Le Avventure Oniriche di Giada: Fragola Blu e gli zombie di budino

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Piccolo prologo di Numeme
Dato che la mia amica Giada è comunque un personaggio di rilievo che vorrei rendere partecipe, ho pensato che sarebbe stato carino creare un capitolo dedicato a lei e ai suoi sogni che fa da addormentata, ogni tre capitoli. Chissà, magari le sue avventure oniriche si potrebbero potenzialmente collegare alla trama... Buona lettura!

La principessa si svegliò in un posto un po' ombroso, con solo un piccolo lembo di luce che passava attraverso una fessura. Sembrava essere una pasticceria malandata. Non si vedeva bene, ma la regnante potè scorgere un forno, degli utensili a terra, e delle macchie di impasto sui muri.
Si rese conto di essere seduta su qualcosa di molle e marrone. La principessa inorridì e trattenne a stento un grido. -Non mi dire che sono seduta su una pila di...!- disse tra sè e sè. Ma il cumulo su cui era seduta non puzzava affatto, ed anzi...
Incerta, Giada conficcò un dito rivestito da un candido guanto di seta nell'ambigua poltiglia, e lo annusò.
-Cioccolato...?- sussurrò. Poi, con gran coraggio, si portò il dito alla bocca. -...buono!- constatò la regnante.
Era infatti seduta su una misteriosa pila di budino al cioccolato. Giada si sistemò per bene, per poi fare mente locale su quello che era successo nei precedenti due giorni.
Numeme era arrivata nel suo palazzo, avevano fatto la loro solita chiacchierata durante l'ora del tè, la streghetta le aveva fatto quella domanda controproducente, e poi...
Giada grugnì per cercare di ricordare cosa era successo dopo.
Aveva visto per mezzo secondo uno specchio che si spaccava, e poi...
Poi le era comparso davanti lui, Alois, il principe (*finto conte psicopatico) dei suoi sogni, con un espressione audace (coff coff), caratterizzata dal suo classico sorriso da gran balordo, che le tendeva una mano.
E ovviamente Giada non poteva minimamente resistere a cotanta galanteria, e si era dunque buttata di peso su Alois, anziché prendere la sua mano come ogni comune mortale.
Ma il bel biondo si dissolse sotto il suo peso e al suo posto Giada si ritrovò in una pozzanghera colorata che la risucchiò al suo interno, facendola viaggiare attraverso parecchie dimensioni diverse, ognuna più distorta dell'altra, facendo chiedere a qualsiasi persona sana di mente se la regnante non abbia accidentalmente (si spera) bevuto dell'LSD insieme al tè. Vide nuovamente lo specchio rotto di prima venire frantumato definitivamente, e diventò tutto nero per un po' di tempo indefinito, e dunque si ritrovò su uno scivolo tubolare, comodamente seduta su un gommone a ciambella, mentre sfrecciava abilmente in discesa, evitando strani spuntoni che talvolta affioravano sullo scivolo violaceo.
E...come era finita in quella pasticceria a soqquadro?
Giada assunse una posizione di meditazione toccandosi la testa alla Winnie The Pooh, e si accorse di avere un gran bernoccolo sulla nuca, che faceva anche un po' male. Grazie alla scoperta del bitorzolo, la principessa si ricordò che per evitare uno spuntone particolarmente grande aveva fatto una sterzata a sinistra pericolosa, che l'aveva fatta balzare abbastanza in alto da farle tirare una craniata clamorosa sul "soffitto" dello scivolo tubolare, e con ogni probabilità aveva perso i sensi fino all'atterraggio sul budino. E a quanto pare deve essere stata svenuta per un bel po', perché in quei due giorni non era accaduto nient'altro. Si voltò e vide effettivamente la fine dello scivolo a tubo, mentre scrutando al di là di un frigo rovesciato si poteva vagamente scorgere il gommone a ciambella giallo, mezzo sgangherato.
A questo punto, Giada aveva parecchie domande che le frullavano in mente:
Cos'erano quelle visioni di specchio frantumato che aveva ogni tanto?
Come ci era finita su quello scivolo?
Cos'era successo alla pasticceria?
Tutto questo marasma è un sogno? O qualcosa di più?
Dove cavolo era Numeme?
Perché il budino era così comodo?
I suoi pensieri furono interrotti bruscamente, perché in quel momento la delizia su cui era seduta cominciò a vibrare terribilmente, obbligando Giada a scendere di corsa. Stranita, la ragazza stette a fissare il budino che vibrava come gelatina, tipo i coscioni di una persona in carne quando glieli schiaffeggi. Stava quasi per andarsene, ormai stufatasi dello strano spettacolo, ma al grande budino si formarono due paia di occhi da cui colavano gocce di cioccolato, e due manone uscirono dalla dirompente massa dolce. Spuntarono anche una fila di denti fatti di cioccolato fondente 75%, affilatissimi e a dir poco letali (oltre che amarissimi), e due piedoni con tanto di unghione, fatte anch'esse di cacao. Il blob-mostro di budino emise un ruggito che fece volare via la piccola tiara della regnante, e prima che lei potesse ammonirlo con un "che modi!" il mostrone aveva già cercato di agguantarla con una delle sue grandi mani, ma Giada, una volta alzato il lungo vestito tenendolo con le mani, si mise a correre recuperando la tiara, ad una velocità abbastanza moderata a causa delle scarpette di diamante (modesta!) che aveva ai piedi. Superò la cucina della pasticceria e si avviò in un lungo corridoio illuminato fiocamente da piccole lampadine sul soffitto, mentre le mura erano anch'esse costellate di dolci sfracellati e impasto. Il mostro la inseguiva rotolando su se stesso, anche se essendo fatto di budino perdeva diversi pezzi durante il tragitto, fino a che non dovette fermarsi e prendere fiato, con la lingua a penzoloni.
Questo permise alla regnante di seminarlo e di giungere in uno sgabuzzino su cui porta c'era scritto "VIETATO L'ACCESSO AI NON AUTORIZZATI", e tentò di sbarrare la porta con un manico di scopa trovato nella stanzetta una volta varcata la soglia della stessa. Anche questa stanza era poco illuminata. La fonte di luce era un candelabro con delle piccole torce elettriche al posto delle candele. Insomma, un oggetto molto random che però aveva il suo perché. Frugò tra le scatole per cercare se ci fosse qualcosa di minimamente utile. Di vagamente interessante trovò solo un grande cucchiaio in acciaio e una forcina blu. Scostò una grande scatola e trovò un passaggio segreto chiuso, stranamente, da una grande fetta di torta. La ragazza, anche se non particolarmente affamata, la mangiò a piccoli morsi, per poi rivelare che dietro la torta...


          

...c'era dell'altra torta.
Scavarsi un tunnel a suon di morsi non le pareva salutare, quindi si mise a scavare con il grande cucchiaio trovato in precedenza, fino a trovarsi in un altro tunnel con sotto una grata malandata. Non ci volle molto a buttare giù la grata e a cadere malamente al piano sottostante. Qui trovò un antro oscuro, così oscuro che non riusciva a vedersi neanche i piedi. Dall'oscurità si avvicinò una lucetta tremolante. Giada si mise in posizione d'attacco, brandendo il cucchiaio. Proprio quando la lucetta era abbastanza vicina per saltarle addosso e menarla di santa ragione come il Dio Marte comanda, si accorse che la luce proveniva da un candelabro (questa volta con vere e proprie candele di cera) tenuto da una bambina piccina, con lunghissimi capelli blu; indossava un vestito a palloncino dello stesso colore, ai piedi non aveva nulla, a parte una cavigliera con dei piccoli pendentini colorati sulla sinistra. Il suo viso era curioso e innocente, ma la totale assenza di pieghe d'espressione e gli occhi mediamente spalancati la rendevano un po' inquietante.
La bimba spalancò la bocca, con una voce inespressiva ma energica:

-Io sono Fragola Blu.-

E non disse nulla di più, continuando a fissare Giada con la stessa inquietante inespressività.
Dopo qualche secondo di silenzio (Giada era troppo stranita per dire qualcosa), la bimba parlò di nuovo.
-Mangia, mangia.- incalzò la strana bambina, porgendo una grossa fragola rossa alla regnante, che la prese in mano con diffidenza. -Mi spiace, ma non ho fame...- disse Giada con un sorriso di sufficienza. Infatti lo stomaco della regnante era più piccolo di una noce e le bastava poco per sentirsi sazia. Fragola Blu sbattè i piedini per terra, senza distogliere il suo sguardo ambiguo dalla principessa. -Mangia, mangia.- ripeté con il solito fare sommesso. Giada, da buona regnante forse un tantino viziata, odiava farsi dare qualsivoglia ordine, dato che da dove veniva lei ogni parola che diceva agli altri era legge, e non il contrario. Era quindi molto indispettita e in situazioni normali non avrebbe dato al succoso frutto neanche un morsettino, ma questa Fragola Blu poteva essere un mostro come quello che aveva incontrato prima ed era meglio non farla arrabbiare. Con una faccia scocciata si ficcò in bocca la grande fragola e la ingurgitò senza quasi masticarla. Fragola Blu annuì con la testa, non cambiando espressione.
Poi prese la regnante per un polso e cominciò a tirarsela dietro.
-Dato che io ti ho dato qualcosa, tu mi darai qualcos'altro in cambio.- spiegò la bambina, continuando a camminare. -Ma io la tua fragola delle mie ciabatte manco la volevo!- ribattè Giada con un tono altezzoso. Fragola Blu la ignorò e continuò il suo discorso. -Aiutami a trovare Fragola Rossa. Si è persa mentre stavamo riformando le barricate con i dolci perché si è lasciata distrarre da qualcosa che non conosco.- la bambina si voltò verso Giada per controllare che non la stesse per pugnalare alle spalle col cucchiaio (?!), e notò qualcosa nei capelli della principessa. Si mise a tirarle i biondi boccoli, senza cambiare espressione. -È di mia sorella. È di mia sorella. È di Fragola Rossa.- sempre la stessa monotonia nella voce. Giada scansò la piccola e si tolse la forcina blu, quasi perdendo la pazienza. -Toh! Pigliala! Ma lasciami in pace!-
Fragola Blu strappò l'oggettino dalle mani di Giada, e lo ingoiò. -Dove l'hai trovata?- chiese in seguito.
Giada assunse un'espressione saccente e incrociò le mani dietro la schiena. -Eh no! Tu mi hai dato la fragola e io ti ho dato la forcina, il debito è saldato!-
In quel momento si ritrovò distesa sul suolo in un secondo. Fragola Blu l'aveva spintonata a terra ed ora era seduta sul petto della regnante. -Mangia. Mangia.- disse nuovamente la bambina, tirando fuori un'altra grande fragola, questa volta di colore giallo. Ma Giada aveva serrato la bocca e Fragola Blu tentava di far ingoiare la fragola alla povera principessa. Sembrava una mamma disperata che cercava di far mangiare la pappa al suo bambino piccolo, forse in una salsa leggermente più inquietante. A quel punto si sentì un rumoraccio, come quello di un meccanismo che si rompe. Fragola Blu tirò su la testa repentinamente come reazione al rumore, e si mise a correre mentre trascinava via Giada, cui vestito prezioso colse l'occasione per pulire il pavimento. -Le barricate...-sussurrò mentre continuava a correre. Giada non fece in tempo a chiedere perché stessero scappando, perché lo capì da sola: dallo stesso buco da cui era caduta lei si stavano calando degli zombie fatti di budino. Giada non sapeva se ridere o domandarsi della sua sanità mentale. Una cosa però la chiese.
-Perché stai scappando? È solo un po' di budino! Non mi sembrano pericolosi...-
Fragola Blu non si fermò, e ignorò la ragazza.
A furia di correre, le fiamme del candelabro si erano quasi spente ed entrambe erano praticamente nell'oscurità più totale. Anche in quel momento delicato la bambina non sembrava essere spaventata. Continuava semplicemente a ripetere, come una cantilena, "le barricate". Poi indicò Giada. -È colpa tua.- sentenziò.
-Tu hai distrutto le barricate di torta.- concluse, continuando a puntare il suo ditino pallido su Giada, la quale non volle mentire: -È vero. Ma ero inseguita da un mostro di budino dai denti taglienti, non avevo scelta!- disse con tono di sufficienza, sicura di avere ragione. Ma Fragola Blu continuava ad essere impassibile. -Tu hai distrutto le barricate di torta. E tu le ricostruirai.-
Giada era inorridita. -Cosa? Mi forzi a trangugiare quelle tue fragolacce, mi slerci il vestito, fai la furba con me e ora ti aspetti pure che io ti ricostruisca quelle tue stupide barricate! Io non so neanche prepararle delle torte così complesse! Neanche in mille anni! Va' che insolente!- disse ad alta voce, priva ormai di qualsivoglia pazienza.
Fragola Blu non aveva cambiato la sua espressione di una virgola. -Allora sconfiggi gli zombie. Io penserò alle barricate. E poi cercheremo Fragola Rossa. E tu verrai con me.- detto questo, ripresero a camminare; infatti grazie alla pausa le fiamme si erano ravvivate un pochino. Giada si accorse che erano giunte in un incrocio a quadriportico. In centro all'incrocio c'era una casetta.
Fragola Blu aprì la porta e forzò la regnante ad entrare con lei. Posò il candelabro sul tavolo e accese un'altra candela, avviandosi verso una piccola cucina, con tanto di forno, mattarello, piccolo frigo, zucchero, farina, panna montata e altre scatole di legno, che contenevano probabilmente ingredienti. Giada si accorse che il pavimento era tappezzato da piante di fragole, che spuntavano dalle mattonelle.
-Non pestarle.- disse la bambina, mentre stava prendendo del cibo dalle scatole. Poi frugò in una scatola più grande e tirò fuori un fucile a pompa (!!!). -Tieni.- si limitò a dire Fragola Blu, mentre si sporgeva verso la regnante, che prese l'arma titubante. -Non so quanti proiettili ci siano ancora. È Fragola Rossa che combatte gli zombie, io preparo solo le torte e l'aiuto con le barricate. Ma non combatto. E lei non è qui. Non so dove tenga le munizioni.- Giada non sembrava turbata dalla notizia. -Se finiscono le munizioni, li prenderò a scarpate, e vedrai come correranno via!- afferrò il candelabro ed uscì di casa a passo spedito, pur non avendo la minima idea di dove stesse andando.
Ad un certo punto, proprio quando credeva di essersi persa, sentì dei versi strascicanti.
"Zombie!"pensò la ragazza, tirando un calcio al vuoto per preparare i suoi tacchetti in caso di svantaggio.
Il candelabro emetteva una luce fin troppo fioca per scorgere lo spazio intorno a sé. Così buttò il candelabro a terra cercando di creare un fuoco più grande.
In barba a qualsi voglia legge fisica, astronoma, scientifica, biologica, logica e chi più ne ha più ne metta, il fuoco prese e si propagò su una buona dose di terreno. In questo modo riuscì a vedere tutte quelle loro molli facce da budino, e non era spaventata. Caricò il fucile con un gesto veloce e si mise in posizione d'attacco, con una faccia che non ve la raccomando.
"Allons-i, mes amis!" pensò la regnante, mentre le creature si avvicinavano lentamente.

Giada riuscirà a fare il loro gelatinoso sedere a strisce?
Chi è Fragola Blu?
E dov'è Fragola Rossa?
Questi e tanti altri misteri verranno svelati in
Resident Evil-
Cioè,
Le Avventure Oniriche di Giada!

Angolo di Numeme (anche conosciuta come Faceless)
Questa piccola grande sottotrama si apre con un casino immane e poco umorismo, ma man mano che Giada scoprirà dov'è finita e come farà a scappare, la serie diverrà molto più divertente e scorrevole, prometto!
Per la cronaca, una volta Giada ha veramente sognato Fragola Blu (e Fragola Rossa) durante un'apocalisse zombie, anche se mi son permessa di rielaborare i personaggi e le vicende.
State sintonizzati per il Capitolo 5, dove ritorneremo a seguire l'avventura di Numeme!
ヌメメ

KUROQUALCOSA: Numeme's Chronicles-Princess Giada's rescueWhere stories live. Discover now