Capitolo 13

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<<Stai scherzando vero?>>
Giulia poggia il bicchierino del caffè sul tavolo e alza un sopracciglio.
Scuoto la testa amareggiata.

<<Cavolo...Alla fine quali sono state le conseguenze?>> continua la mia amica giocando con il bicchierino.
Faccio spallucce e mi sporgo sul tavolino.

<<È questo il punto...nessuna!>> sussurro, neanche fosse un segreto di stato.

Eppure, dopo la scenata del pelato e la bionda, le espressioni serie di Cristiano e Max, pensavo che effettivamente ci sarebbero stati dei cambiamenti invece niente. Non erano spuntati manifesti, non c'erano state assemblee e cosa ancora più incredibile: i due rappresentanti non si vedevano da quel giorno. Giulia sgrana gli occhi e scuote la chioma azzurra.

<<Non ha alcun senso!>> ribatte mordicchiandosi l'indice.

<<Lo so! Cosa sarà successo?>>

<<Au, giuro, non ne ho idea...il mistero si infittisce!>>

Ricado di botto sullo schienale della sedia e ammetto di essere stata ad un passo dal bussare alla porta del mio vicino. Ero arrivata addirittura a buttare, "casualmente", un occhio alle chiavi attaccate nel gabbiotto per capire se era in casa oppure no. Quando ero uscita, questa mattina, non ho resistito e mentre firmavo l'uscita ho notato che il suo nome non compariva da un bel po'.

<<Cristiano?>> domanda curiosa.
Ecco. Un altro punto dolente.

<<Ho stolkerato pure lui, ma nessuno risultato.>>

Dove diavolo si erano cacciati?!
Giulia sospira stranita quanto me, due persone non potevano scomparire da un giorno all'altro. In compenso le arpie di Valentina e Gioia erano state più presenti, le avevo incrociate un paio di volte per i corridoi e le loro smorfie erano difficili da cancellare. Mi avevano evitata anche se i loro occhi promettevano ben altro...me l'avrebbero fatta pagare. Con i ragazzo fuori dai giochi ero esposta e lo sapevano.

<<Credi si siano presi loro la colpa di tutto e siano stati puniti a nome di tutti?>> Aggrotto le sopracciglia, sarebbe proprio da Cristiano e Max eppure...

<<Può darsi, ma c'è qualcosa che non torna Giù.>> Butto giù il caffè mentre due ragazze entrano nell'edificio tutte sorridenti ed esageratamente euforiche.

<<Sei pronta?! Domani è il gran giorno!!!!>> strepita la mora sculettando e sbattendo le ciglia lunghe.

<<Festa arriviamo!!>> urla la rossa prendendo a braccetto l'amica.

Cosa mi sto perdendo?
Giulia osserva la mia espressione curiosa e scoppia a ridere mettendo in risalto il piercing sulla lingua.
Ride così tanto che, irritata, le do un pizzico sul braccio.

<<Ahi! E quello per cosa era?>> domanda tra una risata e l'altra.
Con il broncio incrocio le braccia e aspetto che si calmi.

<<Sei davvero fuori dal mondo Au, non hai idea di che giorno sia domani vero?>> chiede con un sorriso a trentadue denti sicura della mia risposta.

<<È venerdì e quindi?>> Giulia si alza e butta il bicchierino nel cestino, la seguo aspettando una cavolo di spiegazione.

<<Si, è venerdì ma non un venerdì qualsiasi.>>

Ci incamminiamo verso le scale per raggiungere l'aula 25, la punzecchio un po' finché non alza le mani e chiede una tregua. Gli occhi scuri, contornati da una linea di matita sorridono e noto che da quando abbiamo stretto amicizia si trucca molto molto meno. Anche gli abiti punk e le catene stanno scomparendo lentamente.

Che l'amicizia stia portando a galla la vera Giulia?
Sotto strati di trucco e vestiti bizzarri c'è una persona fantastica, che non ha bisogno di catene o piercing per essere notata dagli altri.

<<C'è la festa dell'università nella sede centrale.>> Distratta inclino la testa e assorbo la parola 'festa' con difficoltà, questo perché detesto le feste in generale. Le evito come la peste e continuerò a farlo.

<<Ah, e perché tutta questa eccitazione?>>

<<Perché le feste che organizza la nostra università sono epiche, se ne parlerà per mesi, probabilmente fino alla prossima!>> La voce di Giulia gronda attesa e curiosità, non vorrà andarci?!

Ci scambiamo uno sguardo e no! No no no no no no no no no!
Mille volte no!

<<Oh andiamo! Stai pensando sul serio di non andarci Au?>>

La mia amica sembra sconvolta, come se non potesse crederci, posa lo zaino su una delle sedie che si trovano fuori dall'aula e si passa una mano tra i capelli azzurri.

<<Sei incredibile!>> continua esasperata con una mano sul viso.

<<Punto primo: io le odio le feste, perché questa dovrebbe fare eccezione?
Punto secondo: con chi dovrei andarci? Da sola?>>

<<Perché questa è la tua prima festa da universitaria! È un occasione per conoscere persone nuove e perché no? Ragazzi!>> afferma Giulia, tutta eccitata.

<<E poi ci andremo insieme ovviamente. Ti passo a prendere alle undici.>> continua imperterrita. Se spera di convincermi si sbaglia di grosso, sono un osso duro e difficilmente cambio idea. La festa della casa dello studente mi era bastata e anche avanzata.

<<E come andiamo, a piedi?>>
Cerco una falla nel suo geniale piano e l'ho appena trovata, la sede centrale è lontanissima, minimo trenta minuti di cammino. Un sorriso strano la illumina, fa quasi paura.

<<Oh, non preoccuparti per questo tesoro.>>

<<Te lo scordi lo stesso Giù, non ci vengo.>> brontolo fissando tutto tranne che lei, l'occhio mi cade su un ragazzo moro seduto in fondo al corridoio, ha qualcosa di familiare...dove l'ho già visto?

<<Forse non ci siamo capite...ci verrai, dovessi tirarti fuori di peso da quella cavolo di stanza!>>

Incrocio il suo sguardo scuro ed è determinata, se decidessi di non andare probabilmente metterebbe il muso per chissà quanto tempo. Se c'è una cosa che ho capito di lei è che è testarda come un mulo.

<<Va bene va bene! Ma andiamo via quando te lo chiederò, ok?>> cedo a malincuore. Giulia esulta e mi abbraccia, attirando l'attenzione di quel ragazzo che non ha fatto altro che fissarci.

Perché ho la memoria a breve termine?
Perché non hai chiesto il mio aiuto baby!
Ci mancavi solo tu adesso.
E se ricordassi chi è il bocconcino?
Lo sai?
No.
Che esasperazione ragazzi...

<<Tutto quello che vuoi!>> urla, stritolandomi tra le braccia magre.

Giulia recupera lo zaino contemporaneamente all'uscita di alcuni ragazzi dall'aula 25. Una ragazza mora e super truccata mi lancia un occhiata di puro odio mentre lascia l'aula. La osservo con più attenzione ma...
È la bagascia che stava con Max al bar, sveglia!!!
Ah. Che bello.

Alzo gli occhi al cielo e la ignoro.
Giulia la fulmina con lo sguardo al mio posto, detesta quella tizia dal primo momento che l'ha vista. Qualcosa mi dice che c'è di più sotto, sono certa che quando se la sentirà mi racconterà tutto. La prendo a braccetto ed insieme entriamo in aula, qualsiasi cosa quella vipera le abbia fatto non le permetterò di rifarlo, ormai Giulia è mia amica e la difenderò ad ogni costo.

Il solito casino. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora