», sorrise e ci trascinò fuori dall'edificio.

«E adesso?!», sbraitai incazzato.

«Dobbiamo rimanere qui, per forza», sbuffò lui.

«Non per forza», disse lei, «Abbiamo un bel po' di tempo per decidere cosa fare, troveremo una soluzione prima della fine del mese, vedrete»

«Bene», risposi, «Ma dove cazzo stiamo? Al rifugio non ci faranno mai restare per un mese intero!» 

«Possiamo provare a chiederlo alla proprietaria. In fondo è un rifugio, non un hotel», disse Zayn.

«Va bene, proviamo allora»

Decisi rassegnato di affidarmi a loro, mentre risalivamo sul taxi e venivamo trasportati di nuovo da dove eravamo partiti.

Entrammo nel rifugio già mantenuto caldo dall'enorme camino nella piccola stanza lignea d'ingresso. Tirai un sospiro di sollievo quando potei sedermi proprio accanto ad esso su una delle poltrone. Zayn mi seguii e si sedette al mio fianco, mentre Jenna si stava avvicinando all'anziana proprietaria.

«Ben tornati», disse lei con un sorriso, «Posso portarvi qualcosa da mangiare? O da bere, se vi va. Stavo pensando di fare un tè caldo»

«Grazie, è molto gentile da parte sua. Accettiamo il tè molto volentieri», rispose cordialmente, ma riuscivo a sentire che era tesa in realtà, perché non si sentiva corretta a chiederle quello che le stava chiedendo, «Volevo anche chiederle una cortesia se possibile, ecco...mi sento molto in imbarazzo in realtà»

«Dammi del tu, per favore», sorrise ancora, «E chiedimi pure tutto quello di cui hai bisogno cara»

«Diciamo che io e i miei amici abbiamo dei problemi con la partenza...non ci sono voli per poter tornare a casa, così siamo costretti a rimanere qui per tutto il mese prossimo...e-»

«Non ti preoccupare, tu e i tuoi amici potete rimanere per quanto volete», le prese le mani in modo affettuoso.

«Non vorrei solo essere di disturbo», mormorò lei arrossendo.

«Non lo siete. Non sono mai in molti a venire qui, quindi il problema non persiste»

«Grazie, le siamo grati»

«Chiamami Luna, ti sarà più facile darmi del tu», rise.

«Jenna», sorrise lei in risposta, «Harry», indicò me e sobbalzai facendo un cenno con la testa, «E Zayn», indicò quest'ultimo che salutò con la mano.

The New Era |Apocalypse Sequel|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora