Martha

133 9 2
                                    

Quel mattino, quasi tre mesi dopo la notte temporalesca che aveva riportato alla sua mente i ricordi di quei viaggi passati, il Viandante si alzò di malumore. Aveva creduto, sbagliando, che gli avrebbero permesso di uscire dall'ospedale, la settimana scorsa, ma non era stato così.

Sperava di non doverlo fare, ma non riusciva più a sopportare quella prigionia forzata. Se fosse rimasto lì ancora a lungo, come era previsto che facesse, molto probabilmente sarebbe impazzito.
Decise, lo decise nell'istante in cui aprì gli occhi, che avrebbe fatto in modo di essere fuori da quell'ospedale prima di sera. Ad ogni costo.

Stava appunto stabilendo gli ultimi dettagli del suo piano, quando entrò la prima dottoressa del giorno.
Era una bella donna, di colore. Una bella ragazza, si corresse mentalmente, ma con occhi... stanchi. Sembravano aver visto molto per la sua età. E, si disse, d'altro canto non poteva che essere così, date le circostanze: Londra e la Terra, in quegli anni, avevano subito davvero molti attacchi alieni, che avevano coinvolto più o meno da vicino un po' tutti.

-Allora, signor...Black, giusto? Mi perdoni, sono al secondo turno e mi sembra di non dormire da una settimana!
Il Viandante si astenne dal precisare che probabilmente era vero, preferendo l'adulazione alla verità: aveva imparato che con gli umani era molto meglio evitare la sincerità, quando essa rivelava dettagli spiacevoli.
-Sembra fresca come una rosa, dottoressa Jones.
-Mi chiami Martha, signor Black, la prego! Ormai ci conosciamo da un po', giusto?
-Già, Martha. Purtroppo, vorrei aggiungere, nonostante la sua presenza abbia addolcito la mia permanenza qui.- Sorrise cordiale, sperando di non aver esagerato. Ancora non era molto abituato ai modi di fare del luogo.
-Signor Black... se cerca di farmi cadere ai suoi piedi mi spiace ma devo avvertirla, sono impegnata: mio marito è geloso e non gradirebbe sapere che flirto al lavoro, sa?
Martha mostrò al Viandante l'anello che portava all'anulare, un bel cerchietto di oro bianco che donava alle sue mani affusolate.
-Le mie congratulazioni, Martha. Sa, probabilmente questa è la conversazione più lunga che abbiamo mai avuto! Ma la prego, mi chiami James.
-Credo che abbia ragione, James! Sono sempre così di corsa...
-Sembra quasi che le piaccia.
-Mi sa che è così. Una volta ero sempre così felice di essere trafelata...!- alzò lo sguardo, perdendosi nei ricordi.
Il Viandante ne approfittò osservarla: non si sarebbe mai potuto notare, ad una prima occhiata, ma avrebbe giurato... sì! Sì, non vi era alcun dubbio! Quella musica....! Era da lei che proveniva, allora! Avrebbe dovuto capirlo, ma le sue orecchie non erano più sensibili come una volta!

Ma adesso ne era assolutamente certo. La dottoressa Jones- anche se non sapeva ancora come, quando o perché- aveva viaggiato nel tempo!
Si perse ad osservarla, cercando di comprendere. Non sarebbe dovuto essere possibile, i viaggi nel tempo non erano previsti che non tra alcuni decenni, se non secoli, ma... era accaduto. Doveva essere stato alcuni mesi fa, se non un anno o più, ma il vibrare dei suoi atomi, così diverso da quello del resto del mondo, a causa dei ripetuti spostamenti temporali, era inconfondibile!

Doveva capire. Ma come introdurre l'argomento? Si perse a riflettere, smettendo di percepire il mondo circostante.
-James? Si sente bene?
Aveva smesso di prestare la dovuta attenzione alle parole della dottoressa, ma non solo, aveva lasciato che il suo cuore battesse incontrollato, dando sfogo al l'emozione che non poteva mostrare in altro modo. Ora, però, i suoi battiti così accelerati avevano destato i sospetti di Martha, che si era preoccupata.
-Sì, sì, non tema: è che mi sono appena ricordato di una cosa...
-Oh, una cosa piacevole?
-Sono certo che lo potrebbe diventare.
-E come, se posso chiedere?
-Se lei mi aiuta, Martha.
-Farò del mio meglio, James, ma non sono sicura di aver capito cosa vuole da me!
-Per ora, la mia giacca, per favore. E una risposta: conosce per caso un uomo, un... alieno...
-James, lei mi spaventa!
-Davvero, Martha Jones? Io la spavento? Dopo tutte le cose che deve aver visto...
-Di cosa parla?
Le tremava la voce. Il Viandante percepì la sua paura. Sentì che si era spinto troppo oltre con le sue affermazioni, l'aveva messa sulla difensiva.
-Mi lasci spiegare. Mi lasci ricominciare, come non ho mai fatto finora.
-La ascolto.
-Il mio nome, il mio vero nome, sarebbe capace di distruggere questo mondo e forse, se abbastanza lo ricordano e lo temono ancora, l'intero sistema. Io, per questo, mi faccio chiamare Viandante.
-Viandante...chi?
-Oh, quante volte ho sentito domande del genere! E, immagino, lei abbia già interrogato similmente un altro uomo, o donna. Con un altro "nome", certo...
-Lei si sbaglia, signor Black. E credo che ora farebbe meglio a riposare. Non si sente bene, evidentemente.



Foto: Freema Ageyman, aka Martha Jones

I'm not alone|| Doctor WhoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora