Ci fecero entrare nell'ambulanza.
Quando provarono a mettermi il collare protestai. Non volevo sembrare un'idiota. Mentre mi dimenavo per far capire ai paramedici che non mi serviva assolutamente, feci ridere il ragazzo.
Lo osservai meglio: aveva i capelli ricci, di un marrone chiaro. I suoi occhi erano verdi giada. Era bellissimo.
Allora gli angeli esistono...
Pensai, mentre lo guardavo, cercando di non essere scoperta.
«Come ti chiami?» chiese lui, mentre un paramedico gli fasciava il braccio sanguinante.
«Luna.» risposi. Mi bagnai le labbra, secche. La mia voce tremava, ancora scossa da quello che era accaduto poco prima.
«E tu..?» aggiunsi. Cominciai a giocherellare con il bordo della felpa.
«Harry.» i miei occhi incrociarono i suoi, verdi. I miei occhi sono quasi neri. Marrone scuro.
«Bel nome.»dissi piano. Abbassai lo sguardo e mi spostai i corti capelli castani dietro l'orecchio. Lo facevo spesso quando ero nervosa.
Un paramedico disse:
«Ragazzi siamo arrivati.» sbuffò e aprì la porta dell'ambulanza.
Dentro, un medico ci esaminò per mezz'ora. Non mi piaceva affatto quando la gente mi guardava così: mi sentivo un'animale di una specie rara allo zoo. Ho sempre odiato essere giudicata. Durante le interrogazioni ho sempre la tremarella. Alla fine mi misero il tutore al polso destro. Il ciò aveva anche dei pro e dei contro, a pensarci bene.
Pro: non avrei più potuto scrivere. Cosa che forse va anche nei contro...
Contro: non potevo più suonare la chitarra e il tutore mi aveva già stufata.
«Ti odio.» gli sussurrai.
«Parli.. Con il tutore..?» chiese Harry. Io sgranai gli occhi, non pensavo mi avesse sentito.
«Eh?! Ehm.. Io...» mi misi la mano dietro la testa. «Si. Parlo con il tutore.» lui scoppiò a ridere.
«Hey!» protestai. «Tu cos'hai?»
«Braccio che sanguina e gamba rotta.» fece spalluce. «A me bastava salvare te.»
Arrosii. Uscì dalla stanza brandendo la stampella. Lo raggiunsi. Lo fermai.
«Grazie.» mi avvcinai e gli diedi un piccolo bacio sulla guancia.
«Prego..» mi sorrise.
Okay, quando ti spunteranno le ali?
Pensai. In quel momento due voci irruppero nel corridoio dell'ospedale.
«Haz!!» esclamò un ragazzo moro e alto, con gli occhi azzurro chiaro.
«Louis...» mormorò Harry.
«Luna!!!» urlò Jessica, la mia migliore amica.
«Jessy..!!» mi corse in contro e mi abbracciò.
«Mio Dio Luna..!! Stai bene?»
«Si, si.. Sto bene. Grazie a Harry.» lo indicai.
«Grazie di averla salvata! Grazie, grazie, GRAZIE!!» gli strinse la mano, lui la guardò incredulo.
«Luna, lei è tua sorella..?»
«Si. No. Si. Ma.. No.» dissi.
«Deciditi.» disse Harry.
«È la mia migliore amica.» affermai.
«Ah. Okay.»
«E lui è..?» indicai il ragazzo von gli occhi azzurri, che per via della corsa aveva ancora il fiato corto.
«Louis Tomlinson!» esclamò lui, con un sorriso angelico. «Oppure Peter Pan. Sono il fratello di Harry.»
«Okay. Ma..» mi rivolsi a Jess. «Tu come sei arrivata qui?»
«Louis mi ha accompagnato con il suo Range.»
«No.» Harry la irruppe. «È il mio Range.» disse mettendo in evidenza la parola "mio".
«Già... È di Harry.» disse Louis rosso in viso.
Harry mi prese la mano.
«Venite, vi accompagnamo a casa.»
«Ma, non sapete dove abitiamo... E Harry... Non puoi guidare.»
«Per guidare guido io..» mi rassicurò Louis. «Per le indicazioni... Me le puoi dare tu.»
«Okay. Andiamo.» concluse Jessica.
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The green-eyed demon
Fanfiction[...] Sentivo, anzi, sapevo che in lui c'era qualcosa di strano. [...] -Luna sono un mostro. -Non mi lasciare... Ti prego..-disse con il visto bagnato di lacrime. -Lo sto facendo solo per il tuo bene. [...] || Una creatura della notte non può innamo...