23.apologizing

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La sveglia suona sul mio comodino e i raggi del sole sorto ormai da ore si fanno spazio tra le mie tende un po' troppo sottili,illuminando tutta la stanza.Mi giro nel letto per poter spegnere il fastidioso rumore proveniente dal mio cellulare.Come vorrei poter rimanere sotto queste coperte calde ancora un po'.L'autunno ormai alle porte inizia a far sentire il suo freddo che entra dagli spifferi della mia finestra.Mi alzo con la solita voglia di vivere nascosta sotto i piedi che non vuole uscire,ma proprio mai.Mi preparo velocemente e chiudo alle mie spalle la porta dell'ingresso del condominio per poi dirigermi alla fermata del bus.Gli auricolari sono già nelle mie orecchie e la musica scandisce il mio battito cardiaco.Non so come potrei fare senza la musica.È proprio una questione di vita o di morte.Veramente.Lo penso veramente.
È da un po' che alla fermata dell'autobus al mattino non vedo Lucas e rimango stupita a vederlo a testa bassa con una delle solite felpe con il cappuccio dirigersi sotto la pensilina dove aspetto anche io.Non so se si accorge di me,forse è troppo impegnato a guardarsi le vans nere.Ha un'andatura lenta,un po' molleggiante,le spalle curve e la testa bassa.
《Luke..》dico a bassa voce togliendo le cuffiette dalle mie orecchie e appoggiandole intorno al collo.È il momento giusto per parlargli,siamo solo io e lui e nessun altro intorno che potrebbe sentire e mal interpretare.Nessuno che critica o giudica.Neanche lui potrebbe fingere di non vedermi e se cercasse di non guardarmi sarebbe comunque costretto ad ascoltarmi.
Tira su la testa e incrocio i suoi occhi azzurri un po' meno pesti dell'ultima volta in cui ho incrociato per sbaglio il suo sguardo nel corridoio.
Mi avvicino piano,come quando vedi per strada un gatto e lo vuoi accarezzare ma hai paura di spaventarlo avvicinandoti.Non dice nulla,non si muove,continua a guardarmi negli occhi con un'espressione vuota e spenta.Con quei suoi occhi azzurri che mi infastidiscono.Sembrano voler sempre entrarmi dentro,ma oggi no,oggi non hanno quella solita luce.
Mi avvicino ancora e allungo piano una mano verso il suo volto e appoggio un palmo sulla sua guancia accarezzando lentamente e delicatamente con il pollice lo zigomo gonfio e ancora un po' violaceo.
《mi dispiace..》sussurro piano chiudendo gli occhi.Non riesco a sopportare i suoi occhi azzurri nei miei così a lungo.Non riesco a vedere la sua bella faccia livida e gonfia.Sospiro e apro gli occhi lentamente notando che anche le sue palpebre sono chiuse.
Schiude le labbra screpolate e le inumidisce appena con la lingua cercando di non toccare i tagli rossi ancora non ben cicatrizzati.
《Non c'entri niente tu》dice dopo quella che sembra un'eternità,con voce secca.Sembra quasi che sia arrabbiato con me,ma non si scosta quando con la mano gli sollevo il ciuffo biondo dalla fronte.Lo guardo ancora un attimo non sapendo cosa dire.La mia mano è ancora tra i suoi capelli e i miei occhi vagano ancora sul suo viso pieno di lividi.
Non dico più nulla e mi allontano dopo aver respirato il suo profumo ancora una volta.Anche lui non dice più nulla ma sento i suoi occhi addosso mentre rimetto gli auricolari nelle orecchie e premo play.Io ci ho provato ma lui sembra non capire e accettare il mio sforzo.Non sa quanto sia strano,e forse anche difficile,chiedere scusa per me ed è stato uno dei pochi ad aver sentito uscire quelle parole dalle mie labbra.
Chiedere scusa è un'altra cosa che detesto.So che è una cosa brutta da dire ma è così.Sarà per vergogna,per paura di essere giudicata o forse per solo tantissimo orgoglio,ma chiedere scusa mi fa sentire stupida perché vuol dire che ho sbagliato.Sbagliare è umano,insomma non siamo perfetti e tutti quanti fanno qualcosa nella loro vita che non va bene o che da fastidio ad altri,ma chiedere scusa vuol dire aver accettato i propri sbagli e cercare di farsi perdonare per ciò.Io piuttosto che chiedere il perdono di qualcuno sto sola con i miei sbagli e le mie scuse mai chieste.Forse è per questo che sono circondata da aria e nuvole piuttosto che da amici,ma tanto nessuno è veramente tuo amico sono tutti pronti a parlarti male alle spalle e a criticarti.Abbiamo tutti due facce,fingiamo sempre un po' con tutti e non siamo mai noi stessi con nessuno.L'unica persona della quale mi fido sono me stessa,so come sono,conosco le mie debolezze e so i miei sbagli,non ho bisogno di fingere perché con me stessa posso essere quella che sono.Il mio passato l'ho affrontato io e il mio futuro lo affronterà da sola,perché nessuno sarà più al mio fianco.Quel posto non può più essere rimpiazzato da nessuno.
Sospiro voltando la testa e notando che i suoi occhi solo ancora puntati sulla mia figura.
Lo fisso negli occhi e vedo la mia tristezza riflessa nei suoi occhi azzurri.Sbatto le palpebre velocemente.Abbasso il capo.Non voglio che veda le lacrime sgorgare dai miei occhi.Non vorrei neanche piangere,l'ho sempre considerato stupido.Rovino sempre tutto.Lo so.Non credo ci sarà mai rimedio a ciò.Non so come fare a cambiare.Ci provo anche,ma a quale scopo?Per chi dovrei cambiare?Perché dovrei adattarmi e cambiare me stessa per qualcun'altro?Chi lo merita veramente.
Una lacrima mi bagna la guancia.L'asciugo velocemente con il dorso della mano.Tutto quello che c'è in me non va bene.Ho bisogno di buttare tutto è rivivere da capo però rimettere ogni cosa a posto in me è l'ultima cosa che voglio fare.Scavare nei miei ricordi per poi metterli da parte è una cosa che non voglio,e non posso fare.Ma ciò mi renderebbe una persona migliore.Piangere tutte le lacrime raccolte e sfogarsi una volta per tutte renderebbe le cose meno pesanti e più facili da affrontare,ma chi sarebbe disposto a starmi accanto in un momento così difficile.L'unica persona della quale ero sicura che fosse disposta a farlo non c'é più.E ci ritorno sempre sopra.Il mio più grande problema è il costante ricordo di Ashton,la costante sensazione di avere un vuoto accanto me,un vuoto incolmabile nel mio petto.Ma non posso iniziare un nuovo capitolo della mia vita se continuo a rileggere l'ultimo.
Mi spavento e faccio uno scatto indietro quando sento le braccia di Luke avvolgermi e stringermi a se.Non lo avevo sentito camminare verso di me perché nelle mie cuffiette i Fall out boy cantavano rat a tat e non lo avevo visto perché ero intenta a nascondere il mio sguardo dal suo indagatore.
Appoggia il mento sulla mia testa mentre mi stringe in silenzio.Sa di non dover dire nulla.Nulla in questo momento sarebbe la cosa giusta,tranne questo abbraccio.Questo  abbraccio è veramente l'unica cosa giusta.Le mie braccia sono stese lunghe il corpo inermi.Ne alzo una giusto per togliermi le cuffiette dalle orecchie e poter sentire il suo respiro e il battito del suo cuore sulla quale sono appiccicata.Il mio di cuore batte un po' più veloce,e spero non se ne accorga.Un singhiozzo sommesso mi fa sobbalzare le spalle.Mi stringe più forte,quasi volesse portare tutto il dolore che ho nel petto dentro di sé liberandomi da ogni peso.Con una braccio mi avvolge le spalle continuando a tenere il mio viso contro il suo petto,mentre con l'altro mi accarezza con movimenti lenti la schiena.Non so perché siamo arrivati a questo punto ma tutto ciò mi rilassa e mi fa sentire un po' meno sola.Dopo quella che sembra un'eternità ma che potrebbero essere 2 minuti come 2 secondi,sento il suo mento alzarsi dalla mia testa e il suo petto che si allontana dal mio viso.Sento improvvisamente quel freddo,quella solitudine,quel pezzo mancante che fino a pochi secondi fa mi riscaldava fra le sue braccia.Il suo profumo si fa meno intenso ad ogni passo che fa più lontano da me.
《Dispiace anche a me.》
Lo guardo con gli occhi un po' umidi e le spalle un po' curve.Lui tiene la testa bassa,come se tutto ciò fosse una sconfitta per lui,come se quelle scuse fossero un peso anche per lui.
L'autobus arriva rompendo quel piccolo equilibrio di pace che eravamo riusciti a creare.Saliamo sull'autobus e come sempre prendo posto vicino al finestrino,mi piace vedere la città scorrere veloce sotto i miei occhi vedendo lo schifo eh la povertà allontanarsi sempre di più lasciando spazio a graziose case con un cortile curato,con fiori eh piante,cani che giocano con i bambini eh signori felici seduti sul porticato intenti a vedere la felicità che li circonda.Le differenze così drastiche della mia città mi fanno schifo,ma le trovo dannatamente affascinanti.
Luke prende posto vicino a me e accennando un sorriso chiede 《posso?》indicando un'auricolare con l'indice.Non mi piace particolarmente condividere la mia musica con gli altri,la musica è una mia cosa,esprime i miei sentimenti e i miei stati d'animo,racchiude in quelle melodie la mia vita.Quasi nessuno comprende in realtà ciò che sta dietro a quei testi,forse perché ognuno di noi da una propria interpretazione alle cose,o forse perché nessuno presta molta attenzione alle cose.Forse la seconda opzione è quella che spesso è la più comune e usuale.Quasi nessuno presta attenzione agli altri,tutti pensano a se stessi non guardando ciò che li circonda.Quella musica pop con i testi sempre uguali e le melodie fatte a computer tutte uguali mi danno sui nervi.Testi banali scritti alla veloce,con poco senso o peggio,con senso assente.E odio ancor di più chi le rende così famose ascoltandole e riproducendole su youtube.
Accenno un sorriso passandogli l'auricolare.
Detesto ascoltare la musica con qualcuno anche perché l'effetto di una sola cuffietta è orribile.Senti tutti i suoi con un orecchio e con l'altro la canzone.Poi appena uno si muove si stacca la cuffietta ed è un odio incredibile.
Premo play lasciando da parte tutte queste paranoie che alla fin fine mi faccio solo io.Che sarà mai condividere una volta la mia musica con qualcuno.
Partono in sequenza due delle canzoni che sento tantissimo mie.Due canzoni con un significato per me importantissimo,con un testo che sembra sempre parlare a me e di me.
Astronaut dei simple plan ed hey I'm sorry dei blink 182.
Si susseguono altre canzoni di artisti e band varie che come sempre amo,ma se elecassi tutte le canzoni che conosco e amo rimmarei a pensare per ore e ore.
《Hai ottimi gusti musicali.》dice togliendosi la cuffietta e porgendomela.Aspetta che ritiri le cuffiette nello zaino e poi ci alziamo insieme.
《Grazie.Di solito non faccio mai sentire la mia musica a nessuno perché tutti la criticano》dico accennando una risata.In parte è fastidioso il fatto che quasi nessuno ascolti il mio stesso genere di musica e anzi lo critichino,ma in parte è anche un sollievo perché soltanto chi ne capisce un po' di musica ascolta questo genere e ciò non è per vantarmi ma è una costatazione.
《 Di ragazze che ascoltano questo genere effettivamente ce ne sono poche e fa un po',diciamo strano》dice mimando le virgolette in aria con le dita sull'ultima parola.
《Di solito ascoltano tutti quei cantanti pop commerciali,insomma trovarne una a cui non piace Justin è un miracolo.》dice sorridendo.
Quel piccolo momento di estrema spensieratezza sul suo volto lo fotografo con la mente e lo metto lì in un angolino insieme a quei pochi ricordi felici che possiedo.È bello vederlo così.È bello vederlo e basta.Questa è dura da dire,ma devo ammettere che quel sorriso,quel sorriso è veramente bello.Gli illumina il viso e gli occhi,e sembra improvvisamente che il suo viso ancora un po' livido sia felice per un attimo.Come se per un momento tutto ciò che gli è successo sparisca per lasciare il posto a un pensiero felice.
Sorrido al pensiero di essere la ragione,anche se infima,del suo sorriso.
La prendo comunque per un complimento quel'affermazione sui miei gusti musicali,insomma di solito mi criticano per essi e sentire qualcuno che trova carino il fatto che mi reputi diversa dalla massa di ragazzine in calore per i cantanti belli è una cosa carina.
《Ma come hai potuto dire ciò!!Jb è il mio idolo indiscusssooo!》dico ridendo e appoggiando una mano sul cuore come a dire di essermi sentita ferita per quella sua affermazione.
《Insomma..hai visto i suoi tatuaggi da bad boy,la sua tartaruga da palestrato e i suoi capelli biondi super fighi!Ommiodio io me lo sposo!》dico seria e con sguardo sognante ma con un sorriso ebete sul volto che smorza tutto.Scoppiamo a ridere entrambi mentre apre la porta dell'ingresso della scuola e mi fa cenno di passare prima di lui.
《Abbiamo lezione insieme la prima ora?》chiede mentre molto delicatamente tiro l'anta di alluminio del mio armadietto tentando invano di aprirlo.Odio questa scuola così vecchia con i banchi con le gomme sotto,le sedie che cigolano e gli armadietti che non si aprono.
《Alla prima ho filosofia》dico sbuffando e riuscendo finalmente ad aprirlo.
《Odio profondamente filosofia.》sentenzia mentre chiudo l'armadietto.
《Ma no,insomma il prof è una palla,però la materia è bella.Alcuni ragionamenti proprio non li capisco però spesso mi trovo d'accordo con quello che dicevano quei pazzi scellerati.Preferisco essere odiato per ciò che sono piuttosto che essere amato per ciò che non sono.》dico facendo la voce grossa sulla citazione finale.
《Ma quello non era il cantante dei nirvana che lo diceva?》chiede sorpreso e con un piccolo sorriso sul viso.
《Eh beh i cantanti rock non fanno parte dei filosofi?》domando ironicamente.
Entriamo in classe e ci sediamo ai nostri posti pronti per questa splendida lezione di filosofia.Io sono vicino alla finestra,come sempre.Quando mi annoio mi piace guardare il mondo fuori da quel vetro che continua a vivere senza di me e senza di nessuno presente in questa scuola.Lucas è qualche posto più avanti in centro alla classe.
Mi sorride prima di sedersi.Credo che un po' tutti l'abbiano notato e perciò mi sento gli occhi di tutta la classe puntati contro.
《Stai con Hemmings?》chiede sorpresa la ragazza davanti a me improvvisamente incuriosita della mia vita e rivolgendo uno sguardo sognante a lui.Non è il caso di guardarlo così,mica è Dio.
《Perché?》chiedo un po' divertita dalla domanda e un po' infastidita dal fatto che la gente parli con me.
《Beh prima si è picchiato con Calum per una questione nella quale c'entravi tu,oggi entrate in classe insieme e ti sorride carino,insomma...hai visto che bel sorriso?aaahhh》dice quasi sbavando per l'emozione.
《Cosa c'entro io nella loro rissa?》chiedo non badando ai suoi occhi a cuore e alla bavetta che cola dal lato della bocca.
《Cosa c'entri tu?Ma se lo sanno anche i muri》dice ridendo e girandosi verso l'ingresso per l'entrata del prof.
Punto lo sguardo su Lucas.Lui è concentrarto sul prof.Questa la devo sapere.Non pensavo di essere la colpa di ciò.Oggi gli ho chiesto scusa ma non per questo,insomma non lo sapevo.E se non vorrà dirmi nulla lui,chiederò a chiunque presente in questa scuola.

niente contro Justin Bieber lol,è solo il solito esempio.

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