CAPITOLO 7

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Il giorno dopo, come promesso, Bella andò nel rifugio del signore oscuro, ma, con sua grande sorpresa, non appena arrivò Voldemort la afferrò e la trascinò in una stanzina simile ad un magazzino per le scope, ai lati di Azkaban.

"Ciao, sai!" esclamò Bella indignata, e continuò "Ma che bella accoglienza, per la propria amante, spingerla in un lurido magazzinetto nel retro di una prigione senza dire una parola... credo proprio di essermelo meritato, dopo averti quasi lasciato!"

Bella si riferiva a quando aveva scoperto che lui era Tom Riddle.

"Ebbasta, Bellatrix, lo sai che ti amo!" sbottò Voldemort.

Bella parve addolcirsi a quelle parole, perciò dolcemente gli afferrò la mano e la strinse forte e chiese: "Perché siamo qui?"

"Questioni di sicurezza. Lucius sospetta di noi due, a mio parere. Pensa che ieri quando sei andata via tu qualche secondo dopo è arrivato lui..." disse Voldemort.

la stanzetta dall'aria sinistra era delle dimensioni di Hagrid, ossia alta e larghetta, ma non era abbastanza per contenere 2 persone.

Voldemort disse: "Bella, tocca qui e chiudi gli occhi, conta fino a tre e capirai il motivo del perché ti ho portata qui..."

Voldemort si riferiva ad uno stivaletto di gomma. "Dovrei toccare questo luridume?" chiese Bellatrix. "Se mi ami..." rispose Voldemort.

Bellatrix afferrò lo stivaletto di gomma fradicio e chiuse gli occhi...

Uno, due, tre...

Ora si trovavano in una casa abbandonata nel bel mezzo di un prato, che Bella parve riconoscere... "Casa Riddle..." sussurrò, come se avesse appena visto il paradiso.

una Passaporta li aveva portati fino a lì.

Voldemort urlò: "Alohomora" e all'improvviso la porta si aprì.

Si trovavano in un salottino molto accogliente con molte poltrone e soffici divani.

"Andiamo di sopra" disse Voldemort, trascinando Bellatrix verso delle scale a chiocciola.

Salirono fino al piano superiore e Voldemort fece cenno alla sua Bella di entrare in una stanzetta che conteneva un lettino, un armadio e una sedia.

"Prima le signore" disse Voldemort indicando il letto dove Bella si sedette, e sorpresa, disse: "E da quando sei un maestro del bon-ton?"

Voldemort soffocò a stento una risatina.

Si sedette accanto a lei e le baciò la guancia.

Voldemort si scandì la voce e pronunciò qualche parola, che però Bella non udì. Il rumore della voce di Voldemort era stato come un sussurro, in confronto al continuo bussare della porta.

C'era qualcuno oltre a loro?

"mi scusi, posso entrare?" chiese una voce gentile da fuori.

Voldemort sobbalzò.

"E' Narcissa, nasconditi!" sussurrò Voldemort a Bella.

La donna camminò in punta di piedi e si chiuse dentro l'armadio.

"Entra, entra!" urlò Voldemort, come per far capire a Bellatrix che Narcissa stava varcando la soglia.

L'alta donna entrò e chiese cortesemente: "Oh, mio signore, che piacere vederla qui. Ero venuta per cercare l'Horcrux che mi ha ordinato ieri sera, non ricorda?"

Voldemort all'improvviso parve ricordarsi di tutto.

"Certo che mi ricordo, Narcissa. Ora però puoi andare a continuare la tua ricerca in altre stanze, qui non c'è" rispose Voldemort.

"Oh, mio signore, è sicuro di aver controllato bene dentro l'armadio?" chiese Narcissa.

"Oh, e dai! Se ho detto che qui non c'è, non c'è!" esplose Voldemort.

Narcissa uscì  dalla stanza.


"Esci" sussurrò Voldemort rivolto all'armadio in cui Bella si nascondeva, "Ora torna a casa" le disse.


Si baciarono e poi Bella afferrò la Passapotra e se ne ritornò a casa.


amami- BELLAMORT-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora