Prologo

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E' natale. La mamma e il papà sono felici. Ballano e si abbracciano al centro della stanza e la mia sorellina ride. Anche lei è felice. Sono tutti felici. Ci sono i nonni e gli zii. Cantano al ritmo dei passi della mamma e del papà. E' natale. Tutti devono essere più buoni. ''Tutti,hai capito Alex?'' - mi dice la zia. - ''Io sono sempre buona'' - risponde mia sorella -  ''devo preparare i biscotti. Tra un po' arriverà Babbo Natale,mi porterà Barbie ballerina che ho chiesto e io voglio che mangi qualcosa prima che riparta.'' ''Chi te lo dice che ti porterà proprio quello'?''  rispondo a Micol che saltella entusiasta. ''Perchè due settimane fa io e la mamma abbiamo scritto una lettera,l'abbiamo anche spedita. Lui l'ha letta e adesso sa dove abito. Sa che sono stata buona e mi regalerà ciò che tanto desidero'' - squittisce lei,convinta.-  Povera scema,è più grande di me ed è convinta che questo tizio esista davvero. Se non la smette dirò avanti a tutti che sono la mamma e il papà che prima di dormire mettono i regali sotto l'albero e mangiano i biscotti e poi ci fanno credere che qualcuno è passato perchè siamo stati bravi. Io li ho visti,lo scorso natale. Ma in fondo l'avevo sospettato. Tutti dicono che babbo natale porta i regali ai bambini buoni ma è da quando sono nato che mi riempie di giochi. E io non sono buono. Quindi non esiste. Non esiste nessuno. Altrimenti non avrei ricevuto mai niente. Me ne sto in un angolo con i miei pensieri mentre tutti si divertono. Non sono normale. Ho cinque anni,non mi piace giocare,all'asilo picchio tutti i bambini che provano a giocare con me. Non mi piacciono i bambini. Non mi piacciono le persone. Sono tutti stupidi e cattivi. Non mi piaccio nemmeno io. Io però non sono stupido,sono solo cattivo. E non so perchè.

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Non è mai troppo tardiWhere stories live. Discover now