3\06\2017

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3\06\2017

  Mi ha chiamata. La psicologa mi ha chiamata per dirmi che lei ha preso una decisione e che vuole spiegarmela a voce di persona.
Mille pensieri affollano la mia mente, se volesse dirmi che sono pazza e che per lei starei meglio in una casa di cura? Non so come la prenderei, probabilmente ce l'avrei ancora di più con me stessa e con questa mia maledettissima fragilità che mi sta distruggendo. 

Almeno prima avevo lui che mi lasciava piangere e sfogare per quanto tempo volessi senza giudicarmi, anzi, dopo mi tirava fra le sue braccia fin quando non mi addormentavo esausta dalle lacrime. Mi manca da morire tutto ciò.

Sono le tre del mattino e io non riesco a prendere sonno, quella che mi sembra essere ansia divora la mia anima non lasciandomi riposare. Passerò una notte in bianco, non c'è nulla da fare. 

Quando ho parlato con Giulia e Riccardo della chiamata hanno tentato di infondermi positività, dicendomi che ce l'avrei fatta e che ero forte.
Poi Giulia è stata costretta ad uscire, aveva delle commissioni da sbrigare e sono rimasta sola con mio fratello che mi ha abbracciata senza dire nulla. Alla fine mi ha parlato, sapevo che non avrebbe resistito a lungo senza dirmi ciò che pensava realmente. 

"Lo so che ti manca, ma tu devi guardare avanti e rifarti una vita, non puoi rimanere sola ancora." So che ha ragione, ho un fratello saggio e mi ha sempre dato i consigli giusti.

"Lo so." Ho pianto tantissimo, probabilmente non lo facevo così forte da quando ero piccola.

"Cosa aspetti Kia?" 

"Il momento giusto."

"Sai bene che non arriverà, non dimenticherai mai il dolore che hai, è stato qualcosa di troppo forte. Questa ferita non si chiuderà mai." So anche questo, lo sento fin troppo anche ora, dopo cinque lunghissimi mesi. Mi sono sembrati i peggiori che io abbia mai vissuto, tra lacrime, pentimento, rancore. Poi nemmeno più quelle. Apatia più totale. Non sentivo più nulla, mi sembrava come se mi avessero svuotato ed è stato anche peggio di soffrire. Lo facevo comunque, ma in modo diverso e senza riuscire ad esternarlo. Rimaneva chiuso in me come una bomba che si accumula per poi esplodere. 

"Credi che non lo sappia? È stato importantissimo per me. Forse se non lo avessi conosciuto avrei sofferto di meno, ma sarei diversa da quello che sono. Appena riuscirò ad uscire da questo tunnel ritornerà la Chiara che aspetti da tanto, cresciuta e migliorata. Il dolore non l'ho metabolizzato, ci convivo ormai e fa parte di me. Non sei l'unico a sperare che un giorno ci sia un altro al mio fianco, ma non riesco a immaginarmi con qualcuno che non sia lui."

"Lo so piccola, lo so, ma tu ce la farai. Sarà bello ritornare a vivere, gli potrai dedicare tutti i successi che vuoi, l'importante è che la smetti di privarti di tutto ciò che ti rende felice. Non gli stai facendo nessun torto, ti amava e, in questo momento, vuole solo la tua felicità, anche con un'altra persona, basta che ti renda felice." Vorrei trovarla una persona che sia in grado di rendermi felice come faceva lui, ma chi riuscirebbe a stare accanto ad una persona sapendo che questa divide il tuo cuore tra te e un altro uomo? Nessuno o, forse, nessuno che io conosca. In ogni caso voglio andare a piccoli passi e un altro uomo mi sembra ancora lontano. Devo partire prima da una consapevolezza con me stessa, metabolizzare per bene tutto e poi, forse, se supero queste prove, andare avanti e aumentare sempre il livello.

La prima cosa ora sono i risultati, potrebbero segnare la mia rinascita o la mia fine. Una parola da cui dipende tutto il mio futuro.  

                                                                                                                                             Kia

Memorie Di Noi #Wattys2017 (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora