Capitolo 15.

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Quanti altri giorni ancora come questi, mi aspetteranno?

Giuro di non farcela più, per una volta, mi sto arrendendo anche io.
Ed è davvero una sensazione bruttissima, una sensazione di fallimento che non auguro a nessuno, neanche a chiunque mi abbia rinchiuso qui dentro.

Non mangio da giorni, l'unica cosa che mi portano è qualche scarto del loro pranzo, tranne una ragazza, lei a volte mi ordina di mangiare il suo pranzo.

Non faccio che trascorrere le giornate così, nel pieno del grigio, mentre cammino tra i miei pensieri, che per poco non mi uccidono, anche se a tutta questa tortura, la morte sarebbe stata così dolce.

Voglio uscire da qui, voglio riabbracciare mio padre.

Mio padre, chissà cosa starà facendo adesso, sono chiusa qui dentro da giorni, ma lui non ha mai cercato di tirarmi fuori.
Un uomo come lui, così rispettato.

Voglio sentire di nuovo il profumo dei capelli di Selena, voglio rivedere il suo sorriso mentre scherziamo insieme.

Voglio correre tra le braccia di Nash, che non hanno mai smesso di stringermi in tutti questi anni.

Voglio rivedere Cameron, almeno per un secondo, rivedere il suo sorriso mentre i suoi occhi guardano me.

Voglio abbracciare Jack per dirgli che andrà tutto bene, anche se Madison non ci sarà più. E infine, vorrei svegliarmi e accorgermi che è stato solo un brutto sogno, che lei adesso è con lui.

Ma non è così, alla fine siamo e restiamo tutti soli.

Continuo a guardarmi intorno, cercando qualcosa a cui potermi aggrappare per non buttarmi giù mentalmente.

Ma ci sono solo io.
E non posso aggrapparmi ancora a me stessa.

La ragazza di cui ho parlato prima si avvicina a me. "Devi mangiare, sei dimagrita" Mi fa notare lo schifo che sono diventata.

"Oggi non ho fame"

"Anche ieri hai detto così"
Da giorni cerco di comprendere le loro voci, ma fallisco.

"Voglio solo uscire da qui"

"Lo vogliamo tutti" Risponde lei.

"Non dirmi cazzate, voglio tornare a casa"

Mi accarezza i capelli, il suo tocco a me sconosciuto, mi fa comunque vibrare il cuore. "Tornerai a casa, Ashley, tornerai"

No che non tornerò, nessuno mi tirerà fuori da qui.

Prende una pezza, passandomela sul braccio peno di ferite.
Applica il disinfettante su tutte le ferite che ricoprirono il mio corpo, mentre il disinfettate si asciuga, lei mi guarda quasi con occhi pieni di compassione.

"Non guardarmi così, non merito questo sguardo!" Esclamo con tono di voce bassa, quello che mi rimane dopo le urla doloranti di stamattina. "Sono dimagrita tantissimo, quasi riesco a toccarmi le ossa, i miei occhi sono contornati da un colore violaceo, il mio colorito del viso è cadaverico, la mia pelle è macchiata di lividi, sono sporca, quasi non riesco a parlare. Ma dopotutto riesco ancora ad aprire gli occhi, potrai guardarmi così quando non riuscirò più ad aprirli, ma io ti ringrazierò di esserti presa cura di me"

Accenna un sorriso, subito dopo ritorna seria, senza tralasciare emozioni ma con gli occhi lucidi. "Hai una ferita infettata, maledizione"

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