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                      RAFFA
Ieri ho rivisto i miei genitori dopo tanto tempo. Erano distrutti a causa del viaggio e della situazione circostante. Mia sorella ed un altro ragazzino sono corsi a giocare nel piccolo giardino non appena Harry gliel'ha indicato.
Mio padre era seduto con il capo chino sulle mani in sala d'attesa. Non è riuscito a vedermi.
Harry e gli altri se ne sono andati lasciandomi sola con i miei. Si sono portati via anche i bambini. Non è un posto adatto al loro organismo. Mia madre si è messa a piangere sule mie gambe; le ho detto che deve rimanere tranquilla, mi sarei ripresa a tutti i costi. Poi, dopo una lunga chiacchierata, se ne sono andati.
Domani mi avrebbero dimessa ed io non aspettavo altro.
Mi sdraio sul letto e mi addormento con un messaggio di Harry come buonanotte.

Ore 09:00
Oggi ha inizio una nuova giornata. Sono sveglia ormai da due ore a causa dei farmaci cui devono somministrarmi.
Mi sto vestendo per fare gli ultimi piccoli esami e il telefono inizia a squillare.
Mi avvicino al comodino e vedo illuminarsi lo schermo con una foto di noi due insieme. Non ricordo il luogo in cui é stata scattata la foto, ma mi piacerebbe rivederlo. Potrei chiedere ad Harry di riportarmi li, magari anche insieme a tutti gli altri.
Di qui a poco il dottore mi avrebbe dimessa e io sarò di ritorno a casa. Si. La casa la ricordo. Ho sognato di vivere qui a Londra sin da piccola e quando ho visto la casa ho visto il mio sogno realizzarsi.
Decido di chiamare Harry ma trovo la linea occupata, così non appena l'infermiera mi chiama vado da lei e la seguo successivamente. Sono qui già da due settimane e mezza e non ce la faccio più. Voglio ritornare a casa, voglio rimettermi presto. Vedo lo schermo del mio IPhone illuminarsi. È Harry. Non posso rispondere perché sto per entrare nella sala radiografie. È vietato portare li il telefono; proprio in quel momento l'infermiere di quel reparto mi toglie gentilmente il cellulare dalle mani.

Mezz'ora dopo....
Sto per ritirare i risultati della radiografia quando vedo un ragazzo con una fascia ai capelli, gli stivaletti color marroncino, un paio di jeans neri attillati e un cappotto che rende quel look, molto casual, elegante.
Si volta verso verso di me e in lui vedo un volto felice, tranquillo e  amorevole.
Non finisco di concludere i miei pensieri che Harry mi prende per i fianchi e mi fa volteggiare in aria come fossi una bambina. Io, che sono molto timida e mi accorgo che tutti gli altri del reparto ci stanno fissando, dò una pacca sulle spalle larghe del mio ragazzo e capisce immediatamente.
«Hey amore, perché prima non mi hai risposto?»
«Stavo per entrare in sala radiografia e li i telefoni non si possono portare.»
«Capisco. Andiamo in camera a prendere le valigie? Poi dovrò firmare le tue dimissioni e subito dopo andremo via»
Faccio un verso per annuire e, subito dopo, ci avviamo per l'ultima volta nella camera che mi ha accolta per venti giorni circa.
Non appena entriamo in stanza trovo le valigie già in ordine. Do uno sguardo alla vetrata con le tapparelle, che ci divide dal piccolo e stretto corridoio, e noto lo sguardo sereno e vero della signora del reparto della lavanderia; sarà sicuramente passata per raccogliere le lenzuola e ne ha approffitato per darmi una mano con le valigie. In fondo, ero l'unica a stare in questa stanza e non c'era molto da mettere via.
Ritorno a guardare Harry mentre si assicura che non abbia lasciato nulla. È sempre stato un ragazzo preciso, se non per il suo cuoio capelluto, che é un ammasso di ricci indomabile.
«Ha messo in ordine la donna della lavanderia!»M' inserisco nei suoi pensieri ossessivi di mister perfezione dell'anno.
«Sisi...ho notato. La ringrazio, mi ha dimezzato il lavoro. OK tra dieci minuti devo andare dal dottore per firmare le carte» e detto ciò, finisce di chiudere la mia valigia.
«Harry, puoi lasciare tutto un attimo e mi fai il piacere di darmi un po d' attenzione? Lascia stare e poggiati qui, vicino a me».
«Certo, che cosa c'è che ti fa stare sovrappensiero? »
«Prima quando mi hai chiamato al telefono, lo schermo si è illuminato con una nostra foto.Vorrei sapere dove si trova quel luogo tanto bello...»
«Ma come? Non..»
Non fa in tempo a finire la frase che aveva appena iniziato, che mi guarda e subito dopo si scusa. Questa situazione è davvero difficile. Non auguro a nessuno tutto questo. Le perdite di memoria possono sembrare una cosa leggera; poco prima pensi che è solo un periodo cosi, che tutto passa in fretta e che è stato un bene se la situazione non è finita nel peggiore dei modi. Subito dopo, invece, ci fai caso e ti rendi conto che non ricordarsi di gran parte di ciò che ti ha reso felice, tutto ciò che hai vissuto, si è perso e che ci vorrà del tempo per poterle recuperare. Sempre se le recupererai.
«Stà tranquillo. Questa che sto affrontando, non è una situazione facile, e non lo è neanche per tutti voi che mi siete stati vicini e continuate ad esserlo. Ci vuole del tempo; non sappiamo quanto, ma ce ne vorrà».
Lo sguardo volto verso il basso, la mano che continua ad affondare nei suoi capelli senza sosta. È nervoso. Tutta questa situazione sta dando i nervi anche a me.
Proprio nel momento in cui i nostri sguardi sono legati l'uno all'altro e mentre lo prego con gli occhi di baciarmi perché ne ho bisogno, un rumore, come se stessero bussando alla finestrella, si fa spazio in questo momento rubato. È il dottore. Finalmente uscirò da qui.
«Harry, il dottore ha i documenti che dobbiamo firmare»

Ormai siamo in macchina da più di mezz'ora e non capisco dove Harry sia diretto se la nostra casa si trova a soli cinque minuti dal college, struttura che abbiamo oltrepassato dieci minuti fa. Ci stiamo avvicinando in un parco. Gli alberi che accoglie sono in fiore e i colori delle loro foglie vivaci più che mai. L'erbetta verde e fresca fa venire voglia di stendersi li e, magari, leggere un bel libro.
«Volevi vedere il posto della foto? Eccolo. Sai, eri cosi contenta quando ci siamo venuti per la prima volta. Ancora non ci conoscevamo bene. Eravate appena arrivate con Carola, e tu, secchiona come sei, avevi portato un libro da leggere. Peccato che nel bel mentre della tua lettura, una pioggia si è abbattuta su Londra, e ha rovinato il tuo libro. Ci siamo bagnati entrambi e ognuno di noi poi è corso nella propria abitazione»
«Ahaha...Davvero? Quanto potevo essere stupida. Ma tu hai detto“ con Carola”. Scusami ma cosa vuol dire?»
«Siete venute insieme dall'Italia e vivete insieme. Ma le cose verrano da sé, poco alla volta. Non devi sforzarti»
«Harry, è stupendo. Non credevo che nella grande e urbana Londra potesse esistere qualcosa di simile»
È quasi finita la primavera che darà spazio all'estate. Ormai il college è finito ed io mi sento più libera. Niente più compiti, interrogazioni, cartelle pesanti, niente di niente. Il paradiso.

~Spazio Autrice~

Hey belle/i sono ritornata! Mi dispiace per non aver aggiornato negli ultimi due mesi. Non ho passato una bella situazione in famiglia ed è per questo che per un po ho abbandonato la storia. Come ho promesso all'inizio di questa impresa, continuerò il libro fino al 60° capitolo e successivamente pubblicherò il sequel. Vi ringrazio infinitamente per i voti, le visualizzazioni e tutto il resto.
Tanti baci virtuali a tutte/i
La vostra Raffaela! ☺💘💕💜💗

P.S: Harry I love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora