CAPITOLO 80

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                      CAPODANNO (1)

È forse il tempo il peggior nemico
dell' uomo?

Che scorra lento o veloce non importa, tanto arriverà sempre quel momento  atteso con ansia, così come arriverà quello che hai più temuto.

Non puoi ingannarlo. Può sembrarti prolungato quando ti ritrovi a fissare il soffitto senza far nulla. Può sembrarti sfuggente quando sei con un amico, quando ridi fino a farti venire le lacrime. Ma il suo arco è sempre lo stesso.

Siamo schiavi del suo gioco, io in primis lo sono stata moltipliche volte. Questi sei giorni ne fanno parte.

La cosa che più mi fa arrabbiare è che per la maggior parte del tempo sono stata seduta a pensare. Seduta!

Mai mi sono sentita così inutile in vita mia! Inutile come un sacchetto di plastica che vola in cerca di un posto in cui posarsi. Inutile come una sciarpa in pieno Agosto. Inutile come un' analfabeta in una biblioteca.

Ma come  puoi evitare qualcosa se non  sai nemmeno di cosa si tratti?

Semplice! Non puoi...

<<Dai, ti prego!>> Ripeto ancora una volta mentre metto le mani a preghiera e sbatto le palpebre più volte.

<<Ma abbiamo preso un appuntamento! Sarebbe scortese non presentarci al ristorante con gli altri nostri amici>> Max si guarda attorno e si alza sulla punte per guardare oltre la fila di macchine avanti a noi.

<<E da quando tu ti preoccupi di essere scortese?>> Quasi rido.

<<Da quando la cena non la pago io>>

Ah ecco!

Un uomo alto all'incirca due metri, tutto muscoli e barba, viene verso di noi a bordo di una moto.

<<La mia Baby Max!>> Esclamo e, appena l' uomo scende da essa, corro ad abbracciarla.

<<Come l' ha chiamata?>> Sento dire dietro di me.

<<Storia lunga , amico...>>

Alzo gli occhi al cielo. Cosa c'è di strano?!

<<Max?>> Chiedo mentre lui prende il portafoglio dalla stasca dei suoi Jeans.

Paga l' uomo che ha di fronte e si gira nella mia direzione, alzando un sopracciglio quando mi vede inginocchiata mentre abbraccio la sua moto.

<<Cos' altro c'è? >> Sbuffa.

Quando fa così mi fa sentire come una bambina piccola che da solo fastidio, d' altra parte so che è tutta scena e che il mio comportamento infantile lo diverte.

"Mi stai cambiando la vita, Jessica Patterson. E nessuno ci era mai riuscito fino a ora"

<<Tu ci tieni a me?>> Chiedo.

<<No, Jessy. Non andremo fuori città per festeggiare Capodanno>>

<<Non sei per niente romantico! Mi aspettavo una risposta come " ovvio, tu sei la mia ragione di vita">>

<<Io sono la tua ragione di vita, ma tu non sei la mia>>

<<L' importante è crederci>> Mi alzo e mi pulisco i pantaloni dalla polvere.

<<Ti pregooo>> Attivo la modalità leccaculo e gli butto le braccia a collo, accarezzandogli i capelli .

<<Mm...forse mi stai convincendo...>> Mi alita in faccia. Sa di menta.

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