Capitolo 8

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Esco dall'auto ed entro nel grande palazzo, entro nella sala comandi "okay disattivo le telecamere" dico seria, metto i guanti e digito diversi codici sui computer "fatto"
Okay ti sto seguendo con il gps, stanno arrivando due uomini spostati.
Mi nascondo sorridendo divertita, due uomini corrono davanti a me, esco dal mio nascondiglio e corro fuori si entra in scena.
Vado alla reception "buongioro sono Lauren Whiter, ho un appuntameto con il signor Durin" dico gentilmente, guarda l'agenda.
"Settimo piano signorina" annuisco e la ringrazio, salgo in ascensore sorridendo fiera, un uomo guarda dritto nel suo ingessato nero.
Carino?
Sorrido divertita.
Forse dovrei punirti per ieri sera, una bella figura di merda che ne dici.
"Oh non ho premuto il piano" dico divertita, vedo che ha già premuto lui.
Sorrido divertita "okay..."
"Dovete scendere anche voi al sette?" Dice l'uomo serio, ha la voce profonda e calda.
Lo guardo e sorrido "si" dico gentilmente.
Mi guarda attentamente serio "chi siete signorina?"
"Lauren Whiter" mento sorridendo sensualmente.
"Michael Durin" dice gentilmente, lo guardo sorpresa, bell'uomo.
"Oh è un piacere signore" dico sorridendo.
"Il piacere è tutto mio" dice sorridendo "un meraviglioso piacere?" Mi squadra maliziosanente.
Sorrido mordendomi il labbro inferiore "siete davvero gentile" dico sensualmente.
L'ascensore si apre "venga nel mio ufficio" obbedisco e lo seguo, entriamo "si accomodi"
"Grazie" vado alla sedia muovendo i fianchi e mi siedo sensualmente.
"Quanti anni avete signorina"
"Ventiquattro" dico sorridendo.
"Siete davvero bellissima"
Si siede accanto a me "davvero?" Dico sporgendomi verso di lui.
"Oh si, che ne dice di fare velocemente le domande?"
Risponde alle domande velocemente, fingo di mangiare una caramella tenendola sotto la lingua, mi prende per i fianchi e mi mette a sedere su di lui.
"Siete un uomo tremendamente eccitante signor Durin" dico avvicinandomi alle sue labbra.
"Mostratemi come siete eccitata signorina"
"Oh si" lo bacio e gli spingo in bocca la pastiglia, mi guarda sorpreso e la ingoglia "oh mi scusi la gomma" la ingoia e sorrido divertita mentre spalanca gli occhi, mi fingo spaventata "si sente male? Oh mio dio! Aiuto! Aiutatemi!" Esco fuori di corsa mentre Adam se la ride nell'auricolare, trovo un uomo e gli chiedo aiuto, entriamo e vediamo il signor Durin a terra, ha gli spasmi, dati dal veleno contenuto nella caramella, mi fingo terrorizzata agitandomi, chiamiamo il 911 ma lui muore prima, non lo soccorrono in tempo, fingo di piangere.
"Oh mio dio!" Dico piangendo, l'uomo che ho chiamato cerca di consolarmi mentre mi fingo disperata, mi accompagna alla macchina e parto verso casa, sorrido divertita scoppiando a ridere appena sono fuori dal parcheggio "oh mio dio, questa si che è da raccontare"
Aiutatemi vi prego! Aiuto! Mi imita Adam al telefono.
Ridiamo entrambi "dovrebbero darmi l'oscar"
Arrivo fuori casa e sorrido, scendo dalla macchina ed entro in casa, vedo Henry e Margaret che parlano con mia sorella.
"Mi ero dimenticata di lei" mormoro innervosita.
"Jess!" Dice felice.
"Cathrine" dico fingendo un sorriso.
Mi abbraccia assaltandomi, guardo Henry e spalanco appena gli occhi indicandola, alza appena le mani.
Fulmino Sarah con lo sguardo, mima la porta che si apre e qualcuno che entra e poi apre le braccia.
"Mi sei mancata sorellina, ma parliamo di cose serie" dice sorridendo "Perché non mi hai mai parlato del tuo fidanzato?"
"Forse perché non ti dovevi intromettere nella mia vita?" Dico alzando un sopracciglio.
"Mamma?" Tomas mi guarda dalla porta, gli sorrido.
"Vieni tesoro" corre da me e lo prendo in braccio, Justin mi raggiunge e sorrido sedendomi, prendo anche lui, do un bacio a entrambi.
"Tomas, vieni a dare un bacio alla zia" dice mia sorella sorridendo.
Tom mi guarda e annuisco sorridendo, va da lei e glielo da, comincia a spupazzarlo.
"Mamma" dice allungando una mano verso di me.
"Torna qui tesoro, Caty-lu sai che è piccolo, non gli piace essere spupazzato" dico fingendomi gentile mentre Tomas le fa la linguaccia "Tomas"
"Antipatica" sussurra per poi abbracciarmi.
Sarah cerca di non ridere "Stai ridendo Sarah?"
"No Caty, piuttosto raccontaci cos'hai fatto in Francia" dice sorridendo.
comincia a parlare vantandosi "mamma possiamo andare su?"
"Oh si, andate coraggio, vi chiamo io dopo" dico al suo orecchio, gli do un bacio sulla guancia e ridacchia scendendo, do un bacio anche a Justin e corrono su.
Torno a guardare mia sorella.
"E poi oh si, sono andata alla scala e ho visto delle ballerine meravigliose, erano leggiadre e sembravano volare" dice affascinata, io e Sarah alziamo gli occhi al cielo, allora sono andata a scuola di danza, ho imparato tante cose ma ho capito che non fa per me, ho scusate" risponde al telefono e si alza andando in cucina, sospiro stravolta "basta" fingo di tagliarmi le vene e Sarah e Margaret ridono, Henry mi viene vicino e sorride.
"Tua sorella è un po..."
"Egocentrica" dice Margaret sottovoce.
"Giusto un tantimo" dico distanziando parecchio le mani, scoppiano a ridere di nuovo.
"Com'è andata l'intervista?" Dice Sarah dolcemente, sussulto spalancando gli occhi.
"Oh ehm...bene..." dico abbassando lo sguardo "scusate vado a controllare un attimo i bambini"
Vado di sopra "ehi cuccioli" dico sorridendo, stanno giocando divertendosi.
"Ciao mamma" dicono sorridendo, mi siedo accanto a loro, do un bacio a entrambi "vi voglio bene piccoli"
Mi abbracciano "sei triste mamma?" Dice Tomas.
"Un po tesoro" mi stringono forte.
"Ehi ehi mi strozzate" dico ridacchiando, mi riempiono di baci facendomi ridere "d'accordo piccoli leoni basta!"
Ridono divertiti "ti vogliamo bene mamma"
"Ah si? Che ne dite di farmi un bel disegno della nostra famiglia? L'artista più bravo dormirà con la mamma che ne dite?"
"Siiiiiii!" dicono felici, do loro dei fogli e dei colori e cominciano a disegnare, torno di sotto passandomi una mano tra i capelli, mia sorella saluta al telefono, mi tolgo l'auricolare nascondendolo in un cassetto.
"Jess, mi dispiace ma credo di dover andare, ci vediamo presto sorellina" dice abbracciandomi, tiene una mano sulla mia spalla e io sussulto.
"Cosa stai combinando sorella?" Dico seria.
"Non so di cosa parli, devo scappare, ciao" dice sorridendo dolcemente, se ne va e mi stacco la cimice dalla spalla.
"Ma davvero?" Mi tolgo la camicia e la botto nel fuoco, diverse lucine rosse si accendono, alzo gli occhi al cielo "fai schifo nel tuo lavoro"
Metto una felpa a caso e sospiro sedendomi di nuovo accanto a Henry "era la mia camicia preferita" mormoro come una bambina.
Mi accarezza i capelli "te ne regalo una nuova?"
Scuoto la testa "tranquillo ne ho altre" sospiro "quella ragazza mi farà impazzire un giorno, se ne va, poi torna, pretende di fare quello che vuole e riparte come se niente fosse, non ce la faccio, mi stanca solo ascoltarla"
"È entrata da sola, ho aperto la porta e ha detto: 'Jessica è in casa, ciao Sarah!'" Dice Sarah divertita.
"Ahhh che pazienza!"
"Mamma!!!! Abbiamo finito!!!!" I bambini entrano sorridendo, mi salgono sulle gambe.
"E va bene fatemi vedere i vostri capolavori, ma che braviiiii!" Dico sorridendo.
"Chi ha vinto mamma?" Dice Justin felice, Sarah e Margaret lo guardano sorprese.
"Tanto ho vinto io vero mamma?" Dice Tomas.
"Non è detto mi piace molto anche il disegno di Justin" dico divertita.
"Ma tu non sei la sua mamma" dice arrabbiato, Justin abbassa lo sguardo e scende correndo di sopra.
"Tomas non si dicono queste cose" dico severamente.
"Ma è la verità, Henry non è il mio papà e tu non sei la sua mamma!" Dice con le lacrime agli occhi.
"Tomas guardami, a te manca il tuo papà?" Dico seria, annuisce "anche a Justin manca la sua mamma e dire queste è cattivo Tom"
"Scusa mamma" lo metto sul divano, Henry non c'è.
"Mi prometti che non lo fai più?"
"Si mamma"
"Bravo, ma sei in punizione"
Comincia a singhiozzare e io esco andando in camera, busso ed entro, vedo Henry che tiene Justin tra le braccia, mi siedo accanto a loro.
"Justin" dico dolcemente, mi guarda piangendo, allungo le braccia e viene da me, lo stringo forte mentre mi abbraccia, canticchio facendolo smettere di piangere "vieni ti faccio vedere una cosa bellissima, attaccati alla mia schiena"
Obbedisce, apro la finestra e mi arrampico su una grande griglia di ferro, salgo sul tetto e mi siedo mettendolo tra le mie gambe.
"Guarda il cielo tesoro" si appoggia a me e lo guarda "sai perché ci sono tutte quelle stelle?"
Scuote la testa "sono li per farci sorridere, e sai chi fa loro compagnia?"
"La mia mamma?" Dice tristemente.
"Oh si, la tua mamma è lassù, è la stella più luminosa e ti guarda dicendo 'ma guarda un po il mio leone come cresce forte e coraggioso'" gli do un bacio sulla guancia stringendolo, ridacchia "la tua mamma vuole che ogni volta che guardi cielo tu sorridi, e pensi a lei"
"Le parlo sempre sai? La mia mamma mi sente vero?" Dice dolcemente
"Si ti sente" dico dolcemente.
Sorride "grazie Jess"
"Di niente cucciolo" dico dandogli un bacio sulla guancia "Tomas non voleva dirti quelle cose, non arrabbiarti con lui okay?"
"Si"
"Scendiamo o rimaniamo ancora qui"
"Qui"
"Okay" mi sdraio e lo metto accanto a me, guardiamo il cielo sorridendo.
"Credo che la mamma sarebbe felice se ti chiamassi mamma" dice timidamente, ridacchio.
"Puoi chiamarmi come vuoi cucciolo" dico annuendo, mi da un bacio sulla guancia.
"Ti voglio bene mamma" sorrido.
"Vieni torniamo giù" si riattaca a me e scendiamo "io sono spiderman!"
Ride divertito, vedo Henry che sorride guardandoci "papa!"
Justin corre da lui "vado da Tomas okay?"
Henry annuisce, scendo di sotto e vado in salotto, non lo vedo "Tomas?"
"Stava piangendo" dice Sarah dolcemente.
Lo sento piangere e guardo la porta del mio studio "Simba" sospiro e vado alla porta "Simba qui mamma alpha, mi senti?"
"Simba non c'è" mormora tristemente, Sarah e Margaret mi guardano dalla porta del salotto, mi siedo ai piedi della porta appoggiandoci la schiena e la testa, chiudo gli occhi.
"Allora forse mamma alpha dovrebbe andare via"
"Lasciate un messaggio dopo il bip, bip" dice tristemente.
"Ciao Simba, sono mamma alpha, volevo dirti che quando tornerai a casa, ti compro un gelato e ti comunico la mia sentenza sui disegni, ah si e vorrei dirti che Justin non è arrabbiato con te e nemmeno io, e poi....ah si e poi tra poco andremo a dormire, domani c'è l'asilo, fine del messaggio, passo e chiudo"
Rimane in silenzio e anch'io, sorrido sentendo i suoi passi, mi appoggio allo stipite rivolgendo il fianco alla porta, la apre appena.
"Non sei arrabbiata con me?" Dice dolcemente.
Sorrido "no"
"E Justin?"
"No"
"E papà? Il mio papà non Henry?"
"Neanche lui è arrabbiato" dico sorridendo divertita ma rimanendo con la testa appoggiata allo stipite.
"Neanche Henry?"
"No" dico scuotendo la testa "vieni qui Simba"
Mi salta addosso piangendo, lo stringo forte "va tutto bene tesoro" dico dolcemente.
"Ho fatto piangere Justin mamma, sono cattivo, non giocherà più con me"
"Non sei cattivo tesoro, tutti sbagliano, facciamo così" lo metto a cavalcioni su di me e gli asciugo le lacrime "adesso andiamo su e gli chiediamo scusa, poi gli dai un forte abbraccio di quelli che solo noi sappiamo dare e fate pace okay?"
"Okay"
"Okay" dico dolcemente, si alza e faccio lo stesso, vediamo Henry e Justin scendere le scale, Si bloccano, tocco la testa di Tomas.
"Scusa Justin, non volevo farti piangere" dice Tomas dolcemente.
"Non sono arrabbiato" dice Justin dolcemente, scende e si abbracciano forte.
"Bene ora, darò la mia sentenza, il vincitore è...Henry!!!!!!!" Dico divertita.
"Ma non è giusto non ha fatto un disegno!" Dicono ridendo.
"Papà hai fatto un disegno vero? Se no non puoi avere il premio"
"Qual'è il premio?"
"Dormire con la mamma" dice Tomas.
"Ho fatto tantissimi disegni" dice Henry convinto "magari dopo te li faccio vedere tutti" si avvicina sensualmente e mi bacia, sorrido appena ci stacchiamo.
"Voglio vederli allora"
"Uffa quindi noi non possiamo dormire con la mamma" dice Tomas tristemente.
"Sei cattivo papà" dice Justin mettendo il broncio.
"Come premio di consolzione vi portiamo al McDonald's che ne dite?" Dice Henry sorridendo.
"Siiiiiii!!!!"
"Andiamo a cambiarci coraggio, uno due, uno due" saliamo, facciamo loro la doccia e li vestiamo.
Ci cambiamo anche noi, scendiamo di sotto e vediamo le ragazze già pronte "pronti?"
"Si" dicono tutti, prendo la borsa e di nascosto, ci faccio scivolare dentro una pistola.
Prendiamo due macchine e andiamo al McDonalds, incontriamo gli altri e ci sediamo, presento a tutti Henry, Margaret e Justin, mangiamo divertendoci.
"Ehi Jess" dice Peter sedendosi accanto a me.
Lo guardo, indica le due ragazze davanti a me "sono loro"
Le guardo attentamente "chi siete?"
"Io sono Amanda Caliner" dice una bionda, con gli occhi marrone chiaro, aveva uno sguardo fiero e sorridente "è un onore conoscerla signorina Adams, ho sentito molto parlare di lei e dei suoi lavori soprattutto quelli in Russia, lei è il mio esempio"
La guardo sorpresa "in Russia?" Dice Henry curioso.
Sussulto e lo guardo supplicante.
"Il più grande spacciatore russo, non lo sapete? Vatislavick, trafficava droga ma anche donne"
"Bambini andate a giocare sugli scivoli" dico gentilmente, obbediscono felici.
"La nostra regina ha finto di essere una delle ragazze che sarebbero state vendute era sola e molto coraggiosamente ha preso quei brutti ceffi e li ha-"
"Buttati in mare" dice Perer interrompendola con uno sguardo di fuoco, mi batto una mano sulla fronte sospirando.
"Non ce la faccio" dico esasperata.
"Che lavoro fai esattamente?" Dice Margaret confusa "non eri una giornalista?"
"Oh no, noi facciamo parte dell'FBI" Dice Amanda.
"Amanda, vuoi anche dire il codice di identificazione?" Dico guardandola male.
Abbassa lo sguardo "no io oggi non ce la faccio, basta, vado a vedere i bambini, magari loro mi rilassano e mi danno cinque secondi di tregua" mi alzo ed esco innervosita, salgo anch'io sul gioco "e va bene fate scivolare anche me"
"Mamma!" Dice Tomas ridendo.
Scivolo giù e sbuffo una volta a terra.
"È troppo corto, non fai in tempo a salire che sei già a terra uffa" dico annoiata.
I bambini ridono "e va bhe, rifacciamolo"

Il mio peccato più grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora