19) Out of danger

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19) out of danger

Limbo.
Era la parola giusta che stava raccogliendo il mio stato d'animo da una decina di ore a questa parte.
Certe volte non capiamo il significato di determinate parole. Siamo umani eppure capita molte spesso di trovarci a pensare che alla fine non tutto quello che ci circonda è di nostro interesse. Se qualcuno una settimana fa mi avesse detto che adesso me ne sarei stata seduta su una poltroncina abbastanza scomoda con mia madre che mi dorme sulla spalla e con Bradley che mi guarda con la coda dell'occhio sperando di non essere notato, gli avrei semplicemente dato del coglione.
Avevamo dato il consenso al Dr. Fillmore di procedere con l'intervento e adesso eravamo in attesa di un responso positivo o negativo che fosse. C'erano veramente molti rischi. Le possibilità di mio padre erano appese ad un filo. La sua vita era appesa ad un filo. Ancora dovevo riprendermi dalla decisione di mia madre che aveva acconsentito senza battere ciglio all'idea dell'intervento. Non aveva praticamente compreso niente di tutta la conversazione eppure non si era tirata indietro davanti all'inevitabile.
Limbo.
Ero in un cazzo di limbo che mi logorava dentro. Erano dieci ore che avevano portato mio padre in sala operatoria e il mio cuore rallentava ogni minuto che passava. Avevamo acconsentito a fare l'intervento e poco più di mezz'ora più tardi avevo stretto la mano ad altre cinque persone che il Dottor Fillmore si era portato da Baltimora. L'anestesista, il Dottor Thomlinson, era uscito dopo circa un paio di ore, per informarci che l'intervento era cominciato e che mio padre aveva reagito bene all'anestesia totale. Mi era sembrata una buona cosa ma più il tempo passava, più la mia mente viaggiava per luoghi che era meglio non intraprendere. Perchè ci mettevano così tanto tempo?


-tieni Bimba-

Alzai lo sguardo verso quella voce che bisbigliava per non disturbare mia madre e lanciai una benedizione a chiunque avesse messo Bradley Lays sulla mia strada. Senza di lui non sarei stata in grado di affrontare tutto questo. La mia forza era lui.
Lo ringraziai con un sorriso sincero e afferrai il cappuccino che mi stava offrendo. Avevo bisogno di buttare giù qualcosa di caldo e quel profumo di latte e caffè fece meraviglie.

-ho paura Bradley- dissi in inglese in modo da estromettere mia madre dalla conversazione.

Tutto quello che volevo e che cercavo di fare era di non farle vedere la mia paura o la mia angoscia. Ne aveva abbastanza lei per entrambe.

-questo genere di operazioni sono complesse Gloria. Non possono svolgersi in poco tempo.- mi rispose stringendomi la mano e dandomi quel poco di forza che mi serviva nell'ascoltare le sue parole.

-ne è passato tanto..-

Lo sentì ringhiare e avvertì nitidamente la vibrazione del suo cellulare nella tasca della giacca. Era una roccia. Lavorava come un pazzo anche con un oceano di distanza che lo divideva dalla sua azienda. Guardò lo schermo dello smartphone e premette il pulsante di rifiuto chiamata. Lo faceva spesso e la cosa non mi aveva mai destato molto sospetto. Lui era il signore dell'universo e sicuramente poteva anche permettersi di chiudere la comunicazione in faccia a qualcuno.

-mi prometti una cosa appena tutto questo casino sarà finito e torneremo a casa?- gli domandai a bruciapelo mentre rimetteva il telefono nella giacca.

-tutto quello che ti frulla per la testa.-

-mi porti a Las Vegas?- domandai sorridendo come una ragazzina.

Il mio sorriso si riprodusse anche sul suo volto e mi prese il viso tra le mani. Avrei voluto essere spensierata e vivere il nostro amore fuori dalle quattro mura di un'ospedale.
Ci eravamo confessati il nostro amore reciproco e sinceramente non avrei mai creduto di passare le prime ore dopo il "ti amo" fatidico che aspettavo da tutta un vita, in un ospedale. Pensavo che qualcosa in lui si sarebbe rotto. Che ne avrebbe avuto abbastanza di sostenermi davanti a questa cosa più grande di me e di lui, ma invece non lo faceva. Mi stava dietro e mi supportava come nessuno nella mia vita aveva mai fatto. Che fosse proprio questo il significato del vero amore? Non lo sapevo perchè non avevo mai amato, ma adesso potevo affermare con certezza che senza Bradley nella mia vita sarei stata nella merda in tutti i sensi.

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