Capitolo 8

9.2K 296 35
                                    

Hermione aprì gli occhi di scatto, gli occhi trafitti da un raggio di sole che filtrava dalla tenda.
Che bello dormire nel suo lettone, pensò stiracchiandosi. Era a casa sua...
All'improvviso balzò a sedere nel piumone, fissando il suo orologio da polso. Le undici di mattina!
Si lanciò giù dalla sponda e corse per il corridoio come una pazza, trovandosi davanti alla porta aperta della camera degli ospiti! Dov'era finito Malferret? Si mise le mani nei capelli tutti arruffati per il sonno, chiedendosi dove poteva essere finito quell'imbecille. Ma dove poteva essersi cacciato in una casa che non conosceva? Filò sulle scale, quasi sfracellandosi quando avvertì qualcosa che in sette anni non aveva mai sentito. Era una risata...Draco stava...ridendo.
Ma ridendo normalmente, non ghignando! Stava solo ...ridendo.
Si mise all'angolo della parete della cucina e rimase ad ascoltare e a sbirciare...col cuore in gola
Draco era seduto alla tavola bianca, la televisione era accesa e sua madre era davanti ai fornelli, per una volta vestita non come una donna in carriera, ma sempre allegra e spensierata. Da ciò che capì gli stava raccontando di come estraeva i denti.
-...poi prendi la pinza e tiri forte!- finì Jane - Solitamente i pazienti non si agitano troppo.-
Draco, dopo l'iniziale risata, fissava sua madre con occhi un po' allargati.
- Ma...scusi...lei stacca i denti così...con le tenaglie e basta?-
- Certo.- disse Jane angelicamente - Ho anche delle cinghie per tenerli fermi sulla poltrona. Di solito urlano un po', ma poi si calmano...con una botta in testa tutto si risolve, sai?-
Hermione si coprì la bocca con la mano, per non scoppiare a ridere. Sua madre era davvero eccezionale!
Tornò così di sopra. Si sistemò le occhiaie date dalla stanchezza e si vestì in fretta, per tornare a salvare quel Serpeverde sfortunato dalla moglie di Stephen King e quando mise piede in cucina era ben decisa a non ridergli in faccia. Tanto non avrebbe potuto farlo ugualmente, visti i post-it rosa e verdi sparsi su ogni elettrodomestico.
- Ma che succede qua dentro?- chiese sconvolta - Che roba è?-
- Oh, tesoro! Ben svegliata.- sorrise sua madre, porgendole una tazza di latte caldo - E' l'unico espediente che ho trovato per impedire a Draco di farsi male. Mezz'ora fa ha messo le dita nel frullatore...-
- Che idiota.- mormorò la Grifoncina sedendosi accanto a Malfoy che leggeva poco interessato un giornale babbano dove le scritte e le immagini stavano ferme - Roba da non credere.-
- Strozzatici con quel latte.- le sibilò lui di rimando.
- Che progetti avete?-
A quella domanda entrambi sollevarono il viso dalle loro cose, mezzi angosciati perché sottintesero alla grande.
- Come prego?- chiese Hermione a bassa voce.
- Si...- disse Jane stranita - Che volete fare oggi?-
- Ahhh,- sorrise la strega - Bhè, venendo qui ieri sera ho trovato Lizzy. Ci ha invitato da Alan.-
- Lizzy?- Jane alzò un sopracciglio - Ma quella si mangerà vivo Draco...- e sentendo quella frase Malfoy sentì un brivido perfido sulla schiena. Allora non aveva avuto le allucinazioni! Quella l'aveva spolpato con gli occhi!
- Sai che perdita!- disse comunque Hermione, addentando una ciambella.
- Sei di nuovo scortese...- cinguettò sua madre, servendole anche delle frittelle - E' davvero bello riaverti a casa per un po' tesoro. Di recente ho fatto colazione troppo spesso da sola.-
- Rose quando arriva?-
- Fra qualche minuto credo.- disse la donna fissando l'orologio appeso alla parete - Niente scherzi allora?-
- Non fare capricci, mi rifiuto di darti retta! E tu vedi di fare altrettanto!- disse perentoria al Serpeverde - Se dobbiamo fare magie meglio farle quando siamo soli in casa.-
- Oh, ma io voglio vedere.- disse sua madre con vocetta lamentosa - Dai, è da quando hai fatto saltare per aria il camino che qui dentro non succede più nulla di eccitante!-
- Hai dimenticato quando ho mandato in pezzi il servizio buono di papà.-
- Vero...ma il camino è stato meglio.-
In quel momento trillò il campanello e Draco saltò su a molla, come sempre. Lui li detestava tutti quei suoni maledetti, non riusciva mai a capire da che diavolo di macchinario arrivasse il borbottio!
- E' il campanello Malferret.- disse Hermione tranquilla - Lascia mamma, vado io.-
Quando aprì la porta venne investita da un brivido di freddo. La notte trascorsa era stata carica di neve ma non si sarebbe mai aspettata di venire stritolata e strangolata fra le braccia della fida Rose, una donnina bassa come un tappo, con un cuore enorme, capelli corti neri, esile come un giunco e le braccia simili a una pressa da macchine da rottamare.
- Oh la mia bambina!!- urlò la domestica, strizzandola come uno straccio - Come sei cresciuta Hermione, tesoro!- e le stampò due grossi bacioni sulle guance, quasi facendole mancare anche l'aria - Ma come mai sei già a casa? Non dovresti essere a scuola? Come va con Harry e come sta Ron? Mamma mia, ma ti danno da mangiare in quel postaccio? Sei più magra dell'ultima volta che ti ho visto! Signora, le dica qualcosa!- sbraitò caparbia, mettendo piede in cucina con ancora la testa di Hermione fra le braccia. Ma si bloccò, trovando Draco a tavola.
Lo scrutò sospettosa. - E questo qua chi è?-
- Un barbone raccolto per strada.- sibilò la streghetta, cercando di liberarsi.
Jane rise, scuotendo il capo - No, Rose...è un amico di Hermione, starà per un po' di tempo con noi. Draco, lei è Rose nostra amica e domestica da quando Hermione era piccola.-
La donna continuò a fissarlo acutamente e a lui la cosa piacque poco ma si morse la lingua.
- Sarà per caso un...-
- Un mago come Hermione.- disse Jane solare - Come hai fatto a capirlo?-
- Il cucchiaino...- disse Rose serafica - Sta girando da solo nella spremuta.- e tutti quanti puntarono gli occhi sull'oggetto che girava sul serio dentro al bicchiere con la spremuta, animato dalla telecinesi del biondino. Lo fermò subito, sbuffando ma Jane scoppiò a ridere - Ti prego, continua pure! In questa casa si è visto di peggio. Ah Rose, i ragazzi resteranno qua per una settimana, sono qui per studiare i babbani.-
- E che c'è da studiare?- chiese lei di rimando - Io non ci vedo nulla d'interessante.-
- Meno male che ne sono consapevoli.- sbuffò Draco a bassa voce, prendendosi un cartone da Hermione che tornò a sedersi al suo fianco. Riprese a rigirare lo zucchero nella spremuta a mano mentre in quella cucina si stava scatenando il caos. Quella tizia stramba e seccante metteva le mani ovunque e rompeva le palle alla madre della mezzosangue in maniera impressionante però la signora Granger non ci faceva il minimo caso. La lasciava parlare e le rispondeva con un'ironia che Malfoy però aveva riscontrato spesso nella Grifoncina.
Mentre le due donne preparavano il pranzo, Hermione tirò fuori la lista delle cose da fare, elencate da Raimond.
- Dunque...imparare On e Off.- borbottò furibonda - Lì non ci va tanto. C'è anche scritto su ogni elettrodomestico. Poi...saper distinguere un boiler da una caldaia. Ma che idiozia! Non posso certo mettermi a farti lezione di meccanica adesso! Che gli è preso a Raimond?-
- Si sarà arrabbiato perché gli ho detto che pensavo di lui.- ghignò Malfoy - Che altro?-
- Capire l'esatto utilizzo di cd musicali.- Hermione stavolta parve meno furente.
- Bhè, questa mi pare già una lezione più divertente.- disse Jane addentando un grissino appena sfornato da Rose - Perché oggi pomeriggio non porti Draco al negozio all'angolo? È sempre pieno di ragazzi della vostra età.-
- Si, come mettere un serpente davanti a una mangusta.- frecciò la Grifoncina - Raimond vuole anche che gl'insegni l'esatta segnaletica dei semafori. Rosso e verde. E giallo...-
- E' veramente una scuola per geni,- sibilò Rose con occhio critico - niente da dire piccola mia!-
- E' uno spreco di tempo.- sbuffò Malfoy scocciato - A me non frega un accidenti di niente.-
- E a me non frega niente se a te non importa di restare segato alla fine dell'anno!- Hermione quasi lo prendeva per il collo - Oggi ti porto in giro e ti faccio attraversare la strada finché non avrai capito che ce l'hai fatta veramente quando le macchine non ti stirano Malferret e non provare a replicare. Per l'ennesima volta, se siamo in questa situazione è colpa tua, quindi zitto!-
- Che menata...-
- Ecco, parli già da babbano!- ringhiò la Grifoncina - Vai che sei sulla buona strada! Le ultime cose riguardano oggettistica. Devi imparare ad accendere le luci con gl'interruttori.-
Rose stavolta non poté non parlare.
- Ma siamo sicuri che questi maghi abbiano un minimo di cervello per capire cose così...difficili?- chiese sarcastica e stavolta Draco saltò su come un aspide a cui è stata pestata la coda: aveva la bocca spalancata per gettare una colata di lava quando la strega gli chiuse la bocca ficcandoci dentro una mela rossa, che a lui piacevano tanto visto che le mangiava sempre fra una lezione e l'altra. Poi se lo trascinò via, in camera sua e lì dette sfogo a tutta la sua residua pazienza. Erano lì per un motivo, quindi tanto valeva che si mettesse l'anima in pace e facesse quello che doveva!
Lo minacciò anche con la bacchetta, tanto da sbatterlo seduto sul letto e lasciarlo muto per qualche secondo. Impresa che aveva dello storico, decisamente.
- Capito?- sibilò alla fine - Ne ho basta di te! Fa ciò che ti dico e poche storie!-
- Maledetta di una mezzosangue!- replicò lui di riflesso poi l'ignorò completamente, per guardarsi attorno. E così quello era l'habitat naturale della sua disgrazia preferita. Si era immaginato la sua camera più rosa in effetti...invece era caotica, con tanti oggetti strani che lui non conosceva, colorata e piena di foto...alcune anche magiche.
Queste ultime rappresentavano Hogwarts. Lei con la lenticchia, sua sorella e quei dementi dei gemelli. Lei con le sue amiche pettegole. E quella che lo fece più imbestialire.
Lei abbracciata a Potter, sotto il tempietto di Hogsmade.
- Allora? Mi stai ad ascoltare o no?-
- No.-
- Divertente Malferret! Guarda che io di questa storia ne ho già abbastanza, quindi adesso ti vai a ficcare un maglione e scendiamo in strada. Prima lezione su come attraversarla.-
- Ma non esiste!- disse ridendo sprezzante - Io sto comodo qua a letto...-
- Se pensi che sia dell'umore adatto per giocare ti sbagli.- sussurrò Hermione pericolosamente, abbassandosi sul suo volto irritante ma sempre dannatamente sexy - Fa come ho detto. O finirai sul lettino del dentista!- e fu il ricatto giusto perché lo vide impallidire parecchio.
- Non oseresti!- sibilò.
- Oh, si che lo farei!- Hermione lo fissò eloquente - Cappotto e filare!-
Un minuto dopo il biondino era sul marciapiede davanti alla villetta. C'erano delle persone in giro ma niente in confronto al casino di persone che Draco aveva visto la sera prima, arrivando col taxi. Vide anche qualcuno di quei semafori, in lontananza, proprio come quelli che Raimond aveva fatto vedere in classe con le diapositive.
Si legò meglio la sciarpa al collo e in fondo alla gola aveva il suo bel ringhio feroce e sparì quando un botolino, un cagnetto nero e marrone tutto peloso di appena un mese, gli s'infilò fra le gambe.
- Ehi e questo coso da dove arriva?- borbottò, vedendo la Granger correre da loro con un guinzaglio e una pallina colorata i mano - Oh, è il cane di Rose. Mi ha chiesto di portarlo a fare due passi, intanto che faccio un giro.-
Malfoy lo scrutò un poco. A dire il vero non aveva mai amato molto gli animali, a casa sua ne giravano pochi e solo rettili o rapaci, ma quel cucciolo era particolarmente carino. Ciccione e morbido.
Gli dette una rapida carezza, mentre Hermione gli metteva collare e guinzaglio.
- Ok, ci siamo.- disse la strega - Dai Malfoy, adesso stammi vicino e non perderti come in stazione.-
- Vicino come?- sibilò sarcastico.
- A distanza sufficiente affinché non ti strozzi.-
Girovagarono per circa un'oretta. Hermione gli fece vedere parecchie vetrine, spiegandogli brevemente cosa vendevano ma non ci fu verso di farlo interessare a qualcosa e in effetti poteva anche capirlo. Anche lei avrebbe preferito farsi un giro a Diagon Alley...e quel pensiero la fece sorridere. Decisamente non era più tempo, per lei, di stare bene a Londra.
Voleva tornare a Hogwarts...
- Che hai mezzosangue?-
Abbassò gli occhi su Malfoy, che stava liberando il cucciolo di Rose da una montagnola di neve in cui si era buttato dentro. - Allora?- continuò sagace - Hai una faccia strana.-
- Non ho niente.- sussurrò Hermione. Lasciò passare qualche secondo, per riprendere un minimo di contatto con la realtà anche se dubitava fortemente che quel pensiero, appena passatole davanti agli occhi come una verità fin troppo reale, se ne sarebbe andato rapido così com'era arrivato. Si sforzò di concentrarsi su ciò che dovevano fare e dopo aver preso in braccio il cagnolino, trascinò Malferret nel negozio di musica più grande di Ludo Avenue.
Quando entrarono vennero investiti da un delizioso tepore e per dieci minuti la Grifoncina dovette spiegargli che i cd riproducevano musica di tutti i tipi...Draco non espresse giudizi di sorta ma cominciò a girovagare fra gli scaffali pieni di "scatolette quadrate" mentre Hermione si mise a chiacchierare con i due giovani proprietari del negozio, gente che conosceva da una vita e che aveva ampliato i saloni in maniera impressionante.
Si accorse che era quasi l'una, dopo aver parlato di scuola e divertimenti per un bel po' di tempo, quando andò a riprendere il Serpeverde e scoprì una cosa davvero interessante. Pescò il biondino con le cuffie nelle orecchie e l'anima ormai consacrata al punk e al rock.
- Tutto pensavo tranne che fossi un amante del punk.- rise Hermione, uscendo dalla porta scorrevole - Dai, adesso torniamo a casa. Pranziamo e poi ci rimettiamo al lavoro in mezzo alla strada.-
Draco annuì appena, seguendola e tenendo al guinzaglio il botolo che s'impigliava sempre nello loro gambe.
A tavola il tempo passò veloce, imparò anche a cambiare canale col telecomando mentre la scopa, chiamava così Rose fra sé, borbottava in sottofondo perché la saliera galleggiava a mezz'aria. La signora Jane invece non ci faceva caso per niente né alla loro magie, né ai rimbrotti della figlia. L'atmosfera era tranquilla e spensierata...e lui per la prima volta, dopo tanto tempo...troppo tempo forse, si rilassò. A quella tavola, sentiva di non essere in pericolo...ed era la sensazione più strana che avesse mai provato. Lì non doveva difendersi. Non doveva nascondersi.
Poteva ...vivere.
- Come fai a sapere che è un Serpeverde?-
Si risvegliò di colpo, sentendo la Grifoncina porre quella domanda a Jane.
La donna alzò le spalle, glissando abilmente - Ho visto il suo anello, tutto qua. Se Draco fosse stato un Grifondoro ne avrei sentito parlare prima, non credi?-
- Io non so come faccia a stare così tranquilla!- soffiò Rose con espressione accusatoria verso il biondo - Prima quel Potter, poi quel Weasley! Non è normale portare a casa tanti ragazzi!-
Hermione quasi si strozzò con la zuppa - Ehi calma! Solo Harry era...-
- E allora porta a casa delle ragazze signorina!- replicò Rose saccente - Non dei serpenti!-
- Su questo siamo d'accordo.- frecciò la Grifoncina. Draco rispose con una smorfia e stava per replicare a tono quando Jane si alzò dalla tavola, passandogli dolcemente una mano sul capo - Lasciale perdere. Hanno lo stesso insopportabile carattere.-
- Se non altro, signora, potrebbe proporle ragazzi normali!- sentenziò ancora Rose poggiando le mani sui fianchi.
- E perché?- Jane sbatté gli occhioni scuri, stranita - Hermione è una strega.-
- Vogliamo finirla di parlare come se non ci fossi?- sbuffò la Grifoncina ma sua madre come sempre la fece tacere rifilandole altro cibo nel piatto mentre la domestica s'infervorava tutta.
- Dico solo che non è più una bambina. Quest'anno finirà la scuola e non avrà più modo di...-
- E chi ha detto che tornerà a vivere qua?- rispose la signora Granger, stupendo anche la figlia per quella risposta.
- Non mi rivuoi a casa?- allibì Hermione - Ma cosa dici?-
- A dire il vero vorrei solo che non ti annoiassi fra i non maghi.- spiegò Jane con un bel sorriso, poggiandole una mano sulla spalla - Ma se vuoi tornare a casa dopo l'estate per me non c'è problema. Sarei felice di riaverti qui. Ma come la mettiamo con il problemino magia?-
- Bhè...hai ragione.- ammise la streghetta, sospirando - Dopo l'estate deciderò.-
- Non mi dirai che andrai ancora in vacanza con quei due svitati!?- sbottò Rose sconvolta.
- Io ed Harry volevamo fare un giro in Europa...- disse, temendo di scatenare la terza guerra mondiale - E Ron verrà con noi. Siamo riusciti a convincerlo. Perché? Volevamo andare in Italia.-
- Magnifica idea!- cinguettò sua madre.
- Pessima idea!- replicò Rose con aria burbera - E mi stupisco di lei signora!-
- Si, ogni tanto che io mi stupisco di me stessa...- ironizzò Jane - Comunque possiamo parlare di cose un po' più pressanti? Per esempio della festa di Natale.-
- Ti fermi con noi, vero Rose?- chiese Hermione, benedicendo il cambio di discorso.
- Viene la vecchia carampana?- chiese quella sospettosa.
- Non so ancora...- Jane cominciò a sparecchiare, mettendo alcuni piatti in lavastoviglie - Ma deciderò non appena Scott avrà finito con la produzione a Liverpool. Ha telefonato stamattina presto e mi ha detto che per Natale sarà a casa...porterà suo fratello e la sua famiglia, più i suoi soci. Draco tu non dovresti avvisare tuo padre e tua madre?-
Malfoy cercò di non mostrarsi troppo freddo nella risposta, cosa che sconvolse abbastanza Hermione. Allora le buone maniere gliele avevano insegnate davvero! Com'è che era tutto gentile con sua madre?
- I miei saranno impegnati in questi giorni. Manderò loro un gufo il prima possibile.-
- Come vuoi.- disse Jane sorridendogli - Ma Hermione...non dovresti andare a fare i regali per i ragazzi?-
- Sono a corto di idee e poi sai che dobbiamo studiare.-
- Se continui così finirai per diventare una vecchia strega su quei libri!- sibilò Rose.
- Meno male che qualcuno oltre a me te lo dice.- frecciò Draco verso la Grifoncina, che quasi gli piantò una forchetta nella mano in risposta - E poi i regali per Harry e Ron li ho già fatti. Mi manca solo quello per Elettra.-
- A quella lì piacerebbe solo una cosa.- continuò il Serpeverde sogghignando e non contento rischiò anche un dito visto che la Grifoncina cercò di tranciarglielo con il coltello del dolce. Finita l'ottima torta al cioccolato di cui Draco e Jane si servirono due volte, si trasferirono nel grande salone. Malfoy si guardò attorno e notò per la prima volta il pianoforte e la grandissima libreria a fondo della stanza, arredata perfettamente.
Guardò svogliatamente i titoli babbani, poi andò alla finestra. Dava sul retro della villa e c'era un bel giardino, completamente innevato. Per il resto, la giornata fu totalmente una menata fatta di prove pratiche ma anche abbastanza divertente sui vari interruttori della luce, di On e Off, su come infilare un cd nel lettore e farlo partire, i vari simboli presenti sulle manovelle della lavatrice ecc.
Alle sei era già tutto buio e Draco gettò la spugna. Decisamente ne aveva basta.
Quell'endovena di porcate babbane lo aveva steso ma quella sadica di una grifondoro non era paga per nulla. Infatti gli fece rinfilare il cappotto e la sciarpa e lo trascinò a prendere un tram di linea, per andare in centro.
- E adesso che siamo qua che facciamo?- rognò esasperato - Ne ho basta di babbani per oggi.-
- Io anche se devo essere sincera.- le sfuggì davanti a una vetrina di oggetti da regalo - Ma a te serve la pratica e non la teoria. Hai imparato a usare gli interruttori e anche il mio lettore cd, quindi possiamo ritenerci soddisfatti visto che alla prima lezione a scuola hai fatto esplodere quello di Raimond. Domani attraverserai la strada e staremo sotto ai semafori per i pedoni ma ti ricordi cosa dobbiamo fare stasera?-
- Si, devo andare a farmi sbattere al muro dalla babbana.- sibilò velenoso, sedendosi su una panchina e tirando fuori il pacchetto di sigarette - Mi spieghi perché vuoi uscirci se non ti piace?-
- Chi ti ha detto che non mi piace?- allibì Hermione.
- Tua madre stamattina.- disse, dando un tiro - Prima che mi parlasse del suo lavoro.-
L'ammazzava! Si, Jane Granger sarebbe presto uscita sui giornali, strangolata dalla figlioletta adorata!
- Dicevano che sei strana?-
Hermione sollevò le spalle, tornando a fissare la vetrina per non doverlo guardare in faccia.
- Maghi e babbani sono più simili di quanto credono.- mormorò lei, stringendo i pugni.
Draco tacque, sogghignando. Ciccò a terra e la raggiunse, guardando il suo riflesso nello specchio.
- Un mago è più forte di un babbano.-
- E che dovrei fare Malferret? Spaccare il mondo e far vedere a tutti quelli che mi prendono in giro che sono migliore di loro? Spiacente, così risolvete le cose voi Serpeverde ma io no!-
- Adesso mi fai ridere...- sibilò lui, facendola girare e abbassandosi su di lei - Non è per dimostrare di essere più forte che hai accettato quella scommessa, quasi quattro mesi fa?-
Stavolta lei rimase in silenzio, tenendo però ostinatamente lo sguardo fisso in lui. Oh, quella soddisfazione non gliel'avrebbe mai data. Stare a casa sua, insieme a lui, significava mettersi già abbastanza a nudo...troppo e le faceva male, se n'era accorta quel giorno a tavola ma non avrebbe mai accettato di sbattergli in faccia il suo cuore come nulla fosse. E Draco sorrise, vedendola così ostinata. Dio, non si smentiva davvero mai.
Sarebbe morta pur di non farsi vedere debole. O bisognosa di aiuto...di conforto. Era come lui.
E di nuovo erano anche troppo vicini.
Hermione si scostò appena ma qualcosa attirò l'attenzione di Malfoy. Da un pezzo si chiedeva cosa tenesse appeso a quella catena dorata che portava al collo...e gliela estrasse dal maglione a collo alto per restare perplesso.
- E questa dove l'hai presa?- chiese, fissandola di sottecchi - Una Giratempo...niente meno.-
- Ce l'ho dal terzo anno.- spiegò lei, rinfilandosela sotto la giacca bordata di pelo - Ma la uso per le lezioni.-
- Devo crederci?- ghignò lui.
- Sono una Grifondoro. Non una Serpeverde.- replicò Hermione ironica, poi lo afferrò per la mano e lo trascinò per qualche via secondaria, illuminatissima, fino a quando non trovò quello che cercava.
- Ecco ci siamo!- disse allegra - Così potremo uscire senza dare troppo nell'occhio!-
- Ah te lo scordi!- ringhiò lui - Io non mi concio come un coglione babbano!- ma fu inutile perché in un attimo venne catapultato nel negozio di abbigliamento e ne uscirono che era ormai l'ora di chiusura.

La Scomessa-DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora