Sono china sui compiti di matematica, tutta lamentosa poiché ne ho tantissimi e non mi sono spicciata a farli prima.
- Che palle, ho fame. - sbuffo, e, dandomi un momento di tregua, scendo al piano inferiore di casa in cerca di qualche merendina nella sacrosanta dispensa.
Appena prendo un pangoccioli, mia mamma mi guarda male.
- Dovresti davvero smetterla di ingozzarti di tutte quelle porcherie, prima o poi diventerai una balena! - anche se, in certe occasioni, avrei voglia di sbuffare, questa volta rido perchè sara la milionesima volta che mi dice queste cose.
- Poi! - detto questo scappo nuovamente nella mia camera e, appena chiudo la porta alle mie spalle, Marco mi chiama al telefono. Velocemente premo il pulsante verde e la sua voce mi arriva alle orecchie.
- Ehi Bea! - sembra così felice, mi riempie il cuore di gioia e nemmeno so il perchè.
- Ciao! - rispondo con altrettanto entusiasmo, forse troppo - volevi parlarmi, vero? - alludo al messaggio di ieri sera. Nel mentre inizia a parlare, addento la merendina.
- Sì, non hai idea di cosa voglia dirti - un cipiglio mi si forma in viso.
- Dovrei preoccuparmi? - posso giurare di averlo sentito ridacchiare.
- No, no, nulla di allarmante -Fa una piccola pausa e poi riprende a parlare.
- Quest'anno voi fate la gita di quarto superiore a Barcellona, no? - mi torna in mente il discorso della stessa professoressa Russo all'inizio dell'anno in cui ci ha detto che affettivamente avremo fatto un' uscita nella splendida città spagnola.(ps 'sta gita è una cosa che ho completamente inventato lol)
- Sì, perché? - chiedo, giocherellando con la matita.
- L'anno scorso noi abbiamo fatto la stessa identica gita, e abbiamo visto i ragazzi che erano di quinto superiore nel nostro hotel, solo che loro stavano lavorando facendo dei piccoli stage per entrare nel mondo del lavoro - inizia - questi stage servono per agevolare i ragazzi interessati ad un lavoro al di fuori dell'Italia, o più in generale della propria nazione. - ascolto tutto molto attentamente, eppure non capisco dove voglia andare a parare.
- Capito, ma cosa vuoi dire? -
- Voglio dire che tra le scuole che hanno preso parte a questa iniziativa c'è anche la mia, Bea. -
Rimango con la bocca aperta per non so quanto tempo, infatti la voce di Marco mi riporta coi piedi per terra.
- Bea, ci sei?! -
- Sì, sì! - mi affretto a rispondere - questo vuol dire che molto probabilmente ti avrò fra i piedi anche a maggio in Spagna?! - esclamo con ironia e troppo entusiasmo. Non capirò mai come Marco si trovi ovunque io vada, se sia il destino o meno. Fatto sta che spero sarà una bella vacanza, anche perchè mancano ancora quattro mesi.- Allora mi consideri una palla fra i piedi?Oddio Facchinetti, sappi che mi reputo offeso! - ridacchio, anche perchè è palese il suo tono divertito.
- Comunque vestiti, perché questa rottura di coglioni sta venendo a prenderti per fare un giro! -***
Marco non mi ha dato il tempo di rendermi decente, dato che nemmeno dieci minuti dopo la telefonata me lo sono ritrovato a casa.
- Dove hai intenzione di portarmi? - noto che non ha intenzione di usare la sua macchina, infatti iniziamo ad avviarci a piedi appena usciamo di casa.
- A dire il vero non lo so, avevo intenzione di andare in qualche bar perché si muore di freddo e voglio una cioccolata calda, poi devo semplicemente andare in palestra. -
Devo andare in palestra.
L'immagine di Marco sudato e senza maglia devo dire che è una visione veramente allettante, quindi perchè non approfittarne come farebbe ogni ragazza sulla faccia della terra?
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Il figlio della professoressa #Wattys2017
Teen FictionCosa succede quando il figlio della professoressa mette gli occhi sulla sua alunna più odiata? H.G #1 in Teen Fiction 20/05/2017 #2 in Teen Fiction 2/08/2017 Cover by @harrjsgraphic