CAPITOLO 26

20 1 4
                                    

La campanella è finalmente suonata, e la scuola è finita. Non sopporto più tutti questi pettegolezzi, queste chiacchiere, questo coglioni che mi guardano increduli. Sto per uscire, quando sento due ragazzi che parlano.
X: «Ecco, quella ragazza lì. È fidanzata con Benjamin Mascolo, il chitarrista. Lo fa solo per soldi, per fama. In più sai cosa dicono in giro? Che sia incinta di lui, e che abbia già abortito 3 volte, a soli 19 anni!» questo è troppo, vado verso di loro e prendo il ragazzo per il colletto, sbattendolo contro il muro.
Io: «Senti brutto coglione (Hazel Grace Lancaster conformed😂), io non sono incinta e non ho nemmeno mai abortito, okay?! E in più, non sto con Benjamin solo per i soldi, perché ne ho più di quanto tu creda, lo faccio perché lo amo, sono due cose diverse.» lo lascio andare e mi dirigo verso un punto rialzato, così che tutti possano vedermi.
Io: «Credete che io non sia stata diversa una volta? Credete che io abbia un cuore di ghiaccio? È per questo che credete che io lo faccia solo per i soldi? Sfatiamo il primo mito: non lo faccio per i soldi. Di chi credete che sia la Ferrari parcheggiata qui fuori?» dico tirando fuori le chiavi della macchina dallo zaino. Tutti rimangono esterrefatti. «Secondo mito: non ho un cuore di ghiaccio. Anch'io posso innamorarmi. Ed è da ben due anni che aspetto che quel ragazzo, si faccia vivo. Voi direte, è solo una fan scatenata, ma non è vero: due anni fa lui veniva a scuola con me a Modena ed eravamo migliori amici, poi se n'è andato. "Per fare nuove esperienze" diranno le Dreamer. Sì, ma non solo per quello. Perché....» vengo interrotta da una voce proveniente dalla folla attorno a me. È Benjamin.
B: «Perché la amavo, e ho sentito che lei diceva con mia mamma che "mi vedeva più come un amico". Sono scappato, dovevo dimenticarla. Però non è cambiato niente, sono rimasto innamorato di lei. Quando il 22 ottobre, è entrata in quella libreria, l'ho baciata. E lei ha fatto lo stesso con me. Non lo facciamo né per pubblicità, né per soldi, né per la fama.» è salito anche lui sulla panca. Mi prende per i fianchi e mi bacia. Con la lingua picchietta sui miei denti, finché non schiudo le labbra e le nostre lingue iniziano una dolce danza. Quando ci stacchiamo, guardando le facce inebetite di tutti, finisco il mio discorso.
Io: «L'unica persona a cui ho mai fatto male fisicamente, è Aaron: non sapete nemmeno perché l'ho fatto, giusto? Mi stava tirando i capelli e mi chiedeva continuamente la merenda. Come posso essere un bullo, se non ho mai rubato la merenda a nessuno, non ho mai picchiato nessuno, oltre a lui, e non ho mai preso in giro nessuno? È vero ho tanti tatuaggi e piercing, ma se siete fermi a questi livelli.... Siamo nel 2016 ragazzi, svegliatevi! Questo per me vuol dire che sto vivendo la mia vita, è un segno che mi sto godendo l'adolescenza. Tutti questi tatuaggi hanno un significato, non sono fatti a caso. Mi vesto sempre di nero, e allora?! C'è gente che è peggio di me, sia per tatuaggi, sia per i vestiti neri.» tutti si girano verso Luca e Amanda. «E poi, guardatevi allo specchio prima di giudicare una persona, e potete giurarci che io lo faccio, mi guardo, e so di fare schifo e di non essere bella.» un ragazzo del "pubblico" mi interrompe.
X: «Tu non sei bella, sei sexy! C'hai un culo da spavento e p....»
B: «Io sono sempre qui eh!» lo trucida con lo sguardo.
Io: «Comunque, non ho mai preso in giro nessuno, anzi. Quante volte ti ho difesa Emily?» la cerco tra la folla.
E: «Tante, e forse non ti ho mai ringraziato....»
Io: «Non giudicate una persona senza sapere la sua storia, il suo passato, perché potrebbe essere stato durissimo. Non si giudica un libro dalla copertina...» faccio per scendere, quando sento qualcuno urlare: è lo stesso tipo di prima.
X: «Perché, tu ne sai qualcosa di libri?» parte una risata generale.
Io: «Fammi pensare, a me piacciono i libri? Mmmm... Ho fatto giusto qualche tatuaggio.» mostro il braccio con Okay? Okay. Poi con fare provocatorio, mi volto e mi abbasso leggermente i jeans, facendo intravedere gli slip, per far vedere i simboli di Harry Potter, Hunger Games, Divergent e Shadowhunters. Mi volto di nuovo e mostro il polso con l'infinito di After e la frase più celebre.
Io: «Ripeto, prima di parlare, accertati che il cervello sia collegato alla bocca.» scendo dalla panca e con fare provocatorio, passo davanti al ragazzo che è rimasto esterrefatto.
Usciamo dalla scuola e sotto lo sguardo attento di tutti gli allievi, entriamo in macchina e partiamo alla velocità della luce. Appena siamo fuori dalla loro visuale, rallento.
Io: «Cazzo, quanto non li sopporto! Gira voce che io sia incinta e che abbia abortito per ben 3 volte! Io....» parcheggio e appoggio la testa sul volante, stringendolo tra le mani.
B: «Lasciali stare, fregatene! Tu hai me, hai Fede, hai tua sorella, Jack, Amber e poi tutte le Dreamer. Anch'io so cosa vuol dire non essere accettati... Nell'ultimo periodo soprattutto. Ma lo affronteremo insieme. Adesso.... Il nostro pomeriggio può cominciare?» tiro su con il naso, e lo guardo. Mi aveva detto che aveva una sorpresa, ma credevo stesse scherzando!
Io: «Dove dobbiamo andare?»
B: «Per prima cosa, ti devo bendare.» ma è cretino?
Io: «E come faccio a guidare?» dico ridendo.
B: «Forse, e dico, forse, qualcuno oggi ha preso la patente quindi potrebbe guidare lui.» mentre parla, è serissimo. Poi si mette a ridere e mi mostra la sua patente nuova di zecca.
Io: «Finalmente ti sei deciso! Ma sei sicuro di....»
B: «Dubiti della mia capacità di guidare?»
Io: «No, mi preoccupo soltanto per la mia povera macchina.» decido comunque di spostarmi sul sedile del passeggero. Ben mi benda e accende la macchina. Passiamo tutto il viaggio con la radio accesa. Dove mi sta portando? Sento la macchina fermarsi e Ben spegne la musica. Mi toglie la benda. Perché mi ha portato qui?
Io: «Ben...»
B: «No, ascoltami. Quando ero in Australia, ho chiesto a un amico di seguirti: mi diceva cosa facevi, come stavi.... Tranquilla, non era uno stalker, però gli ho chiesto di farmi questo favore per capire se anche tu stavi soffrendo, se mi amavi... Non mi è stato molto utile, siccome tu non hai mai dato segno di soffrire, a quanto diceva lui, però voglio fartelo conoscere. Andiamo?» scende dalla macchina e viene ad aprirmi la portiera. Mi porge la mano. Sono sicura di voler andare? Esco dalla macchina e mi lascio trascinare verso la nostra panchina. Arriviamo da dietro, e quando il ragazzo si alza, non posso credere ai miei occhi.

Io sua, lui mio❤️. #WATTYS2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora