look at the stars,so far away

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La scuola è il posto più odiato dai ragazzi,o quasi. I giovani non sopportano di doversi alzare presto,di dover camminare (se gli andava bene) e di dover restare seduti e in silenzio ad ascoltare. Vogliamo parlare dell'ansia che li perseguita? L'ansia per un compito,per l'interrogazione e addirittura l'ansia di passare delle ore con professori stronzi che avevano il potere di metterti un due anche a caso solo per il piacere di farlo. Però la scuola è anche un luogo dove nascono amicizie e amori,un luogo dove si creano bei momenti che non si scordano. Per Bucky non era così. Bucky faceva il terzo anno e per lui era difficile passare inosservato. Aveva i capelli legati in un codino e aveva uno stile tutto suo che non seguiva quello degli altri. Bucky era un bel ragazzo,nessuno aveva da ridire su questo,ed era anche un tipo tranquillo che non creava problemi. Erano gli altri che ne creavano a lui. Bucky era gay ma nessuno lo sapeva a parte il suo ex ragazzo Lukas, ovviamente. Lui lo minacciava sempre,in ogni modo e quindi Bucky era costretto a fare il bravo soldatino e obbediva. Se qualcuno lo avesse scoperto su di lui si sarebbe abbattuta una bufera e non voleva. Il moro era anche troppo buono per ribellarsi quindi una sera decise di fare un dispetto al suo ex e alla sua comitiva di amici. Se ne sarebbe pentito? Forse. Ne sarebbe valsa la pena? Sicuramente. Si sarebbe preso un sacco di botte? Ovviamente. Bucky andò a casa di Lukas e appese fogli. Sui fogli c'erano delle foto di quando stavano insieme,ad ogni foto aveva cancellato il suo viso e quindi per lui non c'era pericolo. Era davvero sconcia come foto quindi sapeva bene che si sarebbe arrabbiato un sacco. Bucky aspettò seduto sul marciapiede della casa di fronte e la scena fu epica. Lukas e i suoi amici appena usciti di casa circondati da mille foto. Lui era diventato bianco come il latte e i suoi amici avevano cominciato a deriderlo. Poi Lukas incontrò il suo sguardo dall'altro lato della strada e cominciò a rincorrerlo. Era sera tardi e per le strade di Brooklyn era lui contro un gruppo di ragazzi infuriati. Lukas gli urlava che lo avrebbe ucciso e gli salì il panico. Per un momento desiderò di fermarsi e farsele suonare ma poi corse più veloce. In lontananza vide una persona,poteva essere la sua salvezza.
-Aiuto! Ti prego aiutami!- gli urlò attirando la sua attenzione. Senza pensarci quella persona lo aiutò e si mise contro il gruppo di marmocchi. Partì una scazzottata che finì con la vittoria del "salvatore" di Bucky.
-Grazie,mi hai salvato la pelle- lo ringraziò. Solo allora lo guardò bene. Era biondo,alto e muscoloso il doppio di lui e aveva due occhi azzurri che brillavano.
-Ma che hai fatto per farli incazzare così ragazzino?- rise.
-Uno scherzo di cattivo gusto- sorrise Bucky guardandolo.
-Piacere Steve- gli porse la mano il più grande.
-Io sono Bucky- la strinse.
-Qui è un brutto quartiere,dovresti andare a casa subito- gli disse serio.
Bucky solo allora notò di essere nella zona vicino al porto,una delle più pericolose di Brooklyn.
-Diamine,ho corso un sacco- fece smarrito -Bene allora io vado,grazie ancora per avermi aiutato- sorrise e cominciò a camminare verso casa. Bucky pensava a quel ragazzo,quanti anni aveva? Perchè si trovava lì? Come era la sua vita? Era davvero bello,aveva fatto uscire il suo lato più gay. Magari sarebbe tornato a trovarlo,giusto per conoscerlo un pò. Magari gli avrebbe chiesto di parargli il culo ogni volta che era in pericolo,così poteva fare le sue bravate senza essere picchiato. Si,Bucky sarebbe tornato lì solo per la sua incolumità.

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