Capitolo V Maghi e Fantasmi . Sourcerers and Gosths

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Capitolo V Maghi e Fantasmi . Sourcerers and Gosths

Quella mattina Vargas si svegliò terribilmente in ritardo, Vivian e Costance erano già uscite, era solo nel giaciglio. Non era il giorno adatto per starsene a poltrire a letto, ma era pur sempre la prima notte, dopo una settimana, di sonno tranquillo.
Si alzò ed in fretta cercò di vestirsi.
Il braccio fasciato non gli consentiva chissà quale rapidità, con quei movimenti goffi sembrava proprio un idiota.
Di quella notte non ricordava nessun incubo, fortunatamente, tranne una certa inquietudine che non voleva lasciarlo.
Quella mattina, dopo le lezioni, avrebbe di nuovo cercato di contattare Isabeau o Callisto per avere notizie.
Non si spiegava per quale motivo le sue spie a distanza fossero diventate inefficaci.
Forse qualcuno bloccava i suoi poteri?
Callisto magari?
No, non ne avrebbe motivo.
Ma allora cosa diavolo stava succedendo?
Era tardi quando giunse in classe, ma era ancora in tempo.
"Bene ragazzi vedo che ci siete tutti, oggi ripasseremo alcuni incantesimi in vista degli esami estivi, vediamo cosa vi ricordate di -intermittenza- e -scritto illusorio-, sono entrambi molto semplici, ma richiedono una certa concentrazione. Chi vuole iniziare?"
Cercò di fare lezione normalmente, senza dare troppo peso ai suoi cupi pensieri.
Keyla, una giovane allieva dai capelli castani e dagli occhi rotondi e luminosi, si offrì di dare una dimostrazione per prima. Aveva del talento nella pratica illusoria, le riusciva quasi naturale celarsi o celare qualsiasi cosa, un dono, ciò che lei faceva in un soffio, agli altri richiedeva lunga pratica. Gli altri ragazzi avevano ottenuto ottimi risultati nell'esperimento, tutti tranne Anisia.
Ogni volta che quella ragazza si concentrava per sparire o riapparire finiva per fare esplodere qualcosa o, peggio, mostrava ciò che non avrebbe dovuto...
Forse la pratica illusoria non sarebbe mai stata il suo forte, in compenso ella risultava molto dotata nell'arte dell'invocazione, in pochissimo tempo era riuscito a padroneggiare la palla di fuoco, mentre con i suoi compagni avevamo avuto risultato a dir poco disastrosi.
Insegnare a quei ragazzi volenterosi, e così diversi tra loro, in quei giorni impegnava la mente dell'Arcimago in maniera tale che non potesse preoccuparsi di altro.
Era davvero un bene per lui tenere le lezioni, non era facile per Vargas stare distante da ciò a cui teneva di più.
Finite le lezioni si recò all'Aula Grande, era stato convocato dal Consiglio, il motivo gli era ignoto solitamente, però, le convocazioni ufficiali di quel tipo non portavano mai buone nuove; si avviò con passo lento e tranquillo, non aveva nessuna fretta di arrivare dai suoi colleghi del Consiglio così presto.
Nel cortile, sotto gli archi decorati sorretti da colonne di pietra arenaria, incontrò il suo mentore,  il Grande Mago Ianis che serio in volto lo fermò.
"Posso parlarvi prima dell'assemblea Simenon?"
"Certo mio Signore, parlate pure" Vargas stimava molto il suo insegnante.
"Simenon, voi sapete perché siete stato convocato dal Consiglio?"
Ianis aveva tutta di conoscere già la risposta a quella domanda.
"No, Signore, lo ignoro, per questo mi sto recando là."
Vargas non nascose d'essere per nulla contento di quella convocazione.
"Non dovrei anticiparvelo, ma credo vogliano darvi il ben servito come Arcimago..."
Ianis sembrò essere bene informato sui fatti, e piuttosto contrariato dalla decisione dei suoi.
"Dite davvero? E per quale motivo? Non ho forse adempiuto ai miei doveri di Arcimago in questi mesi? Ho forse infranto qualche regola della scuola? Non mi pare proprio!"
Vargas si alterò leggermente, non sopportava di essere richiamato all'ordine dopo tutto quello che gli era già accaduto in quei mesi. Era diventato insofferente verso le regole.
"Diciamo che non si tratta propriamente di voi, me della druida..."
"Isabeau dite? Cosa c'entra lei con la mia mansione?" Il mago di sentì confuso.
"Se fosse solo per voi, credo potreste rimanere, ma i Grandi ritengono che la donna rappresenti un problema, ed insieme, un pericolo. Allontanando voi dal vostro incarico pensano di liberarsi anche di lei..." Ianis sapeva di toccar un tasto dolente per il suo figlioccio.
"Ma che storia è mai questa? Lei è una mia allieva, ed è anche la madre di mio figlio lo sapete. Non credo farà ritorno tanto presto, se n'é andata, con il bambino, qualche giorno fa', quindi arrivate tardi..." Il mezzelfo non nascose la rabbia crescente per quella che, sapeva essere solo una decisione, dettata da diffidenza dei Grandi Maghi nei confronti delle origini -diverse- di Isabeau. Nessuno di loro, a parte Ianis, era al corrente che il bambino della druida fosse anche suo figlio, per fortuna, anche perché ufficialmente la sua famiglia era composta solo da sua moglie Vivian e la figlia Costance.
"Mi dispiace Simenon, non ero al corrente della partenza di Isabeau. Sappiate che, per quanto mi riguarda, voi avrete sempre il mio appoggio,  sia che rimaniate qui come Arcimago o meno...restate sempre il mio allievo prediletto, e poi dopo quello che vi ha fatto quello scellerato di mio figlio Helevorn ve lo devo".
"Vi ringrazio Signor Ianis, voi siete sempre stato fin troppo fiducioso nelle mie capacità, non lo merito davvero" Vargas si sentì rinfrancato dalle parole del maestro al quale era costato molto punire ed esiliare il figlio Helevorn, a favore del mezzelfo dai capelli scuri.
"Sciocchezze, anche se voi avete cercato di nascondermelo non sono uno stolto, so chi siete in realtà, e penso anche di sapere perché siete qui. Non è solo per la vostra druida dico bene? Si vede che l'amate ma, se vi conosco almeno un po', so che non avreste mai rischiato tanto se non ci fosse anche dell'altro" Ianis parlò al mago, come un padre farebbe con un figlio.
"Dite bene, questo viaggio temporale mi è costato molto. Come vorrei che i Grandi Maestri avessero un briciolo della fiducia che voi riponete in me. Qui non c'è in gioco solo il futuro dell'Academia, ma di tutti noi, ma non posso dirvi troppo... scusatemi ma devo andare, loro mi attendono"
Vargas era grato della fiducia che l'anziano elfo riponeva in lui, un mago come tanti in realtà.
"Andate, andate, vi ho rubato fin troppo tempo... non fate aspettare i Maestri altrimenti saranno ancora meno comprensivi di quello che già sono"
Ianis pose in mano amichevole sulla spalla del mezzelfo, un gesto semplice, ma di gran valore.
"Vi ringrazio Ianis... Di tutto."  Con un lieve inchino Vargas si congedò dal Maestro Ianis dirigendosi all'Aula Grande dove, a quanto pareva, lo attendeva un processo in piena regola.
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La promessa Del Mago - The Magician's PromiseWhere stories live. Discover now