Capitolo 14

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Ignazio's pov

Non so descrivere come mi sento in questo periodo,nella testa ho una gran confusione. Sono troppe le cose successe in questo periodo.

Domani raggiungerò Piero e Gianluca a Bologna. Sono appena arrivato in un locale di Marsala,i miei amici hanno deciso di fare una rimpatriata, compresa Alessia. Giorgia non è con me perché ha finito molto tardi di lavorare ed è abbastanza stanca per uscire.

Entro e vado a salutare i miei amici,ci accomodiamo e ordiniamo dei cocktail. Alessia è accanto a me.

Finisco di bere il mio cocktail,Alessia me ne porge un altro dicendomi che devo assolutamente provarlo e quindi bevo anche quello,anche se già mi gira la testa. Mi alzo e vado verso l'uscita per prendere una boccata d'aria. Alessia si preoccupa e mi raggiunge.

Alessia: Tutto bene?

Io: Diciamo di sì,ho bevuto più del dovuto. È meglio che vada a rinfrescarmi la faccia in bagno.

Rientro e mi vado verso il bagno. Entro in bagno e mi rinfresco la faccia. Quando sto per uscire dal bagno mi ritrovo Alessia che mi spinge dolcemente di nuovo verso il bagno e chiude la porta a chiave.

Io: Che ti prende?

Non mi fa finire di parlare,si lancia verso di me,mi afferra il viso tra le mani e in un attimo mi ritrovo con le sue labbra che premono prepotentemente sulle mie per poi dischiudersi e lasciare libera la lingua di inumidirmi il labbro inferiore con estrema lentezza prima di chiedere il permesso di unirsi alla mia,permesso che io però non le accordo.

Ora appoggia le sue labbra appena dietro l'orecchio premendole lentamente e dolcemente lasciandomi così un umido bacio. D'istinto io inclino appena la testa offrendole così la mia parte più sensibile che lei non tarda ad iniziare a stuzzicare. Mi ritrovo dunque ora le sue labbra sul mio collo,sul quale lascia una scia di umidi baci che mi fanno gemere di piacere.

Alessia: Mi sono mancati gli adorabili versi che fai quando godi.

Io: Sei sempre stata tu a decidere di non sentirli più.

Alessia: Hai ragione,ma ora ho deciso che li voglio sentire nuovamente.

E sostituisce le labbra con la lingua che passa lentamente lungo tutto il mio collo. Il mio respiro si fa sempre più affannoso e i gemiti escono dalla mia bocca in maniera sempre più prepotente,la vedo sorridere.

Alessia: Mi è sempre piaciuto sapere di essere la causa del tuo godimento. Lasciati andare piccolo,lo so che lo vuoi anche tu.

Cavolo quanto ha ragione,la desidero davvero molto,l'ho sempre desiderata, ho sognato tantissime notti di trovarmi in questa situazione ed ora che finalmente ce l'ho qui di fronte a me in carne e ossa,mi trovo combattuto a doverla respingere.

Non le rispondo mentre lei continua a torturarmi il collo e l'orecchio.

Alessia: Quanto sei sexy Ignazio,lo sei sempre stato ma ora sei davvero irresistibile.

Insinua la sua mano sotto la mia camicia accarezzandomi il petto scendendo fino al basso ventre. Sento che sto iniziando ad eccitarmi in maniera piuttosto evidente e decido che è arrivato il momento di fermarla. Le prendo le braccia e mi libero della sua trappola.

Io: Alessia no,non è questo che voglio.

Alessia: E allora cosa vorresti? Perché mi respingi se sei tu il primo a desiderarmi?

Il suo tono continua ad essere troppo sensuale,così come il suo sguardo e i suoi movimenti. Sto facendo molta fatica a trattenermi dall'adagiarla su quel divanetto e farla mia. Diventa poi tutto ancora più complicato quando inizia a sbottonarmi la camicia.

Io: Che fai? Fermati.

Mi sorride maliziosa.

Alessia: Tu sei mio e lo sei sempre stato anche in questi mesi di lontananza.

E purtroppo temo che abbia ragione lei. Pensavo di averla dimenticata, pensavo di non provare più nulla per lei ma le emozioni che mi sta facendo provare,oltre all'istintivo piacere fisico,mi stanno provando il contrario.

Alessia: Voglio farti mio.

Mi torna in mente il momento in cui lei mi ha comunicato che non ci poteva essere un futuro,la sua impassibilità di fronte alle mie suppliche di non lasciarmi,la sua totale indifferenza nelle mie richieste di darmi una possibilità,il suo silenzio a seguito dei miei messaggi pieni di disperazione e dolore ma soprattutto mi torna in mente Giorgia.

L'allontano dolcemente da me divincolandomi. L'espressione di Alessia è delusione mista rabbia.

Alessia: Cosa succede? Non ti piacciono le mie attenzioni?

Io: Non più. Ti ringrazio per tutte queste attenzioni ma ora proprio non ho voglia di...

Alessia: Mi dispiace ma non ti credo.

Io: Non ti avvicinare più,per favore.

Le dico allungando la mano in segno di stop per fermare immediatamente il suo avanzare nuovamente verso di me.

Alessia: Non ti capisco,fino a poco fa non ti dispiaceva quello che ti stavo facendo.

Io: Era il mio corpo a volerlo,non la mia mente.

Alessia: E tu dai retta al corpo.

Io: No,non lo posso fare.

Alessia: Io lo so che tu ancora mi desideri,so che non ti sono indifferente.

Io: Hai ragione,non mi sei indifferente ma ormai è troppo tardi.

Alessia: Non è mai troppo tardi.

Io: Sì che lo è.

E finalmente riesco ad abbottonare la camicia.

Io: Ora gentilmente,potresti uscire?

Alessia: Ma io...

Io: No Alessia,non voglio sentire niente.

Esce e torna a sedersi insieme agli altri. Dopo qualche minuto li raggiungo e gli comunico di non stare molto bene e così me ne torno a casa.

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