CAPITOLO 32

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Mi alzai presto verso le 7.00 per raggiungere i miei amici che mi aspettavano ai giardini, dove ci riunivamo sempre, per poi andare a casa di Gina. Quel giorno tutti noi dovevamo andare a fare le condoglianze a Gina, qui di mia madre preparò anche qualcosa da mangiare così che Gina potesse stare più tranquilla (modo di dire).

Mentre mi allacciavo la camicetta, a quadri rossa e nera, davanti allo specchio mi fermai a fissare il mio riflesso ripensando all'ultima volata che lo vidi: Vestito benissimo, e con quel suo sorriso che brillava più che mai e tra le sue mani delicate un bellissimo mazzo di rose rosse (le mie preferite). Lui si che mi capiva!!!

MAMMA: Tesoro scendi, dobbiamo andare!

VANESSA: Ecco arrivo.

Scesi e mi diressi alla macchina sistemandomi un piccolo zainetto nero in spalla.

Mentre eravamo in macchina, ogni tanto, i nei mi tiravano un occhiata per vedere come stavo, ma io niente da fare, sempre con il muso lungo, le lacrime agli occhi fissando fuori dal finestrino.

Arrivammo davanti casa di Gina 20 minuti dopo esser partiti perché avevamo trovato qualche problema strada facendo.

Scendendo dalla macchina vidi Darany e Cloe corrermi incontro per abbracciarmi forte forte.

CLOE: Vanessa!!!! Le mie dovute condoglianze tesoro!!

DARANY: Si, dispiace moltissimo anche a me!

VANESSA: Tranquille ragazze sto....(cercavo di non piangere ma poi...) non riesco a fermare le lacrime....scusate!! (mi coprì gli occhi)

CLOE: No, no Vanessa! Tranquilla....

DARANY: Ci siamo qui noi con te.

Mi consolarono con parole dolci e abbracci, poi quando riuscì a riprendermi (dopo 15 d'ora) entrammo in casa e ci recammo in salone dove c'erano tutti gli altri.

Mi sedetti sul divano accanto a Tay e a Cloe cercando di rilassarmi e cercando di non pensare a Cameron.

Sentivo il vuoto attorno a me; gli altri parlavano tra loro ma era come se io non ci fossi perché non sentivo nulla, a parte i battiti del mio cuore e quei strilli dentro di me che volevo tirare fuori.

Restare dentro quella casa con tutte quelle persone triste e depresse mi faceva star male più di quanto già stavo prima. Tutti gli altri erano così presi a parlare tra loro a bassa voce, compresi i miei amici, che cercavano di consolarsi a vicenda tra parole e abbracci; tra noi si erano anche aggiunti qualche cugino o vecchio amico di Cam, compreso Jack, un suo cugino che voleva farmi conoscere, perché avevano un legame particolare.

Cameron mi raccontò che quando gli fu diagnosticata la malattia Jack era sempre con lui, per cercare di farlo star meglio. Mi raccontò in oltre che per lui Jack era come un fratello, erano per così dire migliori amici, come lo era anche con Tay.

Nonostante la compagnia di tutte quelle persone, inizia a sentirmi male e così uscì di corsa dalla casa andandomi a sedere all'esterno, sull'amaca. Iniziai a dondolarmi lentamente con la punta dei piedi, avvolsi le mie braccia attorno alla vita e poi iniziai a fissare il vuota per qualche istante. Mi sentivi finita senza sapere cosa fare.

JACK: Tu devi essere Vanessa, giusto?

Interruppe i miei pensieri riportandomi, un po' persa, sulla terra ferma.

VANESSA: Emmmm Emmmm, si. Tu devi essere Jack, il cugino di Cam! (dissi a tono basso)

JACK: Già. Per caso ti ho disturbata?

VANESSA: No, no.

JACK: Posso?

VANESSA: Certo!

Si sedette accanto a me, iniziando a dondolarsi lentamente con i piedi.

JACK: (Si girò verso di me) Sai Cameron mi ha parlato molto di te!

VANESSA: (mi voltai verso di lui) Davvero?!?! (stupita)

JACK: Si. Ogni volta che ci sentivamo per telefono o che ci vedevamo mi raccontava qualcosa di te.

VANESSA: (sorrisi)

JACK: Per esempio l'ultima volta che l'ho sentito mi ha detto che si era presentato da te con un mazzo di rose e che eri stupenda.... Ti paragonava sempre ad un angelo per quanto ti amasse.

VANESSA: Anche a me ha parlato molto di te. Mi diceva sempre che sei come un fratello per lui, e che se ne avesse avuto l'opportunità mi avrebbe presentato a te.

JACK: La stessa cosa diceva a me...(sorrise) Sono felice di conoscerti.

VANESSA: Anch'io. (sorrisi)

Per la prima volta dopo la morte del mio ragazzo riuscivo a sorridere di nuovo, era come un miracolo sapere che ce l'avrei potuta fare a superare quel periodo.

Io e Jack legammo moltissimo già da subito; restammo fuori al fresco a raccontarci cosa diceva Cameron l'uno a l'atro sul nostro conto.

Era stupendo riuscir a parlare con qualcuno senza piangere!! Fu bellissimo conoscerlo e farci amicizia!

Poi....

PAPÀ: Tesoro andiamo!

VANESSA: Ecco arrivo! Ora devo andare, ci vediamo.

JACK: Mi ha fatto molto piacere conoscerti. Cameron aveva ragione sul tuo conto!

VANESSA: Riguardo a cosa?

JACK: Al fatto che sei simpatica e dolce.

VANESSA: (sorrisi) ciao.

JACK: Ciao. (si alzò in piedi)

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