capitolo quattro-voglio tornare a casa!

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La sveglia suona alle sei e mezza in punto facendomi alzare di colpo, non devo sprecare nemmeno un secondo se voglio arrivare presto in aula, sposto le lenzuola e in una rapidità assurda mi faccio il letto.
Mi precipito in bagno facendomi una doccia rigenerante mentre ripasso mentalmente il percorso per arrivare all'aula che ho studiato praticamente durante il viaggio.
Ho paura di perdermi e fare un'altra delle mie pessime figure!
Esco dalla doccia e mi attorciglio un asciugamano intorno al corpo per poi passare a pettinarmi ed asciugare i capelli che non sopporto.
Ci metto più tempo del previsto e questo mi fa irritare, caspita sono già le sette e venti!
Mi faccio una treccia a spina di pesce e indosso il mio completino composto da camicia rosa cardigan bianco e gonna a pieghe dello stesso colore.
Mi guardo allo specchio e mi metto gli occhiali sorridendo.
Finalmente sono pronta!
Esco dal bagno e sistemo la borsa mettendo i libri della lezione e prima di uscire dalla stanza do un occhiata a Caleb che dorme ancora avvolto nelle coperte.
Sembra quasi carino mentre dorme ovviamente!
Chiudo la porta e mi immergo nei corridoi lunghi e confusionari dove c'è grande chiasso.
Mi chiedo se ogni giorno sia così o magari solo perché è il primo giorno.
Giunta nell'atrio salgo le scale che portano alle aule e inizio a cercare la c 0.147 ricordando la mia mappa mentale.
Dopo pochissimo finalmente la trovo, varco la soglia e mi accorgo che anche se è ancora presto l'aula è piena, tant'è che fatico a trovare posto gli unici liberi sono quelli su in platea o uno in quinta fila a fianco ad un ragazzo con l'acne.
Non ho altra scelta che sedermi al suo fianco, salgo le scale e mi avvicino alla fila.
«scusa è libero?»chiedo cortesemente.
Il ragazzo con l'acne e gli occhiali quadrati si gira verso di me e balbettando risponde.«certo accomodati.»
Mi piace la gentilezza delle persone.
Mi siedo e gli pongo la mano.«piacere io sono Grace.»
Lui mi guarda per qualche secondo incredulo dopodiché stringe la mia mano sorridente, presentandosi anche lui.«Tom... è un piacere conoscerti..»la sua voce è tremante.
«và tutto bene?»chiedo perplessa.
«si si... scusami è che nessuna ragazza mi ha mai rivolto la parola per più di due secondi...»risponde imbarazzato.
Tom mi fa davvero tenerezza e in un certo senso so benissimo cosa prova.
«sai nemmeno io ho mai avuto grandi conversazioni con i ragazzi.»confesso ridendo.
«davvero e perché mai? Mi sembri una ragazza così a posto a differenza di tutte le ragazze di oggi...se sai cosa intendo!»
Arrossisco per questo suo complimento che mi fa veramente piacere.
«ti ringrazio ma io ecco...non sono la ragazza che le persone vorrebbero avere come amica o fidanzata!»
«lo stesso è per me...vedi a causa della mia orrenda faccia!» dice parlando ovviamente della sua acne.
«beh io non giudico le persone dal loro aspetto esteriore quindi se vuoi puoi essere mio amico.»dico sorridendo.
Lui per quasi non sviene dalla gioia!
«mi piacerebbe tantissimo!!»
Sorrido nuovamente sentendo uno strano battito nel cuore, ma non ho tempo di aggiungere altro perché arriva il professore.

Dopo due ore piacevolissime di storia della letteratura usciamo tutti dall'aula per andare via, sfortunatamente oggi non ho altre lezioni e quindi decido di passare il mio tempo in biblioteca leggendo qualche libro insieme anche a Tom, il quale scopro che è davvero appassionato per l'etica Nicomachea di Aristotele proprio come me.
È sorprendente scoprire che anche lui ama simili letture come me!
Giunta la sera sono ancora immersa nella lettura che non mi accorgo nemmeno che si è fatto tardi e che sta per chiudere, siamo talmente presi che la bibliotecaria ci viene a richiamare dicendo che stanno per chiudere.
Imbarazzati chiediamo scusa e usciamo ridendo.
È stato un bel primo giorno!
Ma dopo poco capisco di essermi sbagliata...
Sulle pareti del corridoio vi sono attaccati con non so cosa i miei indumenti intimi e le mie foto di sta notte mentre dormivo in pigiama.
Sconvolta mi guardo attorno vedendo che tutti mi indicano e ridono di me.
«ma quella sei tu?»chiede Tom frastornato.
«oh mio Dio...no...non può essere...respira Grace è solo un brutto sogno!» dico cercando di tranquillizzarmi ma con scarso successo...non può essere!
Chi diamine può essere stato?!
In lontananza vedo Caleb vantarsi per qualcosa insieme a Roxana ed altri ragazzi.
In un momento tutti mi é più chiaro...È STATO LUI!!
Presa da una rabbia che nemmeno io pensavo di conoscere corro come una furia nella sua direzione e lui nel vedermi sorride trionfante.
«sei stato tu non è vero?!?!»
«può darsi!» dice con un ghigno.
I suoi amici mi prendono in giro senza importarsene del fatto che io sono proprio lì davanti a loro.
«ma che cavolo di intimo indossi?»chiede uno.
«secondo me le mutande di sua nonna!»dice un altro.
«povera indossa anche i push-up perché è senza tette!»risponde una ragazza da i capelli blu come la notte al suo fianco, vestita praticamente in un modo indescrivibile.
Io resto in silenzio di pietra senza riuscire a dire nulla mentre tutti mi ridono addosso.
«ehi voi ragazzi senza cervello lasciatela in pace!»dice quasi con un sussurro Tom cercando di aiutarmi.
So che ha appena compiuto un grande atto di coraggio e lo stimo per questo, ma non voglio che prendano di mira anche lui.
«e tu chi sei ragazzino?»chiede ridendo sempre la stessa ragazza.
«sono....Tom...un suo amico...»
«ma bene piccola principessina vedo che hai un nuovo amico nerd uguale a te uh uh!» mi schernisce Caleb.
Presa dallo sconforto scappo via rifungiandomi nella mia stanza.»

La mia eccezione sei tu // (#Wattys 2017)❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora