Saputo della notizia del ricovero di Victoria, Ines aveva fatto le valige ed era partita con i suoi bambini alla volta di Madrid, preoccupata per la cugina.
Aveva lasciato Cesc a giocare le ultime partite di campionato, prima che anche lui con la squadra arrivasse a Madrid per disputare il Clàsico contro il Real nel Bernabeu, e si era trasferita a casa di Victoria controllandola a vista d'occhio.
La ragazza si stava riprendendo dopo il malessere che l'aveva colpita, lavorava da casa, stava con i suoi figli e cercava una tranquillità che da quando era tornata dall'ospedale era impossibile da trovare, specialmente dentro sé stessa.
Dopo la perdita del bambino, di cui non voleva nemmeno parlare, l'altro grande stress che aveva subito era stato la gravidanza di Amaia che aveva risucchiato sia lei che il suo rapporto con Sergio nel solito buco nero dal quale a fatica era uscita dopo tutti quei mesi.
Un bambino, figlio illegittimo di un incontro tremendamente sbagliato che però non si poteva evitare né cambiare.
"Come stai oggi?" fece Ines entrando in camera con la solita colazione sul vassoio.
Victoria, che viveva circondata da metà popolazione di Madrid preoccupata per lei, sobbalzò guardandola.
"Non serve che mi porti la colazione a letto...vengo io in cucina, sono capace."
"Oh no, è un fattore di stress camminare, l'ho letto sull'enciclopedia." commentò Ines appoggiando il vassoio sulle ginocchia della ragazza.
"Senti" fece Victoria guardando la cugina "Io apprezzo il tuo sforzo e gli sforzi di tutte le persone che ogni giorno vengono qui offrendosi di aiutarmi per qualsiasi cosa, ma non sono una malata terminale e odio dipendere dagli altri."
"Lo so. Ma non hai voce in capitolo, ti devi riprendere, psicologicamente e fisicamente perciò a cuccia Vicky, per qualche giorno fai ciò che ti diciamo noi."
"E' permesso?" una terza voce si aggiunse a quelle delle due cugine. Era Reneé.
"Ciao Reneé" sorrise Victoria guardandolo. Lui era uno dei pochi che capiva quanto Victoria avesse bisogno della sua libertà perciò evitava di assillarla continuamente e passava ogni tanto a salutare i suoi nipotini e a vedere come andavano le cose.
"Ramos numero uno, buongiorno" sorrise Ines guardandolo.
"Oh, ciao Fabregas" sorrise affettuosamente il fratello di Sergio "Non vorrei disturbare la colazione però...dovrei parlare con Victoria."
Ines si alzò dal letto.
"Ok me ne vado..mi raccomando, non farla stancare troppo" si raccomandò.
Victoria sbuffò. "Ines!! Sparisci!" fece tirandole un cuscino.
Ines corse verso l'uscita scuotendo il capo. "Incosciente!" protestò prima di chiudere la porta.
Reneé si voltò a guardarla poi tornò su Victoria ridendo.
"Non ti chiederò come stai perché deduco te l'abbiano chiesto in tanti.."
"Esatto. Sto bene comunque. Anche se qui non ci crede nessuno."
"Ho visto Sergio andare agli allenamenti prima."
"Sì." fece Victoria diventando all'improvviso seria "Stanno preparando il Clàsico, non possono sbagliare quest'anno."
"Come sono i rapporti tra te e lui?"
"Beh..sono....non saprei come dire." cominciò Victoria stringendosi nelle spalle. "Il fatto è che è stato un bel colpo quello del bambino..e di Amaia..."
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Trilogia con Sergio Ramos
Fanfiction"Scusa Vic, sei l'unica che non è entusiasta di passare un mese intero con quei figoni!! Al posto tuo la Spagna intera farebbe festa alla sola idea e tu sei qui come se andassi al patibolo! Chi se ne frega di programmare, non sai niente? Meglio! Ti...